martedì 22 febbraio 2011

Le Grand Jeu



In Tunisia c’è stata la rivolta “del pane”, in Egitto supponiamo ci sia stata per via del falafel. Ma in Libia, per quale motivo centinaia di persone si farebbero ammazzare? La Libia è un paese economicamente in salute, con in atto un vasto piano di sviluppo infrastrutturale, la popolazione partecipa delle ricadute delle esportazioni di minerali, il reddito pro capite è più che buono (13.000 euro), il tasso di povertà al 7% (in termini non tanto relativi sta meglio dell’Italia). Tutto quindi a causa di quel dispotico bizzoso di Gheddafi, oppure possiamo adombrare che c’è dell’altro?
La Libia ha una popolazione di sei milioni di abitanti, è cresciuta nel 2008, in termini reali, a un tasso del 6,7% (secondo altre fonti: 3,4) a fronte di un tasso di crescita del 6,8% nel 2007 e 10,3% nel 2005. Ma è salita poco nel 2009 e la crescita nel 2010 non è stata granché. Per quanto concerne l'inflazione, dopo il picco avuto nel 2008 con valori pari al 10%, si assiste a una riduzione negli anni 2009 (3%) e 2010 (5%) e proiezioni per il 2011 in ribasso. Insomma, la Libia è troppo dipendente dall’esportazione degli idrocarburi e quindi dal loro prezzo. Se nel 2008 le entrate del governo nel settore degli idrocarburi è stata pari al 57,4% del PIL rispetto al 6,6% delle entrate provenienti da settori diversi,  nel 2009 c’è stato un tracollo. Ma vediamo come si colloca la Libia a livello globale.
Nel 2008 ha prodotto il 2,2% della produzione di petrolio greggio del mondo e si è classificata quarta tra i paesi africani e 17^ a livello mondiale in termini di volume di greggio prodotto. La produzione del gas è aumentata del 90% tra il 2004 e il 2008, di cui circa 2/3 è esportata, lo 0,5% della fornitura mondiale di gas.  La Libia è il primo paese in Africa e classificato settimo paese al mondo in termini di dimensioni delle sue riserve di greggio, che sono stimate a 43,7 miliardi di barili, pari al 3,5% del totale delle riserve mondiali di petrolio greggio (non poco, evidentemente). La Libia ha 1.540 miliardi di metri cubi di riserve di gas naturale, circa lo 0,8% del totale mondiale.
Le estrazioni sono regolate dalla legge n. 2 del 1971, mentre la legge n. 5 del 1997 disciplina gli investimenti esteri nei settori non-oil. Inoltre, la legge n. 443 del 2006 regola i rapporti commerciali con le aziende internazionali, compresi gli idrocarburi e i minerali. Questa legislazione richiede alle imprese straniere di avere un partner locale che detenga una partecipazione minima di una quota del 35% in tutte le joint venture. Si tratta quindi di una quota di proprietà statale, cioè il National Oil Corporation (NOC), che funziona sia da gestore delle concessioni con le imprese estere sia da compagnia petrolifera nazionale (Tamoil). L’Eni fa la parte del leone, con un accordo che le ha consentito di prolungare fino al 2042 la durata dei suoi titoli minerari per l'estrazione di petrolio nel Paese e fino al 2047 quelli per l'estrazione del gas. Però Tripoli ha imposto una revisione del contratto orientata alla riduzione delle estrazioni fino al 50%. Tuttavia a Banca Centrale Libica ha investito 50 milioni di euro in azioni Eni!
Nel 2008 agivano in Libia più di 50 compagnie petrolifere internazionali (IOC), lavorando sulla produzione di petrolio e di gas e nell’esplorazione. Tripoli ha rivisto al ribasso anche gli accordi di produzione tra il NOC e IOC, tra cui l’austriaca OMV AG, la Repsol di Spagna e Total di Francia, si sono rivisti portare a una quota inferiore la produzione di petrolio. Inoltre si è registrato un disaccordo tra NOC e China National Petroleum Corp. (Cnpc), per via di una società canadese acquisita dai cinesi, la Verenex Energy Inc., che  tra le sue attività in Libia aveva lavorato per il gas e l'esplorazione di petrolio nel bacino di Ghadames dal 2006 e aveva scoperto diversi giacimenti. Il governo, attraverso il NOC, ha contestato ai cinesi l'acquisizione della Verenex con conseguenti strascichi legali.
Insomma, è ancora una volta la pentola petrolifera che bolle, provocando molto vapore, quello che serve ad offuscare gli affari, le complicità tra ambienti libici e compagnie, eccetera eccetera. A farne le spese i soliti poveracci.

Nessun commento:

Posta un commento