lunedì 23 marzo 2020

Quelli del nuovo Rinascimento



Mettiamoci nei panni di quelle famiglie che dal prossimo mese, se non già da questo fine mese, non avranno più i soldi per fare la spesa. Mettiamoci nei panni di chi ha un’attività che ormai da settimane è chiusa e ciononostante dovrà pagare affitto dei locali, bollette e magari anche le rate di un mutuo, e poi si dovrà confrontare con una depressione economica. Mettiamoci nei panni di quei fornitori che non vengono pagati, o non lo saranno a regolare scadenza. Mettiamoci nei panni di chi il lavoro l’ha già perso o rischia di perderlo.

Il signor Zaia profetizza per il dopo un nuovo Rinascimento. Si può apprezzare l'ottimismo in tanta isteria, ma forse non si rendono conto degli effetti che questa crisi sta già producendo e proseguirà con una catastrofe economica di portata storica. È sbagliato credere che questa sia una crisi paragonabile alle solite crisi di ciclo, per quanto gravi.

Goldman Sachs ha avvertito la scorsa settimana che il prodotto interno lordo degli  Stati Uniti si sarebbe contratto del 24% nel secondo trimestre. Ci sono previsioni secondo cui milioni di posti di lavoro andranno persi nell’economia americana quest’anno, con un calo della produzione economica pari a 1,5 trilioni di dollari.

La Cina non sta messa meglio, tuttavia finanziariamente è solida. L’Europa subirà contraccolpi gravissimi se dovesse adottare in pieno le misure restrittive dell’attività economica che si sono prese in Italia. Se questa situazione proseguirà, come ci dicono, per qualche mese ancora, ci aspetta una depressione lunga e profonda. Le fratture tra gli Stati membri della UE sono arcinote. Forze potenti si oppongono a certe misure, considerandole come un salvataggio per paesi fortemente indebitati come l’Italia.

Il coronavirus provocherà uno shock economico su larghe fasce di popolazione, con una caduta verticale dei consumi, una crisi di solvibilità aziendale e una probabile crisi politica, tutte insieme.

Proprio mentre stavo scrivendo questo post, ho ricevuto una telefonata da una località vicino a Monaco. Con dettaglio mi è stato spiegato che la situazione non è troppo diversa dall’Italia, la Baviera ha adottato le misure più restrittive della federazione per quanto riguarda i contatti tra persone, proibendo l’uscita di casa. Però in generale le autorità tedesche stanno mantenendo sulla faccenda il più basso profilo possibile, e la stampa e gli altri media non spargono panico come in Italia.

7 commenti:

  1. siamo in guerra..

    economia diguerra...

    il nuovo rinascimento si risolverà in un keynesismo che non sarà strettamente nè di guerra nè di pace, adattato ai tempi.

    fate vobis, io come altre volte mi sono già messo l' elmetto

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  2. L'Europa tra 20 anni avrà il 7% della popolazione mondiale e il 10% del PIL del pianeta.
    La decadenza di questo continente sta tutta in questi numeri.
    Riguardo all'Italia sentire parlare di Rinascimento fa sorridere amaramente.
    Perdipiù se a dirlo è il governatore di una regione come il Veneto che ha continuato a mitizzare un modello di sviluppo "piccolo è bello", che sta venendo spazzato via anno dopo anno.
    A fronte di colossi aziendali come quelli cinesi che hanno una qualità nei prodotti e nella ricerca tecnologica che noi ce la sogniamo sempre più.
    E sotto questo profilo non c'è nessuna possibilità di ripresa, lo svantaggio accumulato non lo si recupera più.
    Per accorgersene basta dare un'occhiata all'emorragia di professionisti e imprese verso l'estero che è cominciata da anni.
    Si sta rosicchiando quel che è rimasto attaccato all'osso e quando finirà saranno volatili per diabetici.

    P.S. Nonostante ciò, "capisco" i politici che sono pagati un tanto al chilo in base agli slogan che sparano e che sono schiavi del sistema in cui vivono prima nel cervello che nel portafoglio.
    Capisco un pò meno i gonzi (sempre meno) che gli vanno appresso.

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  3. Vincenzo Boccia, perderemo cento miliardi al mese - "Con questo decreto si pone una questione che dall'emergenza economica ci fa entrare nell'economia di guerra", avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dopo lo stop a tutte le attività economiche non essenziali. "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà", "Se il Pil è di 1800 miliardi all'anno vuol dire che produciamo 150 miliardi al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni", sottolinea, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, secondo quanto riporta una nota dell'emittente.

    "Lo sciopero generale? Onestamente non riesco a capire su cosa", le chiusure di aziende "sono addirittura più restrittive "di quello che aveva indicato" il Governo ai sindacati sabato scorso. Boccia parla della posizione dei sindacati e sottolinea: "Io non ho capito più di questo cosa si dovrebbe fare", è già stessi sindacati possono vigilare ed anche scioperare per singoli casi, "una scelta in particolare". Non uno sciopero generale, "non penso", dice, "anche come messaggio al Paese" "Quindi l'appello che faccio è cerchiamo di essere compatti", dice il leader degli industriali.

    https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/03/23/coronavirus-vbocciaperderemo-cento-miliardi-al-mese_50d3abe7-1bd9-4d0c-8bb9-868144eb48bd.html

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    1. nel mio piccolo sono cose che dico ormai da settimane.
      ogni società poggia sulla sua economia, tanta più essa è storicamente sviluppata
      2+2, non servono grafici e grandi analisi

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  4. la colpa non è dichi recita, ma di chi applaude.

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