A sentire certe cose in tv, verrebbe quasi da dire che il virus sia penetrato nel cervello di molta gente e ne sia diventato l’intelligenza.
Alla fine del 2021, dopo un anno di campagna vaccinale, si scopre ciò che era già noto, ossia che se non si vaccina il resto della popolazione mondiale, le nostre molteplici dosi di vaccino si riveleranno fiacche e anche nulle sotto il martellante mutare del virsu. Pertanto si tratta di vaccinare, con più dosi, relative siringhe e “catene del freddo”, 5-6 miliardi di persone, non escluse quelle che vivono negli angoli più riposti del pianeta, che possono sviluppare varianti virali più aggressive e surclassare i vaccini disponibili. Insomma, è una corsa continua contro il tempo e il virus, quasi si realizzasse il paradosso di Zenone.
Leggo da Il Foglio:
[...] la Commissione europea continua a pensare che la protezione dei brevetti sia vitale per garantire che Big Pharma continui a investire denaro nella ricerca e nell’innovazione. Chi è a favore della liberalizzazione ritiene che sia l’unico modo per uscire dalla pandemia, ma non tiene conto del fatto che produrre un vaccino non è semplice, non basta conoscerne la ricetta. L’Ue sa benissimo che vaccinare tutti sia l’unica strada percorribile, ma non a torto ritiene che il problema non siano i brevetti , così è diventata il bersaglio soprattutto di India e Sudafrica, i due paesi che chiedono con insistenza una deroga sulla proprietà intellettuale.
Prima domanda: ciò che Big Pharma ha guadagnato finora e continuerà a guadagnare non è sufficiente perché continui a investire denaro nella ricerca e nell’innovazione? Si tratta di miliardi, molti. Ad ogni modo, come già scrissi, se non gli bastano quei miliardi, si può sempre trovare un accordo a livello internazionale e coprire Big Pharma di miliardi fino a farli soffocare nel denaro in cambio della liberalizzazione temporanea dei brevetti dei vaccini antiCovid. Neanche così funziona?
Evidentemente c’è dell’altro, forse si tratta della tecnologia stessa. Non del fatto che delle potenze che producono armi sofisticatissime e lanciano razzi nello spazio non siano in grado di produrre ottimamente vaccini a mRNa messaggero (l’India produce su licenza una quantità sterminata dei farmaci in uso in Occidente). Forse si tratta proprio delle prospettive che ha aperto la tecnologia RNA per la cura di altre malattie? Non lo so, ma il reiterato rifiuto di concedere la liberalizzazione temporanea dei brevetti dei vaccini antiCovid può indurre sospetti in ogni senso.
Seconda domanda: siamo davvero sicuri che vaccinando tutti (quando?) saremo al riparo dall’insorgere di una o più delle innumerevoli varianti che ci riporta al punto di partenza, ossia a nuovi lockdown parziali o totali? E dunque se oltre ai vaccini si puntasse su vecchie e nuove cure specifiche, lasciando per esempio che i pargoli s’infettino a vicenda sviluppando resistenza al virus? Magari in un paio di mesi scolastici almeno loro ne sarebbero fuori con una buona immunizzazione naturale. E oltre ai pargoli proviamo anche con i giovani in buone condizioni di salute? Dite che è un azzardo? Dopo due anni di ‘sta roba qua? Ok, per quanto mi riguarda ho sempre il braccino pronto per l’ennesima dose che toglie i peccati dal mondo, però permettete una cosa: che vi mandiamo a fare in culo senza eccezione.