venerdì 16 settembre 2011

Nel cassetto



Ieri mattina ne ho comprato 350 grammi. Un euro e mezzo. Ne valeva la pena sapere tutti i dettagli dello scippo. Non chiacchiere, fatti. Ma cazzo se pesava il Soleventiquattrore: 32 pagine di speciale tasse & balzelli. Titola il quotidiano di Confindustria: Decreto da 54 miliardi: due terzi entrate, un terzo tagli. Strano, la Marcegaglia ha detto: “solo tasse”. Non si saranno telefonati, non si sono capiti. Poi il titolo continua: Sì a un ordine del giorno per il condono. Ah, ecco cos’era. La Emma lo voleva subito, il condono.

Poi c’è un articolo di uno che la sa lunga: Sulla lotta all’evasione servono regole certe e ragionevoli. Invece le trattenute per chi guadagna 1.000 e rotti possono superare il netto. Ce le dessero in busta le trattenute, penseremo poi noi a versarle con regole certe e soprattutto ragionevoli.

Domanda: quando un governo, a fronte di 300 miliardi di evasione e dopo tre mesi di discussioni, aumenta l’Iva, è un governo di merda? Ma non lo puoi scrivere così liscio, come non puoi dire la cosa più ovvia, e cioè che per scoprire l’orco basta seguire le tracce del bambino. Oltretutto nella stessa pagina c’è un articolo di Sacconi, il ministro audace pensatore che vuole restaurare la virtù del lavoro, uno di quelli dai quali dipende il tuo stipendio di giornalista libero e indipendente.

Un altro amante della libertà di stampa ricalca con sollecitudine: Pensioni, riforma troppo timida. Però non soggiunge: data l’emergenza noi giornalisti daremo l’esempio, cioè non più di 3.000 euro (sei pensioni minime) al mese di pensione per  noi. Fare i bischeri con la vita degli altri è un altro privilegio che non possono togliersi.

Dopo vent’anni di lodi al mercato, ci ritroviamo in dote le crisi di borsa e a corto di avvenire, tuttavia bisogna ritrovare la fiducia dei mercati, dice il solito bischero che non sente il soffio della storia sul collo. Per ritrovarla non c’è miglior modo che continuare la spoliazione progressiva di chi lavora e gli dà da mangiare.

Capi di stato, di governo, di clan, di claque, giornalisti, poliziotti, maitresse, tribuni, burocrati, hanno tutti un pulcinella nel cassetto del comodino.
  

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