Chi ha ragione, chi ha torto? La questione, messa così, non trova soluzione. L’esercito
israeliano, dopo settimane di bombardamenti sul Libano, ha deciso di invadere. Che altro
doveva fare, posto che da mesi dal Libano partono razzi che vanno a colpire le zone
residenziali israeliane?
E però tutto nasce, in origine e poi si complica nel tempo, dalla politica di occupazione e di
segregazione attuata dal sionismo nei confronti della popolazione palestinese. La soluzione
stava nel compromesso, che sia da una parte e sia dall’altra non si è voluta trovare.
Soprattutto i sionisti non hanno alcuna intenzione di tenersi i palestinesi tra i piedi se non
come utile manodopera.
Il piano post bellico di Netanyahu (il pano Gaza 2035) prevede di ricostruire da zero la
Striscia, collegarla alla penisola arabica con nuove infrastrutture, trasformarla in una zona
di libero scambio detassata e offrirla ai “Paesi arabi moderati”. Ecco perché è molto sospetto
che l’attacco del 7 ottobre scorso abbia trovato davvero impreparata l’intelligence israeliana.
Smantellare Hamas era e rimane il principale obiettivo. Non è da escludere che anche
l’autorità palestinese fosse coinvolta in questo piano e per quanto riguarda l’attacco del 7
ottobre 2023 fosse al corrente e abbia lasciato fare.
Una Gaza prospera, facente parte di un’architettura regionale abramitica. Ciò era
incompatibile con Gaza avamposto iraniano che stava sconvolgendo l’architettura regionale
moderata e le catene di approvvigionamento emergenti dall’India attraverso la Striscia di
Gaza fino all’Europa.
Tutto il resto, smentendo anche il pano Gaza 2035, che così com’è non vedrà mai
realizzazione, dovrà far parte della Grande Israele. I palestinesi, la loro storia e loro legittimi
diritti saranno cancellati per sempre.
L’Europa in tutto questo ha delle responsabilità storiche enormi. La maggiore di queste
responsabilità è stata quella di avere consentito e anzi favorito il progetto sionista di
immigrazione e occupazione della Palestina. Questa è acqua passata, il domani non
appartiene ai palestinesi, ma a un accordo tra Israele e Arabia Saudita, Emirati, Egitto,
Bahrein, Giordania, Marocco. Le decine di migliaia di morti assassinati, sono solo danni
collaterali nel grande gioco geopolitico ed economico. E tutti quanti a fare il tifo.