venerdì 25 marzo 2011

Quegli allarmisti del World Nuclear News



World Nuclear News, l'agenzia stampa delle multinazionali nucleari, ricorda che  «Normalmente i lavoratori del nucleare sono autorizzati a ricevere una dose di 20 millisieverts all'anno, anche se nella pratica se ne riscontrano molto meno. Se tale limite viene superato in meno di un anno, un lavoratore non può svolgere compiti nucleari per il resto. In circostanze di emergenza le autorità di regolamentazione della sicurezza consentono ai lavoratori di ricevere fino a 100 millisievert in condizioni stabilite da loro stesse, e devono lasciare il sito dopo aver raggiunto tale limite. Il livello di 100 millisievert è più o meno il punto in cui gli effetti sulla salute dalle radiazioni diventano più probabili. Sotto questo dato – sostiene il World Nuclear News – sarebbe statisticamente difficile collegare le dosi di radiazioni per i tassi di cancro, ma sopra di questo il rapporto comincia a diventare evidente» [*]. Un'ammissione della lobby atomica, non di un blogger.

Ancora secondo World Nuclear News «Nell'ambito della "special allowance" della Nuclear and industrial safety agency, ai lavoratori di Fukushima è stato permesso di assumere dosi fino a 250 millisieverts», due volte e mezzo il limite (100 millisieverts) considerato di pericolo più probabile, cioè certo. Permesso o imposto? Se fosse stato tenuto per buono il limite di 100 millisieverts/ora, nessuno avrebbe mai poturo entrare a Fukushima Daiichi, scrive su il manifesto Diana Santini, inviata di Radio Popolare a Ichinoseki.

[*] In emergency circumstances safety regulators allow workers to receive up to 100 millisieverts with the same conditions applying, that they must leave the site should that limit be reached. The 100 millisievert level is roughly the point at which health effects from radiation become more likely. Below this it is statistically difficult to connect radiation dose to cancer rates, but above this the relationship starts to become apparent.

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