lunedì 16 marzo 2020

Vi saranno costretti



Si può svolgere attività motoria (camminare) senza restrizioni,
rispettando la distanza interpersonale di un metro.

Non tutti hanno il privilegio di poter annullare i propri obblighi e ritirarsi nella quarantena delle proprie mura domestiche. Ci sono milioni di persone che non possono praticare l’ufficio a casa, per esempio. Devono continuare a lavorare perché senza di loro si fermerebbe tutto: non solo medici e infermieri, ma operai dell’industria, agricoltori, ferrovieri, vigili del fuoco, camionisti, corrieri, panificatori, operai e tecnici delle centrali elettriche, telefoniche e del gas, eccetera. Nessuno di quegli stronzi che blaterano di telelavoro chiede a queste categorie di lavoratori se preferiscono lavorare da casa.

Improvvisamente, il venditore nel supermercato diventa più essenziale per il mantenimento della società rispetto al consulente fiscale o al docente universitario. Gli indispensabili sono soprattutto quelli mal pagati. Il ministro Gualtieri afferma che “i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme” riceveranno un assegno di 600 euro per il mese di marzo. È evidente che questo tizio non ha capito o non vuole capire.

Tra qualche giorno o settimana al massimo cominceremo a chiederci come compensare l’interruzione delle catene di approvvigionamento e di vendita al dettaglio in un’economia a rete globale. Ci vogliamo rendere conto che le conseguenze economiche di certe decisioni, mi riferisco in particolare alle misure contenute nell’ultimo DPCM, saranno più fatali degli effetti complessivi di questa influenza?

Solo per fare un esempio, la contrazione della produzione industriale cinese, con una sola provincia bloccata del tutto, registra un meno 13,5 nei primi due mesi dell’anno, e di oltre 20 per cento nei consumi.

Ormai siamo presi in un vortice mondiale d’isteria collettiva. Possono arrestarlo, ma per farlo i responsabili politici che ci hanno condotto in questa situazione dovrebbero fare marcia indietro. Non lo faranno di propria iniziativa, ma vi saranno costretti dalla forza delle cose. 

6 commenti:

  1. mia cara Olympe,son tutti chiacchere e powerpoint.
    Si son creati un mondo di regole astruse di maniera tale che si sentano indispensabili, quando purtroppo non lo sono affatto: la maggior parte di loro potrebbero essere rimpiazzati tranquillamente da un software gestionale.
    imho

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  2. Se non avremo il pane mangeremo le brioches
    Pietro

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    1. mi pare di averla sentita già una frase del genere, però non ricordo come finì la cosa.

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  3. Mai visto una forma influenzale che impegna i lavoratori della sanità come quelli che lavorano negli ospedali di Lodi, Cremona, Bergamo e così via.
    Medici con esperienza lavorativa di 20-30 anni dicono di non avere mai visto una situazione del genere.
    Alla faccia dell'influenza, verrebbe da dire.
    Isteria collettiva dei lavoratori della sanità? Anche in altre nazioni sviluppate, Stati Uniti in primis, chi lavora in ambito sanitario sta iniziando ad interrogarsi su cosa devono aspettarsi a causa di questo virus.
    Per intanto nostri parenti residenti nel New Jersey hanno detto che lì hanno iniziato col coprifuoco, tanto per dire.
    Un passo oltre a quello che sta accadendo qui da noi.
    Saluti,
    Carlo.

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  4. Niente paura. Il Ministro dell'Economia, forte della sua laurea in lettere, ha detto che i 25 miliardi stanziati ieri potranno produrre "flussi" per 350 miliardi. Suppongo che sia un ragionamento neokeynesiano. Io sono contrario alla pena di morte, ma confesso che le mie convinzioni vacillano quando sento la parola "keynesiano". E questo è niente. Mi trasformo in Torquemada alla sola menzione dell'altra oscena parola, "neokeynesiano".

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    1. anche ai carcerati danno l'ora d'aria (per motivi noti) a noi neanche quella. ormai siamo al 41 bis. ma la colpa di tutto ciò è solo della natura.

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