A questo punto Gheddafi devono farlo fuori in qualche modo e potrebbe finire di farlo diventare, per molti, da dittatore a martire. La Libia ha usato il diritto di tutela ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite inviando truppe regolari contro i ribelli che hanno assaltato e distrutto le sedi governative uccidendo il personale. La Carta delle Nazioni Unite fornisce solo qualche eccezione alla norma generale sul non uso della forza. L’eccezione più importante è il diritto all’autodifesa, che l’articolo 51 definisce come un diritto intrinseco degli Stati. Secondo questo articolo, che fu considerato dalla Corte Internazionale di Giustizia come corrispondente ad una norma consuetudinaria, niente nella Carta indebolirà il diritto naturale all’autodifesa individuale o collettiva se un attacco armato avviene contro un membro delle Nazioni Unite, fino a quando il Consiglio di Sicurezza non abbia adottato misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionali.
Per contro, le forze armate atlantiche stanno usando la risoluzione 1973 dell’Onu, cioè le misure necessarie per mantenere la pace, attaccando le truppe regolari libiche nel tentativo quantomeno paradossale di farle arrendere ai ribelli asserragliati a Bengasi!
Da parte suo il governo italiano ha insistito così tanto per partecipare ai bombardamenti, condotti da decine di aerei Usa, GB e Francia, che alla fine la cricca di furbi al potere in Italia è stata accontentata: 8 aerei italiani sono stati ammessi al festino con grande gaudio, tra gli altri, del presidente della repubblica. In tal modo l’Italia potrà sedersi al tavolo di “pace”, alla spartizione del bottino, così com’è esattamente accaduto nel caso dell’Iraq.
Secondo fonti libiche gli attacchi aerei e missilistici hanno causato decine di vittime tra i civili, anziani, donne e bambini. Intanto alla frontiera con la Tunisia, a Raz Dzhdir, si sono ammassati 150mila profughi e ne sono attesi molti altri. Di questo aspetto i media dell’Impero si occupano molto meno.
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