domenica 8 marzo 2020

Panico e confusione, che pagheremo cari

Aggiornamento delle 20,15. Secondo mie fonti, a riguardo dell'applicazione del decreto, non ci saranno blocchi stradali, le merci potranno viaggiare liberamente così come chi si sposta per lavoro ecc.. In pratica, marcia indietro.


Chiudono la Lombardia e 14 province. Da domani, se non già oggi, ci accorgeremo delle conseguenze, che saranno gravissime, anzi catastrofiche, sotto ogni aspetto. Ben più gravi di questa sindrome influenzale, che non è la peste. Viviamo una situazione di confusione e di panico, in gran parte favorita da protocolli discutibili ed esagerati, da gente sotto stress mediatico o che cerca evidenza e promozione personale.

Nei prossimi giorni saranno garantiti i rifornimenti alimentari causa blocco del transito delle merci? Milioni di persone rischiano di tornare al baratto e all’accaparramento? Quali conseguenze avrà il blocco delle forniture nell’industria, nell’agricoltura, nel commercio e in qualsiasi attività? Avremo un’infiammata dei prezzi? Quante attività economiche chiuderanno per sempre, quanta gente perderà il proprio lavoro? In tal modo non si isolano solo le popolazioni delle province direttamente interessate dal decreto del governo, ma l’intero centro-nord, in attesa di estendere il blocco all'intero paese, anche con l’estero!

Un danno che in non pochi casi sarà irreversibile, e che subiremo impotenti, se non accusati di "irresponsabilità".

20 commenti:

  1. Che rabbia e che pena.
    Mi spieghi che significa: «Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute»? Che basterà avere un tir o un furgoncino per muoversi liberamente?

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    1. bisognerà vedere con quale rigidità verrà applicato il decreto. al momento in zona le strade sono aperte. nel veneto fino ad oggi si contano meno di 600 influenzati (cominciamo a chiamare la cosa col suo nome comune), vale a dire lo 0,012 per cento della popolazione, compresa la famosa zona rossa di Vo' euganeo. quindi, finora, il contagio è più blando, molto più blando, della normale influenza. speriamo non comincino a ricoverare anche qui quelli che hanno solo come effetto della positività al virus una sindrome da raffreddamento.

      anche poco fa tg24 ha dato la notizia del primo medico morto per questo tipo d'influenza, senza dire che si tratta di una dott.ssa ricoverata a mestre per varie patologie e malata terminale!

      gli unici da quarantena sono quelli del governo, la totalità dei giornalisti televisivi e gli "esperti" del cazzo

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  2. Però c'è da dire che se viene detto ad esempio dai medici delle terapie intensive della Lombardia:
    “Azioni tempestive o disastrosa calamità sanitaria”,
    un qualsiasi politico cosa dovrebbe fare? Tenendo conto che non c'è mi pare di capire un'univocità di pareri da parte degli "esperti" in materia.
    In questi frangenti non è semplice prendere decisioni, che comunque ti muovi potrai fare dei danni, o il farai economici al momento o li farai sanitari e quindi ripercussioni economiche ci potranno essere comunque dopo.
    All'estero prima dei decreti del governo già hanno iniziato a bloccare chi viene dall'Italia, e delle ripercussioni economiche non ci saranno a causa delle limitazioni che fanno e faranno degli altri paesi a prescindere da quello che decidiamo noi?
    Una nota a margine, appena si è sparsa la notizia della bozza di decreto so di un bel pò di persone residenti in Lombardia ma con le famiglie al Sud che subito si sono mosse con mezzi vari per tornare ai loro paesi di origine, alcuni di mia conoscenza diretta residenti a Milano o altrove per la Lombardia.
    Questi sono responsabili o irresponsabili?
    Saluti,
    Carlo.

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    1. gli ospedali sono diretti dalla politica che ne nomina i maggiori responsabili

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  3. Stai calma, che ti scemano le difese immunitarie.

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    1. mi sto risollevando poiché finalmente abbiamo le zone rosse anche al nord dopo decenni di balene bianche

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  4. Nota a margine del contagio.
    Da un'intervista a Catherine Mann, capo economista globale(?) di Citigroup, si evince che a causa di corona virus, guerre commerciali e così via il rallentamento della globalizzazione intesa come liberalizzazione dei mercati farà ristagnare la produttività e aumenterà la disuguaglianza all'interno dei paesi, soprattutto in assenza di "politiche mirate". La disuguaglianza di cui parla la capa economista pare sia soprattutto quello tra vecchi e giovani.
    Il problema della disuguaglianza però non dipende dalla globalizzazione, dice la signora economista globale, e in questa affermazione banalmente c'è un fondo di verità.
    Quale sarebbe allora la causa della disuguaglianza?
    E' "il risultato del fallimento della politica nel redistribuire in modo appropriato i guadagni“.
    Parole magiche degli economisti di multinazionali finanziarie, gente che probabilmente guadagna stipendi con parecchi zeri e quindi ha le idee chiare sui problemi economici generali: "redistribuzione dei guadagni", e risolviamo tutto.
    Ma non l'abbiamo già sentite milioni di volte queste parole, o sbaglio? ^_^
    Poi ci dovrebbero spiegare per filo e per segno come sarebbero da redistribuire i guadagni, senza toccare il loro chiaramente.
    Saluti,
    Carlo.

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    1. ridistribuzione , ma non dei loro guadagni

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  5. SArebbe più affascinante se fossimo in un contesto in cui si potessse proclamare uno sciopero generale senza limiti di spazio, tempo, settore produttivo (curativo, in tutti i sensi!)

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  6. Comunque buone notizie, il blocco è all'italiana.
    Se si vuole si possono acquistare biglietti Freccia Rossa Milano Centrale-Napoli Centrale, a 103 €, solo per fare un esempio.
    Per cui, tutto a posto.
    Saluti,
    Carlo.

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    1. spero proprio che il blocco sia elastico. dopo quasi 20 gg i contagiati sono appena 6.387 e i ricoverati 600 in tutta Italia. se i protocolli non fossero così rigidi i ricoverati probabilmente, anzi sicuramente, sarebbero di meno.
      nelle prossime due settimane ci sarà il picco, come succede tra febbraio e marzo per le altre influenze stagionali.
      l'importante è stare lontani da TG e speciali vari. parlo sul serio, specie per gli anziani e i più suggestionabili.
      ciao Carlo

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    2. ma tu poi credi veramente a questi numeri?

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    3. Di fronte ai numeri non ha importanza quello che credo io

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  7. cara Olympe, fai la tua parte e non rompere tanto i coglioni. Siamo allo Stato etico. (ci siam sempre stati ma ora si è ridotti a numeri, a cui credere; a eroi, a cui credere; a merci, da cui dipendere). Sembri solo spaventata da essere finita nottetempo nella zona rossa perché l'altro giorno, invece, da fuori, scrivevi ancora: "misure giustificate e insufficienti". Ma è ovvio che le merci possano circolare e gli schiavi pure (è l'obiettivo di fondo). E la tua zona, se la conosci davvero, è in realtà nera da decenni, malata. Sai che quello che stiamo vivendo va più in là dell'"influenza" e viene da lontano (non mi riferisco alla Cina).
    Ora misure più forti ma tardive, imposte dai nostri simpatici "soci" europei dopo due settimane con le tende (!) della protezione civile nelle aiuole dei migliori ospedali del mondo.
    Ciao. Non me ne volere. Ciao.

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    1. Egregio,

      il tuo commento mi ha fatto divertire moltissimo, e questo non è inutile in un momento che pretende di essere così tristemente serio.

      Comunque sappi che non m’importa un cazzo di quello che tu pensi o potresti credere di me e del mondo intero.

      Nel dettaglio e per chi dovesse leggere: non ho cambiato opinione (cosa pur lecita), ritengo tutt'ora che misure di contenimento andassero prese, ma non quelle demenziali enunciate domenica e poi di fatto assai mitigate il giorno dopo all’atto dell’emanazione delle norme di applicazione. Ciò che non mi garba di tutta la faccenda è il panico creato ad arte e le esagerazioni dei tanti fondi di bidè che appaiono in televisione e commentano sui social.

      Tutto qui.

      Ancora per te: hai torto nel chiedere che io non me la prenda per i modi con i quali ti rivolgi a me.

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    2. ciao Olympe, d'accordo. Scuse, ti facevo più permalosa.
      Sappiamo fin troppo bene che l'Italia è sempre stato il laboratorio del peggio, non perdiamo la lucidità, ciao.

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  8. Tu sei almeno in parte scema. Il governo è inetto e pasticcione, su questo non ci sono dubbi. È altrettanto evidente che la situazione è ormai serissima, a meno che non si creda che i medici lombardi siano dei folli mitomani che mettono in terapia intensiva pazienti ipocondriaci senza un vero motivo (che poi tendono a morire con una frequenza preoccupante, oggi superiamo i 500). Tra due settimane i numeri italiani saranno superiori a quelli cinesi. Non sarà un disastro solo italiano, perché convincere un occidentale a limitare la libertà individuale, dopo che gli si è ripetuto per decenni che egli è il centro del mondo e che il significato della sua vita è proporzionale alle esperienze che raccoglie, sarà molto difficile.

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    1. tra un paio di settimane vedremo se i nr. ita. saranno superiori a quelli della cina. intanto ti riporto quanto scritto dal dott. Castaldi che sicuramente è un po' meno scemo di te:

      L'Istituto Superiore della Sanità dice che l'anno scorso abbiamo avuto 8.000 morti per l'influenza, e non è volata una mosca. Non è dato sapere quanti di essi, prima di morire, siano passati per un reparto di terapia intensiva, né quanti siano stati intubati, nel sacrosanto imperativo di non lasciar nulla di intentato. Morti perché infettati da chissà quale untore, liberissimo di muoversi sull'intero territorio nazionale. Morti nel silenzio, senza godere del partecipe cordoglio della nazione tutta, la quale anzi continuava a tossire e starnutire in faccia alla nonnina, che di rimando, come s'usa, diceva: "Salute!". Qui siamo al 9 marzo e i morti sono meno di 400.

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    2. Leggo Castaldi da 14 anni e citarlo proprio quando toppa alla grande è sintomo di scarso senso critico, forse consumato completamente in altri ambiti. L'anno scorso i morti per influenza sono stati 205 e non 8000 (https://www.epicentro.iss.it/ben/2019/luglio-agosto/sorveglianza-integrata-influenza-2018-19).

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    3. non resta che farlo presente al dott. Castaldi nel suo blog

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