L’esercito israeliano ha invaso e bombardando Gaza uccidendo decine di migliaia di
persone e radendo al suolo più di 80mila edifici. Per selezionare questi obiettivi, Israele usa
un sistema di intelligenza artificiale chiamato Habsora: “Il Vangelo”, il cui utilizzo è stato
menzionato anche nell’accusa di genocidio presentata dal Sudafrica contro lo Stato ebraico
presso la Corte internazionale di giustizia.
Che cos’è Habsora? È una tecnologia organizzata intorno a un archivio di fonti
documentarie che Israele costruisce da anni, a partire semplicemente dagli smartphone e da
WhatsApp. Su WhatsApp è possibile rastrellare qualsiasi genere di fonte, anzitutto
raccogliere informazioni, che consegniamo a Facebook, o meglio a Meta, la corporation che
utilizza Facebook, Instagram, WhatsApp ecc., su chi lo usa e sulla sua rete di relazioni.
Reti che dopo un po’ sono talmente ovvie, evidenti e dichiarate, che consentono di dire: il
tal dei tali è militante in una certa formazione politica e i suoi amici più stretti sono A, B, C,
D mentre gli altri sono conoscenti, li ha tenuti fuori da un gruppo e sono dentro un altro.
Questa tecnologia ha consentito una mappatura assoluta, per esempio, dell’intero mondo
palestinese; una mappatura che permette di dire che il tal dei tali abita al settimo piano di
un certo palazzo, alla finestra 22, e che ha delle reti che lo identificano come uno che ha
molte relazioni in quel particolare mondo.
Quindi sai chi è, sai dov’è, sai il suo grado e gli dai anche un punteggio: lo qualifichi non
solo come un interessante obiettivo dal punto di vista della sorveglianza, ma per la sua
graduatoria di relazioni molto alta. Questo ti consente di fare una terza operazione: dire alle
tue macchine che lo colpiranno, quando deciderai che deve essere colpito, la quantità di
“danno collaterale” accettabile rispetto al suo grado di importanza. Importanza minima: tre
civili morti; media: dieci civili morti; alto livello: non ha importanza quanti civili morti. Se
ne fottono del Diritto umanitario internazionale.
Sono in grado tecnologicamente di decidere i danni collaterali, il possibile e il non-possibile
nella nostra vita. Le tecnologie sono pronte, sono in vendita e vengono proposte: Israele
vende le proprie garantendo la loro IA come sperimentata sul campo. E vende la penultima
versione, tenendosi il modello più avanzato, che usa per controllare l’utilizzatore della
tecnologia che ha venduto.
I morti di Gaza, della Cisgiordania, del Libano, non solo soltanto morti degli israeliani. Sono
anche morti nostri, perché siamo in grado di sapere che cosa sta effettivamente accadendo.
Il nostro silenzio è complice. Perché quei morti, feriti e mutilati non sono solo dello Stato israeliano, sono anche di tutti
quelli che dicono che va bene così e di coloro che non sono capaci di vedere la gravità di ciò
che accade.
Se condividi il contesto geopolitico statunitense, non fai altro che riprodurre esattamente la
logica di potere e la logica del contesto geopolitico di Washington e dei suoi alleati. Non fai
altro che lo stesso lavoro di un soldato israeliano sul fronte. Lo stesso lavoro che facevano e
che hanno fatto per anni i cittadini tedeschi di fronte ai campi di concentramento: c’erano, i
prigionieri venivano prelevati al mattino per fare dei lavori e riportati al campo la sera. Tutti
coloro che volevano sapere, sapevano.