venerdì 27 marzo 2020

Non leggete quel libro



Se siete ipocondriaci o ansiosi per la situazione in atto, evitate di leggere il libro di David Quammen, Spillover. Chi di questi tempi non è almeno un po’ ansioso e ipocondriaco, se non altro a seguito della costrizione casalinga e il panico diffuso a pieno regime dalle “autorità” e dai media? Basta una lieve alterazione di temperatura accompagnata dalla tosse e il dubbio ti assale.

Tuttavia ci sono anche altre preoccupazioni, sempre più pressanti, per chi non ha altro reddito che quello derivante dal proprio lavoro ed è costretto a restare inattivo. Non saranno certamente i 600 euro che gli permetteranno di campare oggi e sciogliere l’incognita sul proprio immediato futuro.

Ad ogni modo, tanto per portare un po’ di ottimismo, cito Quammen, alle pp. 44-45, il quale ci ricorda che finora tra nuove epidemie e pandemie “la più terribile, catastrofica e tristemente nota” è quella provocata da un virus classificato come HIV-1 gruppo M (ne esistono altri 11 parenti) , cioè quello che causa la maggior parte dei casi di AIDS nel mondo. Scriveva l’Autore nel 2012, che questo virus aveva già ucciso 30.000.000 di persone dalla sua comparsa, una trentina di anni prima, e fino a quel momento altri 34.000.000 circa risultavano infetti.

Scrive: “Ben pochi sanno che la vera storia dell’AIDS non inizia tra la comunità omosessuale americana nel 1981 o in qualche metropoli africana negli anni 1960, ma cinquant’anni prima, alle sorgenti di un fiume chiamato Sangha, nella giungla del Camerun sud-orientale”. Il cap. 8 del libro è dedicato alla storia di questa malattia che non riguarda solo i “ricchioni”, ma anche i “normali” eterosessuali (in Italia il 42,7% dei positivi).

*

I dati riportati dall’UNAIDS riferiscono che delle 37,9 milioni di persone che vivono con l’infezione da HIV nel 2018, 36,2 milioni sono adulti e 1,7 milioni sono bambini con meno di 15 anni. Il numero di decessi è stato di 770.000 nel 2018, (800mila nel 2017 e 840mila nel 2016). “Il tasso di riduzione della mortalità è stagnante”.

L’Oms stima che un terzo delle morti legate all’Aids nel mondo sono causate dalla tubercolosi, mentre la meningite criptococcica colpisce ogni anno centinaia di migliaia di persone affette dal virus dell’Hiv e causa dal 15% al 20% del numero totale di morti legate al virus. Nonostante siano curabili, anche altre infezioni opportunistiche gravi contribuiscono alle morti legate all’Aids, come la polmonite da Pneumocystis, la polmonite batterica, sepsi, e altre.

Fino al 2016, in Italia si sono contati oltre 44.000 morti, più 130.000 sieropositivi e con 3.451 nuovi casi in quell’anno.

Siamo ancora a questo punto!

8 commenti:

  1. Una teoria che apparirebbe più verosimile è quella vaccinica come riportata nel libro "The river".
    Purtroppo è lungo circa 1000 pagine ed è in inglese, non credo sia mai stato tradotto in italiano.
    Chi abbia voglia di leggerlo tutto mantenendo un animo obiettivo, come mi è accaduto, si renderà conto che risulta molto più verosimile di qualunque altra teoria, e alla fine del libro anche il lettore desidererebbe visitare gli archivi coloniali belgi ora a Bruxelles, dei quali all'autore fu negata la visita.
    Quindi, una teoria sicuramente meritevole di approfondimento, ma confutata da subito con argomenti non particolarmente ragionati che riferiscono, fondamentalmente, a un articolo comparso su Nature nel 2004, del quale naturalmente non è possibile reperire doi o estremi di qualche tipo.

    Edward Hooper, "The river : a Journey to the Source of HIV and AIDS", Boston, MA, Little Brown & Co, 1999

    Stranamente, o forse anche no, in Wikipedia sull'autore, britannico, esiste una pagina in 4 lingue, italiano, francese, norvegese, spagnolo ma non inglese.

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    1. ce ne regali una sintesi in poche righe, ma non mi venga a raccontare che a causare l'HIV sono i vaccini, per carità

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    2. Eppure esistono molte prove riguardo che il salto di specie per l'HIV sia dovuto alle colture cellulari ottenute da tessuto renale di scimpanzé utilizzate per la preparazione del vaccino anti-Silvio Sabin.

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    3. Il riassunto in poche righe lo ha fatto anonimo 27/3 20.05.
      Tuttavia c'è un particolare che a una indagine men che superficiale appare errato e che potrebbe risultare interessante.

      Il libro lo lessi all'uscita, oltre venti anni fa, nè mi sono più interessato dei fatti relativi.
      Perciò devo intanto, correggere ciò che ho scritto: l'articolo confutante è reperibilissimo, essendo presente come riferimento nella pagina wiki di Hooper.
      il riassunto dice che:

      "This 'OPV/AIDS theory' claims that chimpanzees from the vicinity of Stanleyville--now Kisangani in the Democratic Republic of Congo--were the source of a simian immunodeficiency virus (SIVcpz) that was transmitted to humans when chimpanzee tissues were allegedly used in the preparation of OPV. Here we show that SIVcpz is indeed endemic in wild chimpanzees of this region but that the circulating virus is phylogenetically distinct from all strains of HIV-1, providing direct evidence that these chimpanzees were not the source of the human AIDS pandemic."

      Quindi l'articolo confuta il fatto che HIV-1 possa essere stato un virus direttamente ed endemicamente presente negli scimpanzé usati per la produzione del vaccino. Bene, so far so good, nessun motivo di mettere in discussione i risultati dell'articolo: il virus endemicamente presente in Congo non è in relazione con l'HIV.

      Tuttavia, riprendendo in mano il libro, a p. 550 si nota che lo strain virale CHAT da coltivare nei reni di scimpanzé africani era stato sviluppato negli Stati uniti, e, apparentemente, era questo il concetto che l'autore voleva trasmettere.
      Lo strain riprodotto in Congo, usando scimpanzé locali, era stato coltivato in America da reni di scimmia rhesus.
      L'accento di ricerca andrebbe perciò posto sulla provenienza dello strain coltivato, e non sul mezzo di cultura africano.

      Quindi il fatto che il SIV degli scimpanzé da coltivazione non sia legato al HIV-1 significa, apparentemente, molto meno di quanto si vorrebbe fargli significare.

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    4. Esiste un documentario andato in onda sulla tv ticinese: https://www.youtube.com/watch?v=dFtEn202N0w

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    5. In Spillover, Quammen parla eccome del libro The River di Hooper dicendo che metteva insieme molte teorie verosimili ma che alla prove dei fatti non dimostravano che il vaccino di Koprowski fosse fabbricato con cellule contaminate di scimpanzé.

      Poi uno è libero di leggersi le mille pagine di congetture e vedersi i documentari per autoconvincersi che i fatti sono andati proprio come dice Hooper ma se vogliamo applicare il senso critico e il metodo scientifico dobbiamo volgere il nostro interesse altrove.

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  2. Vediamo appena arriverà per bene anche in Africa. E poi rifaremo i conti sui decessi.

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