Il mondo è sconvolto, non riesce a trovare un asse intorno al quale si
possa organizzare una convivenza accettabile. L'Europa è sconvolta per le
stesse ragioni; in un mondo multipolare ogni area continentale deve avere i
propri punti di riferimento che contribuiscono all'equilibrio generale, ma in
Europa quei punti di riferimento mancano, ogni nazione fa da sé e per sé e la
multipolarità diventa a questo punto ragione di conflitto e di guerre.
Così appare oggi il mondo nell’editoriale
di Eugenio Scalfari. A queste parole che colgono la superficie della realtà, seguono
poi delle considerazioni di storia patria d’impronta evenemenziale, come quella
secondo cui Mussolini governava da solo senza “ corte e oligarchia”. Oppure,
semplificando, dicendo che “gli italiani, nella loro ampia maggioranza, si
rifugiano nell'indifferenza, gli piace avere un sovrano purché gli lasci piena
libertà privata”. Chiedo: gli italiani o le classi dirigenti italiane, perché
tale distinzione non è inessenziale, posto per esempio che il fascismo non
nacque per caso e che poi per decenni l’Italia ebbe ad annoverare il più forte
partito comunista dell’Occidente? Quello di Scalfari è un modo suggestivo ma idealistico
e soggettivo di raccontare la storia, poiché non tiene conto degli effettivi rapporti
sociali di cui quelli politici sono in ultima analisi espressione diretta.
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