lunedì 2 marzo 2020

Il crollo della produzione cinese


Togliamogli la bottiglia, quella dell'8 per mille e il bicchiere dell'IMU.

Nonostante i toni rassicuranti e incoraggianti del China’s National Bureau of Statistics (NBS), relativi alla ripresa della produzione industriale, è il caso di segnalare che l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) della Cina è calato in modo significativo, per usare la lingua dei mandarini (Guānhuà).

In realtà si tratta di un crollo verticale come dimostra il grafico (linkando qui). In febbraio il PMI manifatturiero cinese è stato del 35,7 per cento, in calo di 14,3 punti percentuali rispetto al mese prima. Un PMI inferiore a 50 indica una contrazione dellattività economica; si tratta quindi di un minimo storico, inferiore a quello registrato durante la crisi finanziaria globale.

Un sottoindice degli ordini di esportazione è sceso a 28,7, in calo di 20 punti rispetto al mese precedente, a causa di ordini annullati e ritardati, sempre secondo lNBS. Un indice manifatturiero correlato che tiene traccia dei piani di acquisto nei settori dei servizi è precipitato a un minimo record di 29,6, indicando importanti contrazioni nella spesa per trasporti, costruzioni e consumi. Lindice delle attività nel settore delle costruzioni, dunque un settore rilevantissimo per l’economia, è stato del 26,6 per cento, in calo di 33,1 punti percentuali rispetto allo scorso mese.

Un crollo del genere avrà effetti importanti sull’economia mondiale perché la Cina lanno scorso ha rappresentato circa il 40 per cento di tutta la crescita globale. Anche prima della manifestazione del coronavirus, la Cina aveva registrato un calo del suo tasso di crescita al 6,1 per cento, il più basso in 30 anni, con l’aspettativa che sarebbe comunque diminuito ulteriormente nel 2020.

Secondo il report che ho segnalato, al 25 febbraio il 78,9 per cento delle imprese intervistate dai responsabili degli acquisti in Cina era tornato al lavoro, di cui l’85,6 per cento era costituito da grandi e medie imprese manifatturiere. Sarà anche vero, ma altre fonti mettono in forte dubbio tali percentuali di ripresa industriale.

Un’indicazione dell’effetto globale della contrazione cinese si rileva nelle cifre del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale. Secondo il Financial Times il CCPIT ha emesso un numero record di 3.325 certificati di “forza maggiore”, offrendo alle aziende protezione legale quando esse non sono in grado di soddisfare i contratti a causa di circostanze al di fuori del loro controllo.

I certificati, che coprono contratti per un valore complessivo di 38,5 miliardi di dollari dall’inizio di febbraio, comprendono acciaierie, società di elettronica, case automobilistiche e fornitori di ricambi auto.

Gli effetti del contagio continueranno a pesare sull’economia globale e anzi a farsi molto più seri, tanto che la previsione del Fondo monetario internazionale di appena 10 giorni fa, che parlava solo di una riduzione di 0,1 punti percentuali nella crescita globale, è già oggi ampiamente dichiarata superata, mentre l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sta preparando un nuovo rapporto ma già a suo avviso indicherà “conseguenze più gravi”.

E per quanto riguarda l’Italia? La gravità dell’impatto è già evidente, e vanno tenute in conto le ripercussioni che la recessione cinese avrà sulla Germania e quindi direttamente su di noi. Ma una quantificazione abbastanza realistica del danno economico si potrà fare, a mio parere, solo tra dei mesi, dopo lestate. Sperando che per quanto riguarda la BCE la risposta di politica monetaria di Christine Lagarde non arrivi a babbo morto.  

7 commenti:

  1. oggi martedi fanno teleconferenza banchieri centrali e ministri dell economia del g7, don't worry..

    i dati caixin e pmi vanno guardati ma non sono vangelo, tanto per dire i pmi manifacturing europei di oggi (definitivi di feb) non sono niente male, eppoi qualsiasi demente trova sempre il dato che conferma il suo genio, nella vastissima casistica capitalista che più misura e meno controlla l' economia -e non è un accidente

    è il quadro totale che conta, e a mio avviso alla cina questa storia farà fare un notevole salto di qualità civile, a partire da igiene, profilassi, inquinamento, tutte cosette un pò trascurate nel turbinio dello sviluppo

    comunque se ti appassiona io uso questa pagina

    https://it.investing.com/economic-calendar/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. qui non si tratta di scostamenti minimi, ma di un crollo. e in tal caso i numeri contano pure qualcosa specie se letti in parallelo con altri dati. del resto ci misuriamo tutti sui numeri, sennò con cosa?

      sono d'accordo sul salto di qualità civile, anche se nutro forti dubbi sull'efficacia duratura. anche senza arrivare alle posizioni di Zaia è fuori di dubbio che in cina o india e in generale in asia l'igiene non sanno nemmeno cosa sia (e non parlo per sentito dire o per aver visto qualcosa su internet). in generale tra la popolazione cinese il concetto d'igiene semplicemente non esiste. se qualcuno pensa davvero che questo sia razzismo o simili, vuol dire che parla per ignoranza della situazione reale. potrei fare degli esempi concreti ma non vorrei suscitare incredulità per situazioni che a noi sembrerebbero davvero fuori dal mondo civile.

      Elimina
    2. spero di essere stato chiaro sulla faccenda "dati"

      Elimina
  2. se dobbiamo stare ai numeri allora capiamoci subito che pure il lombardoveneto fa schifo, come profilassi. Sarà oscena la Cina (io fatico a immaginarmi un ambiente più malsano del nord Italia) ma almeno non hanno governatori che epidemia in corso ci ricordano che il Veneto è la terra della pellagra e che a Vicenza si mangiano i gatti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dimentichi le rane
      cmq mai parlato di "profilassi" e di "ambiente", ma d'igiene
      stai calmo, che ti scemano le difese immunitarie

      Elimina
    2. Viene in mente Giuliano Amato, che, volendo minimizzare la pratica pakistana di picchiare le donne in famiglia, non trovò di meglio che dire: anche in Sicilia, fino a pochi anni fa. Gente che getta ponti.

      Elimina
    3. ce le siamo scordate le sputacchiere presenti in ogni angolo della cina? a questo genere di cose mi riferisco.

      Elimina