sabato 14 marzo 2020

I dati dell'ISS sui decessi


Come ribadito anche ieri dal capo del Dipartimento della Protezione civile e confermato dai seguenti dati dell’Istituto superiore di sanità, si muore con SARS-CoV-2 e non per SARS-CoV-2 (*).

Il problema, per una certa percentuale d’infetti, è la dispnea, ma questo è un problema di strutture, di personale specializzato e di dotazioni. Dunque una questione di politica sanitaria. La forte e protratta limitazione delle libertà personali, così come delle attività lavorative e i danni connessi, trova molta causa in tale questione. Invece le autorità centrali e locali tendono a far credere che la responsabilità di questo stato di cose sia addebitabile in tutto e per tutto al virus, cioè alla "natura".

Hanno smantellato il servizio sanitario nazionale per favorire la sanità privata, perché i padroni volevano arricchirsi ancora di più e perché i partiti non hanno mai avuto la volontà e lo Stato la forza di far pagare le tasse a chi dovrebbe e anzi hanno favorito l’evasione.





(*) Il Gruppo di Studio sul Coronavirus (CSG) del Comitato internazionale per la tassonomia dei virus (International Committee on Taxonomy of Viruses) ha classificato ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2 (Severe acute respiratory syndrome) il virus provvisoriamente chiamato dalle autorità sanitarie internazionali 2019-nCoV e responsabile dei casi di COVID-19 (Corona Virus Disease).

12 commenti:

  1. C'è un aspetto ulteriore: la velocità con cui il virus si diffonde che manda in sovraccarico (in tilt da ciò che si legge) le strutture delle zone dove il contagio è stato più endemico, come a Bergamo e provincia. Sicuramente se invece di 5000 posti in terapia intensiva come ne avevamo a inizio incubo, ne avessimo avuti, non dico 28000 come i Tedeschi, anche solo il doppio, staremmo a suonare un'altra musica.
    Mi si passi la battuta: siamo un paese cattolico e vogliamo molto bene ai nostri vecchietti.
    Il cinismo realista di un Inglese ce lo sogniamo.
    Comunque la situazione è in veloce divenire e il frastuono mediatico è ancora altissimo per trarre analisi definitive.

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    1. il cinismo realista di un Inglese ce lo sogniamo

      sognatelo tu, io invece conterò quanto ci mettono i suoi due neuroni barcollanti -ancorchè inglesi- a rimangiarsi sta incredibile cazzata che ha detto

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  2. Sussidiarietà: quanti delitti in tuo nome.
    La legge 328/2000 getta le basi del fondamento anche costituzionale del principio di sussidiarietà, poi realizzato nel 2001 con la riforma del Titolo V della Costituzione italiana, per sancire che «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà» (art. 118, comma IV, Cost.). Soprattutto per la sanità e la Scuola.
    La primogenitura del principio di sussidiarietà nella sua originaria accezione “orizzontale” va ricercata anzitutto nella dottrina sociale della Chiesa cattolica, fin dai tempi della lettera enciclica “Rerum novarum” di Leone XIII (1891), primo documento ecclesiastico ufficiale ad affrontare apertamente questioni di ordine sociale ed economico del rapporto tra l’uomo contemporaneo ed il neo-nato Stato italiano unificato. Viene invocata una posizione non interventista dello Stato laddove i soggetti costitutivi della società civile siano in grado e nelle condizioni di rispondere da soli ai propri bisogni sociali. È dunque auspicato un modello statale che non vada a sostituirsi ai cittadini, ma che sussidi, cioè sostenga, le iniziative di solidarietà individuali ed associate.

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    1. per favore, la prossima segnali solo il link, così poi chi vuole se lo va a leggere. grazie

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  3. Notizia di colore, l'assessore al welfare della regione Lombardia Gallera dice che per l'emergenza recluteranno personale sanitario estero...da Cina, Venezuela, Cuba.
    Sembra una barzelletta, una giunta destrorsa che recluterebbe personale preparato da paesi considerati da loro "comunisti".
    Saluti,
    Carlo.

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    1. :D
      non sarà la nostra Dunkerque
      il grande senso di responsabilità degli insegnanti (non tutti, per carità) che hanno assaltato i treni per tornare al paesello
      è solo fifa di infettarsi e di beccarsi una denuncia + multa.
      tra un paio di week-end vedremo quanta voglia di libri, passatempi e canzoni dal balcone ci sarà ancora

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  4. Veramente grazie per l'impegno la passione e la grazia di queste preziose note che illuminano le nostre giornate.

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    1. grazie a te.
      esprimo solo un punto di vista, non dico sia la verità assoluta, non sottovaluto né gli effetti né lo sforzo che stanno compiendo. dico solo che questo è il prodotto di sciatteria e menefreghismo, di scelte politiche e economiche sbagliate. speriamo serva di lezione, ma non ci credo. poi verranno medagliette e ammuina

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    2. "Per quanto riguarda il personale Gallera ha spiegato che verranno reclutati medici dall’estero chiedendo soltanto che siano iscritti all’albo di provenienza. Abbiamo contatti con Cina, Cuba e Venezuela..."
      Ora, lungi da me essere un nostalgico di qualsivoglia sistema a "socialismo reale" e neanche esaltare i nazionalismi "comunisti" sopravvissuti.
      Tantomeno mettermi a fare il sovranista del meo der cacchio.
      Mi limito a riflettere sul fatto se tutti quei fenomeni che tirano fuori per ogni minchiata le bandierine e gli inni dell'Unione Europea, d'Israele, etc, etc si faranno due domande due su chi si è offerto di aiutarci (magari avendo poco da offrire) e chi vedendoci con il culo per terra ha pensato se va bene ai cazzi propri, se va male anche a imboscarsi mascherine e materiale sanitario.
      Perchè poi per il sottoscritto sarà dura vincere la tentazione di andare a pizzicarli sui loro profili FB.
      Dio caro.

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  5. Oltre a quanto da lei descritto, da ben prima di Covid19, ritengo la regionalizzazione della sanità, approvata da Prodi sull'onda legista una jattura terribile x la sanità pubblica con storture atroci soprattutto nelle città di confine dove lavoro ( tipo che il 118 porta il malato non nell'ospedale + vicino, ma in quello della regione + vicino!); In questo caso noi siamo a 10 km da Codogno, abbiamo avuto i primi 2 casi il 21/2, ma con la Lombardia nessun coordinamento e Bologna è lontana e non ha capito subito la situazione, se ci chiudevano subito come a Codogno forse adesso non saremmo nella tragedia in cui siamo
    Alessandro

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    1. abito al confine di tre province (province!) e sperimento sulla mia pelle il fatto che se voglio farmi curare nella asl più vicina (e dove conosco) mi vengono frapposte mille difficoltà. il bello che la mia asl competente per territorio ci spedisce regolarmente ad Asiago (39 km con 14 tornanti principali) per quasi tutte le visite e indagini strumentali.

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