Non so sulla base di quali voci, ma non erano pochi i siti finanziari che davano per oggi il fallimento della Grecia. Azzardo che non abbiano ancora capito bene cosa sta avvenendo (e non solo riguardo alla Grecia).
L'Unione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale, stanno chiedendo un nuovo round di misure di austerità contro i salariati quale condizione per il rilascio della prossima rata di aiuti, senza i quali la Grecia il mese prossimo dichiarerà bancarotta.
Com’è noto, i ministri delle finanze europei, riuniti in Polonia, hanno rifiutato di approvare l'erogazione di altri 8mld di euro adducendo che la Grecia, la cui economia è crollata a causa dei licenziamenti di massa e dei tagli sociali, non è riuscita a raggiungere gli obiettivi di riduzione del deficit.
Il rappresentante del FMI in Grecia, Bob Traa, nel corso della nota teleconferenza con il ministro delle finanze greco, Evangelos Venizelos, parlando di un paese che ha visto il suo tasso ufficiale di disoccupazione quasi raddoppiare dal 2008 per raggiungere il 16 per cento ufficiale, ha chiesto nuove misure "shock" che si aggiungono a quelle previste dal pacchetto economico a medio termine deciso oltre un anno fa. L'immediata applicazione del nuovo sistema di retribuzione dei dipendenti statali, quindi la riduzione di altri 20.000 dipendenti statali (anche nelle imprese a partecipazione statale), portando il numero totale dei licenziamenti a 100.000 e, retroattivamente, la revoca con effetto immediato di tutte le assunzioni pubbliche effettuate nel 2010 e nel 2011. Poi l’immancabile taglio delle pensioni, senza dimenticare l’aspetto più “interessante” della faccenda, cioè la privatizzazione e la vendita immediata delle imprese statali.
Riferendosi a queste vendite, la faccia tosta del Fmi ha affermato che la Grecia sta realizzando "un sacco di soldi”, aggiungendo che "il programma di privatizzazioni è anche un modo per portare gli investimenti esteri diretti per ottenere liquidità e capitale". Ha minacciato la Grecia che deve vendere in fretta le proprietà statali ai privati se non vuole "andare a un default."
Come un branco di lupi, la confraternita mondiale di banchieri e speculatori si sta preparando a spartirsi ciò che resta della Grecia. La borghesia internazionale, come già dicevo in un post recente, è realmente consapevole delle implicazioni sociali della crisi e delle misure che sta adottando. La BBC ha citato il presidente della camera di commercio di Atene, Costantino Michalos, il quale ha affermato che "se si raggiunge il 20 per cento del tasso di disoccupazione c'è un rischio imminente che la coesione sociale esploderà".
Il Wall Street Journal, in un suo blog, titola: “Greece: Don’t Discount the Role of the Military”. Quindi scrive: "L'instabilità politica e la ribellione che hanno percorso la costa nordafricana del Mediterraneo fino alla Siria perché non dovrebbero allargarsi alla Grecia”? Poi ricorda che i colonnelli greci hanno messo in scena un colpo di stato nel 1967, una dittatura militare durata fino al 1975.
L'esercito greco è ancora una forza molto importante nel paese. Quando i burocrati non vengono pagati, essi scioperano. Ma cosa succederebbe se s’interrompesse il flusso del denaro per l'esercito? L'autore fa poi notare che la CIA ha pubblicato un rapporto nel mese di giugno nel quale si sostiene che un colpo di stato militare non è probabile, ma è una possibilità che non può essere trascurata.
Chiaro che si tratta di minaccia esplicita per dire ai salariati greci: state buoni altrimenti oltre al lavoro alienato a vita vi facciamo mordere dal lupo cattivo. L’esercito greco, che fa parte della Nato, non alza paglia senza il placet degli Usa. Oggi come nel 1967.
(notabene) La fonte citata dal WSJ è il Daily News Turchia & Economic Review, il quale a sua volta rinvia al Bild tedesco. Sul sito della Cia non c'è nulla. Telefono a Panetta.
Domanda diretta, e forse brutale.
RispondiEliminaCosa ne pensa di SINISTRA CRITICA?
Ritiene che sia veramente, una forza politica anticapitalistica come essi si dichiarano, o sono sostanzialmente di vedute piccolo borghesi?
Grazie anticipato, per la risposta che darà.
Saluti.
eh, bella domandina
RispondiEliminano, non mi sento di farmi giudice fino a questo punto, posso dirti quello che penso io in genereale e per quel che vale
e cioè che c'è bisogno di un nuovo principio di realtà, tenuto conto delle esperienze del passato e del fatto che esse hanno fallito, tutte
pertanto che il concetto tradizionale di partito, così come quello di rivoluzione non può essere semplicemente trasferito al potenziale rivoluzionario del XXI secolo
sull'informazione, lo sappiamo, si gioca una partita fondamentale
siamo in ritardo, TUTTI
fatti sentire (con un nick), ciao
STANNO DISTRUGGENDO IL MONDO.
RispondiEliminaDopo 15 anni di moratoria anche la Grecia ha cominciato le procedure per la ricerca di petrolio in tratti di mare ritenuti al sicuro da dispute territoriali. Lo riferisce il quotidiano Kathimerini dando notizia dell'invito rivolto nei giorni scorsi dal ministero per l'Ambiente e l'Energia alle aziende del settore ad esprimere il loro interesse nelle operazioni preliminari per prospezioni off-shore nel Mare Ionio o a sud e a ovest dell'isola di Creta.
Stando a quanto dichiarato dal viceministro Yiannis Maniatis, le operazioni per le gare d'appalto saranno concluse in circa tre mesi mentre una seconda tornata di concessioni per le prospezioni dovrebbe avere inizio prima della fine del 2012. In base ai calcoli del ministero, dai giacimenti sottomarini si dovrebbe estrarre in 15-20 anni greggio per un valore di 40 miliardi di euro dei quali tra i 10 e i 15 andrebbero allo Stato. La produzione interna dovrebbe diminuire la dipendenza della Grecia dalle importazioni di petrolio che sono oggi il 99,5% per un ammontare che supera il 4% del Pil. La Grecia, come altri stati mediterranei non tiene conto dei rischi che potrebbero esserci se dovesse accadere un incidente come quello del Golfo del Messico nel Mar Mediterraneo. (s.f.)
http://www.zeroemission.tv/Ambiente/Grecia%3A-dopo-15-anni-di-stop-apre-alle-prospezioni-petrolifere-in-mare/news/14076.phtml
P.S.
Che dice, è compreso della Grecia anche il suo petrolio, nel suo processo di svendita al capitale? (privatizzazioni)
Stanno distruggendo il mondo.