martedì 15 marzo 2011

Quando lo stile è tutto




Ieri scrivevo: speriamo che il vento non spiri verso sud, cioè verso Tokyo. E oggi ci dicono (TG1 delle 13.30) che nella capitale nipponica il livello di radiazioni è dieci volte il limite (quanto?). Ma che ciò non è dannoso per la salute (testuale). A Fukushima – secondo il New York Times  – si sono rilevate radiazioni fino a livelli di 8.217 microsieverts/ora e poi di 1.941/ora. Si tratta di radiazioni relativamente modeste per quello che è successo. Non mi atteggio ad esperto, ma mi sembrano troppo basse. Il capo di gabinetto, Yukido Edano, ha rivelato che i livelli di radioattività intorno a Fukushima erano stati in precedenza erroneamente dati in microsieverts, quando avrebbero dovuto essere segnalati in millisievert, che sono 1.000 volte più forti e molto più dannosi per la salute umana. Bello questo gioco, aiuta la comprensione e mantiene in salute.
Sempre lo stesso TG1 “informa” che non è in atto “nessuna fusione”. La seconda struttura di contenimento del reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, «non è più a tenuta stagna». Lo sostiene il presidente dell'Autorità di sicurezza nucleare francese, Andrè-Claude Lacoste, scrive il noto quotidiano ambientalista Il Sole 24ore. Un altro organo di stampa sovversivo, il citato New York Times, scrive oggi che le temperature sono in aumento anche nelle piscine del combustibile esaurito di altri due reattori dello stabilimento, il n. 5 e n. 6.
Non ci dicono nulla in Italia, ci fanno vedere le solite immagini spettacolari, ma nessun dettaglio della situazione. L'agenzia di stampa Kyodo dice che i livelli di radiazioni elevati sono stati registrati a Ibaraki, tra Fukushima e Tokyo. L'International Atomic Energy Agency ha riportato che il governo ha distribuito 230.000 unità di iodio stabile, che viene utilizzato per proteggere contro il cancro della tiroide.
Dopo cinque giorni dal sisma alcune città costiere nel nord e nel Miyagi e dell’adiacente prefettura di Iwate non sono ancora state raggiunte dai soccorsi. “La gente sopravvive con poco cibo e acqua. Gli aiuti semplicemente non sono arrivati”, ha dichiarato Hajime Sato, un funzionario del governo nella prefettura di Iwate. Anche tenendo conto della vastità della catastrofe, l’efficienza giapponese è una balla. In molti casi manca semplicemente il carburante per camion, ambulanze e auto.
Questi incoscienti (eufemismo) hanno costruito 55 reattori nucleari nonostante il Giappone sia la catena di isole più a alto rischio sismico del mondo, un paese che registra mediamente cinque scosse di terremoto di media intensità al giorno, tutti i giorni (Fukushima è in riva al mare!). Intanto si attende per i prossimi giorni un’altra forte scossa. Consoliamoci con il fatto che la società che gestisce gli impianti nucleari ha pubblicato un annuncio a tutta pagina sul Nikkei, importante giornale finanziario giapponese, scusandosi per l'inconveniente del black-out e chiedendo collaborazione ai fini del risparmio dell'energia. Quando è lo stile a fare la differenza.

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