Della continuità sostanziale

I tiratori scelti della speculazione, i cui volti resteranno ignoti alla grande platea, non vogliono solo creare il panico finanziario ed economico, obiettivo peraltro già conseguito, ma puntano a spogliarci di tutto quanto è possibile razziare, complice una politica europea asservita ai grandi interessi e dilettantistica.

In più l’Italia sconta l’aggravante di avere al governo un capo claque vanesio e arrogante, scaltro ma poco intelligente. E quando un uomo è senza virtù è conseguenza che si attacchi ai difetti. E i suoi sconfinano spesso nel reato penale. Egli è stato, per lustri, la sintesi organica dell’Italia moderata e reazionaria, cattolica e bigotta, neoliberale e antistatalista (almeno a parole), dell’evasione fiscale più smaccata e dei traffici oscuri.

Una cosa va però riconosciuta a quest'uomo torvo, e cioè di aver tentato di giocare qualche carta in proprio in politica estera. Non poteva che andargli male (e gli attacchi della stampa estera non gli sono risparmiati anche per questo). Sul piano interno ha fallito invece completamente la carta del compromesso, che non ha mai veramente perseguito, convinto di poter bluffare in solitudine e grazie al premio di maggioranza, al sostegno determinante della Lega e comprando voti responsabili.

Tuttavia la sfiducia (chiamiamola così) che percorre la penisola non riguarda solo il ducetto di Arcore, ma si è diffusa a causa dell’evidente commistione tra casta politica e grandi interessi, dell’intreccio persistente con gli affari, i grandi appalti, il crimine, le banche, le leggi speciali e i contributi Ue. Parlamenti, consigli regionali e comunali, organi di governo e di sottogoverno sono affollati di pregiudicati o inquisiti, la cui sostanziale impunità è garantita da un intreccio di complicità trasversale e a ogni livello, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Puglia alla Liguria.

Si dà a vedere di preoccuparsi del costo delle siringhe ma non di quello di centinaia di cacciabombardieri che peraltro non riescono a volare per difetti di progettazione (*). Si tratta solo di un esempio, altri se ne potrebbero fare, come nel caso delle consulenze dei boiardi di stato, per non parlare poi dell’immane numero di società partecipate (da chi?), create in nome del mito dell’efficienza, per gestire l’ordinario nei servizi, caricando le bollette degli utenti che neanche a Stoccolma.

Scontiamo poi il Vaticano, uno stato medievale che considera l’Italia un suo feudo e che non pagherà nessuno scotto della sua compromissione col regimetto berlusconiano (così come non pagò per il fascismo), e trova nella componente cattolica, non solo del Pd, i suoi naturali e obbedienti referenti che ne difendono gli interessi, come dimostrano tante vicende e non solo quella dell’Ici e dell’8 per mille.

E così, per un po’, al cambio della guardia che da più parti si giudica imminente, si andrà avanti con la parola d’ordine della patria in pericolo e a pagare saranno sempre gli stessi, salvo qualche “clamorosa” iniziativa che la buona stampa provvederà a gonfiare per far vedere che si fa sul serio contro l’evasione e simili. Ed è proprio l’informazione il terreno sul quale si combatte la più dura battaglia, un antagonismo che però è solo apparente, poiché sul piano dello scontro tra le classi realmente in lotta, vige l’offuscamento, la censura, l’idealizzazione della dittatura borghese.

(*) Sia gli F-35 che l’Eurofighter sono stati approvati da governi di centro-destra e di centro-sinistra. Il programma F-35 (80-90 milioni al pezzo, sedici miliardi in totale) soffre di enormi problemi praticamente dall’inizio. La ragione si trova nell’estrema complessità del velivolo coniugata alla decisione di procedere con uno sviluppo avanzato che ha solamente moltiplicato le difficoltà. Gli Usa per questo programma spenderanno 300 miliardi di dollari. Gli Eurofighter sono caccia per l’attacco al suolo, 80 milioni di euro al pezzo.