venerdì 13 marzo 2020

Mai


Si fa presto a ritrovare il sorriso.
Tanto poi pagheranno i soliti noti.


Ancora ieri scrivevo che l’informazione, specie in questi casi, è faccenda da maneggiarsi con cautela estrema e con parsimonia. Sarebbe sbagliato però credere che Christine Lallouette, divorziata Lagarde, abbia parlato ieri con superficialità e senza tener conto delle conseguenze delle sue parole. Al contrario, la scafatissima ex madrina della troika che si è occupata della Grecia, sapeva bene quello che diceva. La sua non è stata una mera carabistouille. Si ricorda bene, oltretutto, dei 206 voti contrari, tra i quali quelli dei 5 stelle. E poi è francese, anche se ha lavorato molto per gli americani e per chiunque purché pagasse bene.

Poi bisogna avere sempre in chiaro che i francesi, anche quando storicamente ci sono stati alleati, non sono mai stati nostri amici. Mai.

21 commenti:

  1. uscirsene con un "non siamo qui per chiudere spread" vuol dire negare il principio di moneta unica, o affermarlo su un piano esplicitamente contraddittorio

    poi lascio ad altri pensare che i mercati siano in primis un fatto di fiducia e comunicazione

    capisco che non scrivi per piacere a nessuno, però è un mese che non ci azzecchi. capita. starei un pò alla finestra

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    1. mai detto che i mercati sono in primis un fatto di fiducia e comunicazione, sono ANCHE un fatto di fiducia e comunicazione, come tutto del resto
      non azzecco cosa? la tua non è solo critica, ti sento ostile

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    2. poi lascio ad altri pensare...

      è la retorica degli operatori economici, non la tua

      sul coronavirus insegui invece che anticipare, non volermene

      per me sono solo parole, niente d' importante

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  2. Che dire del tweet di Cottarelli, ex collega della signora?
    "Purtroppo oggi l'aumento dello #spread è stato dovuto all'aumento dei tassi sul BTP, non al calo dei tassi tedeschi."
    Come se uno mi desse una pugnalata nel cuore, e il cronista trovasse interessante descrivere i danni al mio sistema circolatorio, ma non parlare dell'assassino.
    En passant, Cottarelli confonde tassi di interesse e rendimento, errore qui già commentato, ma attribuito al volgo incolto. Bisognerà scusarsi con il volgo.

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  3. L'approccio inglese alla questione è diverso dal nostro.
    Forse perchè in Inghilterra non hanno un Rocco Casalino nell'armadio. Chissà.

    Questo articolo di cui metto sotto il link spiega molto bene l'approccio inglese alla questione.
    Danno per scontato che nessuna misura restrittiva fermerà l'espandersi del contagio e quindi la loro preoccupazione numero 1 è rinforzare al massimo la prima linea del sistema sanitario per curare le persone che si ammaleranno, senza perdere tempo e risorse con quelle sane e asintomatiche.
    Non hanno chiuso le scuole perché chiuderle avrebbe significato costringere molti operatori sanitari (che sono genitori anch'essi) a restare a casa con i bambini e comunque questo non avrebbe impedito ai bambini e ai ragazzi di vedersi comunque in strada.
    Hanno già predisposto piani per avere in poco tempo un numero impressionante di posti letto e di personale ospedaliero pronto ad ogni evenienza.
    Loro si preparano all'emergenza sistemando le barriere difensive, non tenendo agli arresti domiciliari la popolazione mentre il nemico avanza. E cercando di non ammazzare l'economia.

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    1. Che differenza passa tra ciò che è avvenuto in Cina e ciò che sta avvenendo in Italia? In Cina è stata blindata una regione, mentre il resto del paese funzionava più o meno normalmente e tutte le risorse necessarie per affrontare il problema della provincia interessata dall’epidemia sono state mobilitate a livello nazionale. In tale provincia sono confluiti medici, infermieri e dotazioni di ogni genere.

      Tutto ciò in Italia non è avvenuto e non sta in gran parte avvenendo. Prendiamo i numeri, quelli della regione più colpita, laddove i positivi sono, ad almeno un mese dal contagio, circa 9.000. Rispetto alla popolazione complessiva una percentuale non preoccupante. Una normale influenza a volte è molto più contagiosa per quanto riguarda i positivi ufficiali. Circa l’80 per cento dei positivi da COVID-19 o non presentano sintomi, o mostrano una sindrome analoga a quelle di una consueta influenza. C’è però un problema serio, quello che riguarda la percentuale di pazienti, attorno al 10%, che presenta sintomi che richiedono cure ospedaliere di terapia intensiva o subintesiva.

      Pertanto, sulla base di tale percentuale, viene in evidenza e col passare dei giorni si prefigura ancor più un problema di tenuta del sistema che riguarda la carenza di strutture, di personale specializzato e di dotazioni.
      Già da giorni se non da settimane si sarebbe dovuto provvedere a massicci trasferimenti temporanei di personale specializzato e di dotazioni dalle regioni limitrofe per far fronte alla crisi in Lombardia ed Emilia, estendendo nel contempo il cordone sanitario a zone più ampie di territorio attorno a quelle dove si erano manifestati i primi focolai, anche perché era ben noto ciò che stava avvenendo in Cina.

      ci stanno pensando ora

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    2. Scrivevo ieri sempre su questo blog della mia incapacità a spiegarmi come a Berlino e Parigi non ci fossero in percentuale gli stessi contagiati. Perchè è da diverso tempo che mi chiedo se l'unico approccio possibile sia quello messo in pratica da noi. Lei mi ha illuminato anche sul fatto che sia una panzanata dire che stiamo facendo come in Cina. Loro si sono organizzati in maniera assai più razionale e intelligente, stando a quanto dice. E a quanto pare ne stanno uscendo con le ossa non troppo rotte. In Italia dovrebbero cominciare a spaventarci molto più gli scenari del dopo epidemia rispetto a quello che stiamo affrontando ora.

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    3. Dalla foto però sembrerebbe che la dinamica cinese sia stata simile alla nostra, con la regione dell'Hubei particolarmente colpita come la Lombardia da noi. Ma il resto della nazione ha avuto comunque un alto numero di contagi, come si può vedere nella foto allegata, che si riferisce ai contagi di solo gennaio.

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    4. https://it.wikipedia.org/wiki/Pandemia_di_COVID-19_del_2019-2020#/media/File:COVID-19_cases_in_China.svg

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    5. molto interessante. l'avevo già vista e già tratto un grafico per il blog. ci sono molte cose che non so spiegarmi, ma men che meno prendo in considerazione i "matematici" che fanno grafici avendo in mano pochi dati grezzi. quello che è anomalo e che NESSUNO sa spiegare in modo convincente è il fatto che i casi gravi in Francia sono 1 su 22 positivi (o attivi), in Germania addirittura 1 su 305, in Italia 1 su 11 casi attivi; in Francia 1 morto su 47, in Germania 1 su 458, in Italia 1 su 15. forse nei prossimi giorni la cosa sarà più chiara ma ne dubito.

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    6. Forse perché molti vecchi malati gravi d'altro vengono contagiati proprio in ospedale?
      ciao

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    7. per la concentrazione del fenomeno.
      per demografia.
      per condizioni ambientali.
      per molte ragioni.

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    8. "per molte ragioni" mi pare perfetta

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    9. Assolutamente! Sono giorni che vado ripetendo la domanda sulla disparità nel numero dei contagi registrati in Italia, Francia e Germania a tutti i miei contatti (l'ho posta anche a lei sul suo blog). L'unica risposta che ho ricevuto da un mio contatto in Germania è che, fra i teutonici, i decessi sopra i 75 anni non vengono classificati come morti da coronavirus. Può essere una spiegazione sufficiente? Non saprei. A me non convince appieno e comunque non spiega la Francia. Anche li farebbero dunque allo stesso modo che in Germania? Altra opinione che sento è che sia solo questione di tempo prima che lo tsunami arrivi anche da loro.

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    10. Vedo che stanno già cambiando diverse cose. Da un articolo del sole 24 ore si evince come più o meno in tutti i Paesi i capi politici stiano cambiando repentinamente opinione sulla gravità della situazione. Il fatto è che ogni Paese viaggia per conto suo. In ordine sparso.

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    11. per i numeri incerti

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  4. https://www.independent.co.uk/news/health/coronavirus-uk-government-advice-nhs-science-covid-19-a9398766.html?fbclid=IwAR23ZOOd6UWSYERWqrul5jV3mqiY8sG2rk2G3s8wJuMTh1T8PrHiuVpx_to

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  5. Dice un esperto in campo medico del governo inglese, Sir Patrick Vallance, che il 60% dei cittadini britannici "dovrà" contrarre il Covid19 per sviluppare l'immunità di gregge.
    Quindi se questo ci azzecca potrebbero fare in GB almeno 400000 morti, dato che gli esperti dicono che il corona virus ha una mortalità dell'1% rispetto alla comune influenza dell'0,1%.
    Questo lo consideriamo normale, insieme agli USA che mettono barriere sui viaggi europei esclusi per quelli britannici?
    Questi sarebbero scaltri?
    E nei potenti USA non è tanto diverso.
    Uno dei loro esperti in materia, Anthony S. Fauci, immunologo e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ultimamente ha detto:
    "The system is not geared to what we need right now"... “It is a failing.”
    Non c'è bisogno di traduzione, credo.
    Saluti,
    Carlo.

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    1. caro Carlo, lasciamo stare "esperti" (di che cosa?) e "matematici".
      quando la buriana sarà passata (e passerà), cioè a bocce ferme, valuteremo
      ciao

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