mercoledì 11 marzo 2020

L'unica verità che non può discutersi


Siamo obbligati a credere sulla parola a ogni cosa che ci dicono,
cioè a credere in misura più o meno grande ad ogni bugia ufficiale,
 non sentiamo altra verità o non sappiamo decifrare altre voci,
che pure ci sono ma sono sommerse dal frastuono mediatico.
Questo potere avanza pretese di assolutismo,
recita la sua parte con l’aspetto più serio,
ma non si accorge del proprio volto ridicolo
e del carattere comico delle sue pretese.
C’è sempre in questa serietà un elemento di paura
e di intimidazione.
Non potendo più far leva sulla paura del divino,
ci pongono con paura davanti alle forze “misteriose” della natura.

*

L’altro ieri ho accennato alla guerra del petrolio in atto tra sauditi e russi, con lo shale oil americano a farne le spese visto che non può reggere a lungo certi prezzi al ribasso e le sue obbligazioni sono spazzatura. Ieri, la cosa è stata spiegata meglio ancora nel blog Phastidio. Il merito va riconosciuto.

Sempre ieri, la borsa italiana ha continuato a perdere e le altre euorpee non hanno sorriso. Il Dow Jones ha chiuso con un aumento del 4,9 per cento, con S&P 500 in aumento della stessa percentuale.

Motivo del momentaneo recupero di Wall Street sembra essere stato l’annuncio di Trump che l’amministrazione lancerà un “importante” pacchetto di aiuti economici, e dunque nuovo denaro sul quale lucrare “giusti profitti”, almeno nel breve termine.

Tuttavia, a determinare lo stato delle borse e dell’economia in queste settimane è il noto virus che porta in genere febbre e affaticamento respiratorio, con esiti più gravi presso la popolazione molto anziana e affetta da “pluripatologie pregresse”. Il blocco dell’Italia è l’espressione più acuta di questo panico amplificato dalla solita spettacolarizzazione mediatica (98 per cento dei decessi negli over 60, 2 per cento tra 50-59 anni, nessun caso sotto i 50).

L’idea, fantasiosa, che l’effetto di questa crisi sull’economia globale sarebbe a forma di V – una brusca flessione nel primo trimestre seguita da una rapida e sostenuta ripresa – viene ora scartata dai meteorologi economici che declassano le loro previsioni.

Non ripeto le cose che ho già detto nei giorni scorsi a proposito dei danni gravissimi che da tale situazione deriveranno all’economia e in definitiva alla vita delle persone. Siamo prigionieri di un incubo, in una spirale verso il basso, che durerà anche dopo che avremo finito di farci spaventare da chi paventa scenari nei quali i medici dovranno scegliere tra chi “salvare” e chi invece lasciare al proprio inesorabile destino.

Secondo l’Istat i morti in Italia nel 2018 sono stati 633.000, in calo di 15 mila unità rispetto all’anno precedente. Una media di 1.734 morti il giorno. Nei mesi invernali questa media sale a oltre 2.000 morti. L’unica verità di questo mondo che non può essere messa in discussione è, appunto, la morte.

6 commenti:

  1. Iniziano a farsela sotto.

    ANSA) - GENOVA, 11 MAR - "Bisogna pensare che questo Paese deve andare avanti, che la gente deve mangiare, che le industrie hanno delle necessità. Se fermiamo tutto il Paese, ripartire non sarà facile. Bisogna riflettere molto sul fatto che occorre prendere tutte le misure per contenere il virus, ma uccidendo il virus senza uccidere noi stessi". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti oggi pomeriggio in una diretta video via Facebook.

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  2. https://youtu.be/hUYJ3pkQ7RU

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    1. peccato che sia uno come lui a dire queste cose
      dicono che negli ospedali ci sono oltre 5.000 ricoverati, nella stragrande maggioranza hanno la febbre e sono positivi al tampone. nient'altro! oggi pomeriggio sono andato a trovare (per l'ultima volta perché non mi faranno più entrare) un parente all'ospedale (no virus), ci sono interi reparti con gente ricoverata solo perché ha la febbre e altri sintomi da influenza.
      sti cazzo di giornalisti che indagano la gente anche dentro il cesso, quando c'è un casino del genere non ce n'è uno che entri in un ospedale non accompagnato dal solito dottore triste con mascherina.

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    2. naturalmente la faccenda dei 26 gradi è una boutade, a fronte di tutte quelle che si sentono da floris e C. è nulla

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  3. Sono un affezionato lettore del suo blog da almeno 15 anni, non sempre concordo con quanto scrive, ma apprezzo sempre le voci fuori dal coro colte come la sua
    Le assicuro che stavolta sbaglia: sono medico infettivologo in ospedale da 30 anni. Dove lavoro 1* capoluogo emiliano dopo Lodi, da 15 giorni arrivano quotidianamente in PS non meno di 25/30 persone in severa insufficienza respiratoria (>25 atti respiratori/min saturazione O2<80%\normale>95%) 3 presidi ospedalieri riconvertiti solo a cure x Covid19, mio reparto con 80% pazienti ventilati (miei coetanei 1963, sotto 1940 terapie palliative per mancanza chance), decine di operatori sanitari contagiati. Mai nemmeno lontanamente visto una cosa del genere, di AIDS ne morivano tanti ma era un'altra cosa. Qui in 20 giorni è cambiato tutto. Se dovesse succedere in tutta Italia sarebbe un disastro biblico. Con stima Alessandro

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    1. fa piacere avere un infettivologo tra i propri lettori e per giunta da oltre 15 anni (forse un po' meno perché il blog nasce nel 2010). terrò sicuramente in molta considerazione la sua testimonianza

      mi ha colpito una frase: "sotto 1940 terapie palliative per mancanza chance". dunque è sufficiente la data di nascita per non avere chance? chiedo, semplicemente.

      meno di lei sicuramente ma ho molta pratica di ospedali: ogni istante della mia vita (anche quando dormo) è e sarà per sempre segnato da quel passaggio. ciò non toglie, e lo dico con convinzione, che vi siano anche professionisti bravi e coscienziosi

      grazie, con molta cordialità

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