venerdì 9 settembre 2011

Mannaggia, m'è scappato lo spread



Come ho già scritto in un post precedente anche mia suocera parla di spread e Bce. Del resto sono argomento corrente nei Tg. Con i relativi danni diretti e collaterali. Vediamo di ricapitolare il significato del concetto di spread.

Lo spread è la differenza di rendimento, in un dato momento, fra btp e bund (*), ma attenzione che si tratta di un rapporto. Essendo un rapporto, lo spread tra i btp italiani rispetto ai bund tedeschi può salire o scendere senza che il loro rendimento muti. È sufficiente che muti il rendimento del bund tedesco. E viceversa. Esso si esprime tecnicamente in punti ma il rendimento è in percentuale, cioè 100 punti sono sinonimo di 1% e 133 punti di 1,33%: quindi quando si dice che lo spread è di 300 punti diciamo solo e soltanto che il btp rende il 3 % in più rispetto al bund (senza peraltro indicare qual è il rendimento effettivo del btp).

Lo spread dei btp può aumentare o diminuire in rapporto al bund per il semplice fatto che solo il rendimento di quest’ultimo è variato. Nel caso concreto il rendimento del bund è in continuo calo da alcuni mesi (cioè il suo prezzo è in continua crescita), ad aprile il rendimento era il 3,5% ora è all’1,9%. È chiaro che se anche il rendimento dei nostri btp fosse rimasto fermo, lo spread con i bund tedeschi sarebbe comunque aumentato di 160 punti, cioè dell’1,6% (3,5 – 1,9). Questo alla televisione non ce lo spiegano.

Nel caso attuale, lo spread dei btp è aumentato non solo a causa del calo dei rendimenti del bund tedesco (gli operatori finanziari internazionali l’hanno comprato massicciamente), ma anche perché gli operatori finanziari internazionali hanno venduto massicciamente il btp italiano, facendone perdere prezzo e lievitare di conseguenza il rendimento (chiaro che prezzo e rendimento sono legati, più si deprezza e maggiore è il rendimento, cioè l’interesse sul rischio connesso).

Pertanto lo spread potrebbe aumentare non per aumento di sfiducia nei nostri confronti ma per eccesso di fiducia nei confronti della Germania (oppure per entrambi i fattori combinati). Il bund è un “bene rifugio” e si compra a qualsiasi prezzo, per cui il rendimento che esprime in una fase di forte turbolenza finanziaria potrebbe non essere più una valutazione “corretta”, tipo le bolle azionarie. Nel caso specifico della Grecia, invece, è chiaro che con tali differenze a tre cifre il caso di scuola qui raccontato vale sempre, tuttavia si tratta di uno spread eccezionale che indica una cosa sola: fallimento.

In conclusione, i media hanno saputo che in finanza si fanno parametrazioni anche con gli spread, e perciò hanno cercato di capirne il significato e, come solito, hanno disinformato per ignoranza e per impressionare, facendo passare il messaggio che lo spread è sinonimo di rendimento e che lo spread misura la forza/debolezza del btp rispetto al bund, senza però rendere conto che si tratta di un rapporto e che come tale non va interpretato unilateralmente. Si avverta anche il Beppegrillo che quanto a mia suocera ho già provveduto.

(*) btp e bund sono obbligazioni con cedole a tasso fisso, ma se vengono vendute massicciamente sul mercato perdono prezzo, come le azioni, e se perdono prezzo il loro rendimento aumenta (premio sul rischio). Se prima, per es. le compravo a 99, date le vendite massicce in dipendenza della sfiducia, posso ora pagarle a 98 o anche a 97. L’aumento del rendimento, non comporta però nessuna variazione delle cedole che restano fisse.

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