venerdì 25 marzo 2011

Sentito Frattini ...



Forse non sapremo mai esattamente cosa ha provocato il pasticcio libico, ma una cosa è sicura: dal nulla non nasce nulla, e i sedicenti democratici che agitano la bandiera monarchica di re Idris da soli non avrebbero potuto innescare questo casino. I “civili”, per i quali la Francia, la GB e gli Usa bombardano Tripoli e la Libia, guidano carriarmati, sparano con contraerei e pilotano caccia. Il segretario del Consiglio nazionale libico di Bengasi è Mustafa Abdul al Jalil (erroneamente: Jeleil), che fino al 21 febbraio era ministro della giustizia di Gheddafi, cioè l’uomo che faceva il lavoro sporco del dittatore in tandem con il generale Abdul Fatah Younis, già ministro dell’interno e oggi dalla parte degli"insorti".

Quindi le rivalità tribali e la forte componente di jihadisti. Sullo sfondo, ovviamente la ricchezza libica. Quali siano esattamente i rapporti tra la Noc libica e le Ioc vedi qui, qui e poi anche qui. Sul ruolo del Qatar e di Al Jazeera vedi qui.

Più che un intreccio è un puzzle. L’imperialismo atlantico si trova coinvolto e al traino di forze e interessi che non controlla del tutto. Obama la dichiarazione dell’intervento ha preferito farla dal Brasile piuttosto che dalla Casa Bianca, rinunciando al ruolo di “comandante in capo”, incompatibile con il Nobel per la pace. Sono solo piccole furbizie di un presidente che ha mantenuto, al di là dei proclami, 50mila soldati in Iraq e ne ha mandati altre decine di migliaia in Afghanistan.

Come finirà? Per l’Italia è cominciata male e finirà peggio. Le forze politiche reazionarie (PD e Idv sono in piazza con un corteo per chiedere il “comando della Nato”!) presenti in Parlamaento, cioè tutte, sembrano divise ma in realtà approvano quanto deciso dal governo e riferito da Frattini. Sta di fatto che hanno ottenuto il blocco dei profughi verso l’Italia da parte della marina della Nato. Sul fronte dei media parassiti s’è visto ieri sera in Tv un Santoro genuflesso davanti a un La Russa che gli porta “notizie che ho riservato proprio per la sua trasmissione”. Il telecomando mi ha salvato dal seguito.

In Libia, ormai è deciso, Gheddafi dev’essere eliminato e i soli attacchi aerei non risolveranno la situazione, sarà quindi difficile che ciò possa avvenire anche con le sole forze dei “ribelli” sebbene appoggiate da reparti speciali "alleati". Non è da escludere, anzi è probabile, un intervento terrestre diretto e aperto, in violazione della risoluzione Onu. Ma le risoluzioni Onu sono solo dei pezzi di carta (chiedere a Israele).

È una guerra, una guerra vera, sporca, una guerra civile alimentata dall’intervento imperialista, una carneficina che non durerà “giorni”, così come sosteneva Obama, e nemmeno “settimane” come dice ora Gates.

4 commenti:

  1. Se non erro, nessuna risoluzione del CdS dell'ONU sulla questione arabo-israeliana è ex Chapter VII, quale invcece dovrebbe essere la 1973.
    In quel caso, dunque, il problema sarebbe costuituito dalle risoluzioni stesse prim'ancora che da Israele, visto che sono gli stessi esperti di diritto internazionale a spiegarci come le risoluzioni ONU ex Chapter VI siano (generalmente) da ritenersi non vincolanti, dunque carta straccia.

    Peraltro una cosa che mi sfugge del tutto dei presenti accadimenti è proprio questa: cosa nel caso in questione ha potuto portare ad una risoluzione implicante addirittura l'uso della forza?
    Non che mi illuda che in questo tipo di situazioni i principi di diritto o la forma giochino chissà quale ruolo; però vorrei che qualcuno mi dicesse se da un punto di vista formale è davvero tutto a posto.

    Un saluto, R.

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  2. sulla questione delle risoluzioni in rapprorto a quanto avviene in libia ho scritto questo post:
    http://diciottobrumaio.blogspot.com/2011/03/ubi-solitudinem-faciunt-pacem-appellant.html

    c'entra qualcosa con la domanda? salutissimi

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  3. Sì, quel tuo articolo era uno dei miei riferimenti; purtroppo, in un contesto tecnico quale è il diritto internazionale, dubito fortemente, da profano, di poter formulare una domanda ben posta, di qui la mia vaghezza.

    Però, per giocare a carte scoperte - e col rischio di palesare la mia ignoranza - una delle cose che mi chiedo è questa: affinchè i rivoltosi abbiano diritto all'autotutela, non dovrebbero già avere a monte un qualche tipo di riconocimento, insomma essere già soggetti di diritto internazionale?
    Mi risultava che i rivoltosi abbiano conseguito rapidamente il risonoscimento francese, e che i delegati libici al palazzo di vetro siano schierati con loro; ma, sempre ammesso che non miu stia sbagliando, ciò è forse sufficiente per acquisire personalità giuridica?, perchè se non erro per l'OLP/ANP la trafila fu ben più lunga (ed anzi: fu complicato persino veder menzionato un "popolo palestinese" in un qualche documento ufficiale); insomma come funziona la faccenda? [ovviamente perdonami se i termini da me usati sono troppo grossolani]

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  4. beh, nemmeno io sono tecnico del diritto internazionale. e, a dire il vero, non è per me di grande interesse questo ambito. parto sempre da un principio: il diritto è sempre il dritto del più forte. le regole del diritto internazionale sono state scritte dai più forti e poi accettate anche dagli altri. esse s'ispirano a dei grandi principi, in astratto, ma poi vediamo come questi stessi principi nella pratica con molta difficoltà trovino applicazione concreta.

    un "popolo" ha certamente il diritto di ribellarsi e di decidere la propria sorte in autonomia. questo fatto però si scontra sia con gli interessi di altri paesi (nel caso della Libia è evidente) sia con gli interessi delle diverse componenti di quel "popolo", ovvero gli interessi delle diverse classi sociali che lo compongono. abbiamo visto la spagna degli anni trenta e molti altri esempi.

    nel caso libico poi, non sappiamo nemmeno chi precisamente rappresentino i "ribelli", non solo dei secessionisti "cirenaici", ma anche jihadisti (la libia è il primo esportatore "pro capite" di martiri e kamikaze islamici. né dobbiamo dimenticare la sproporzione di quanto sta accadendo tenendo presente che bengasi ha appena 80mila abitanti.
    alla prossima, ciao

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