giovedì 8 settembre 2011

L'atto dovuto



Fiorella Kostoris (*) è nota anzitutto per essere stata l’ex moglie di Tommaso Padoa Schioppa, quello che non sopportava i pensionati perché ingombrano le mostre d’arte, morto dopo aver trascorso una serata in compagnia conviviale di “un centinaio di amici”, in un palazzo rinascimentale già dimora di papa Paolo III.

La Fiorella in origine dice di aver avuto frequentazioni “de sinistra”, cioè con quei porcodidio che ben conosciamo. Una sbandata giovanile perché dopo un soggiorno in Usa ritorna ossessionata da un nuovo credo, cioè che la dittatura borghese non solo è il migliore dei sistemi schiavistici possibile (cosa che quelli “de sinistra” ritengono di per sé evidente), ma che essa va attuata senza alcuna temperanza. Se l’operaio è legato alla propria condizione da una catena virtuale ma non meno reale, la Fiorella è invece per l’applicazione vera e propria della catena, all’antica.

Per mettere in mostra le proprie benemerenze presso i suoi estimatori dell’estremismo borghese, la Fiorella scrive il 19 marzo 2004 sul Sole 24ore un articolo nel quale sostiene la bontà di "sostituire parzialmente il tempo di lavoro al posto di quello libero". Non solo le ferie, si legge sul quotidiano della Confindustria, ma anche "assenze per conflitti motivati da cause estranee al rapporto di lavoro". Laddove per “conflitti” s’intende tutto ciò che a un essere umano può capitare nella vita.

Attualmente la Kostoris è in aspettativa presso il Ministero dell'Università e Ricerca Scientifica come membro del Comitato Direttivo dell’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, per il quadriennio 2011-2015. Tuttavia trova il tempo, poverina, per non far mancare il suo contributo di pensiero e dimostrare il livello raggiunto nell’addestramento all’odio di classe:

L'anticipo graduale dell'innalzamento dell'età pensionabile delle dipendenti del settore privato al 2014 "è una buona misura, migliore di quella che prevedeva l'innalzamento a partire dal 2016". E tuttavia "rimane una differenza con le dipendenti del settore pubblico, per le quali l'allungamento dell'età lavorativa a 65 anni scatta già dal 1° gennaio 2012 e questo divario andrebbe colmato". Precisa: "Io avrei fatto di più, avrei cioè fatto partire l'allungamento graduale anche per le dipendenti del settore privato già dal 2012".

E mica si ferma qui, lei va oltre i normali manovratori di classe: "Bisognerebbe pensare ad innalzare anche l'età, per uomini e donne, utile al raggiungimento della pensione di anzianità, una misura che in termini numerici interessa di più gli uomini. E' un atto dovuto perché l'aspettativa di vita è molto cresciuta e andare in pensione a 61 anni è veramente troppo presto".

L’unico atto dovuto sarebbe quello di mandarla finalmente a lavorare.

Ps.: si picca di essere una dei pochi ad aver letto Il Capitale negli anni sessanta in Italia. Nell'ambiente che frequentava sicuramente. Leggi l'intervista, dove, tra l'altro, afferma che "l’imperialismo americano non esiste".

(*) Il nonno di Fiorella era Adolf Aron Kastoris e la nonna era Berta Goldestein, entrambi ebrei di Brody (Ucraina). Il padre si chiamava Leopoldo (1908 - 1956) e la madre Doris Nacmias.


8 commenti:

  1. Grazie per l'eccellente ritrattino. Una dei tanti che in Italia non hanno mai lavorato sul serio in vita loro e oggi insegnano agli altri l'etica del lavoro.

    Molti oggi odiano i lavoratori, ma l'odio della Kostoris per i lavoratori è inesausto, militare, antropologico, paranoico, metafisico.

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  2. Gentile Olympe
    il ritratto e le critiche sono puntuali, centrati e pienamente condivisibili. Mi permetto di nutrire dei dubbi sulla nota biografica: a chi interessa conoscere le ascendenze ebraiche della signora Kostoris, se non a chi ancora coltiva pregiudizi razziali?

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  3. non era questo l'intendimento. nell'intervista segnalata sostiene:
    «Mio padre è nato nel 1908 quando Trieste ancora era austriaca. Parlava tedesco con i suoi genitori».
    Quindi anche lei parlava tedesco in casa?
    «No. La nostra era una famiglia ebrea, il tedesco era tabù. Non ho imparato il tedesco, ma nemmeno il greco che mia madre parlava con i nonni. E non parlavo nemmeno il triestino».

    non io, ma l'interessata afferma nella sua intervista di essere di origine ebraica. da parte mia ho solo posto in evidenza l'origine della famiglia, che non è tedesca e nemmeno triestina,come si potrebbe dedurre dall'intervista, bensì ucraina, cosa che non cambia assolutamente nulla ma l'interessata omette dal precisare.

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  4. aggiungo una cosa al commento precedente.
    ho una passione, quasi una mania, per la ricerca genealogica. tanto per dire: ieri ho trascorso un paio d'ore su quella di raimondo lanza di trabia. il suo nome compare come l'unico testimone, a me noto, che affermi che il giorno 9 set. 1943 l'autocolonna dei fuggiaschi (il re e badoglio) incrociasse truppe tedesche.

    tempo fa ho dedicato giornate al capitano Pivka (Carzago 1917). quindi ad alberto pirelli (ne ho scritto sul blog) e ad altri personaggi come colonnello Oskar Hindenburg (ne ho scritto sempre nel blog).

    perciò dico: nessuno è immune da pregiudizi compresi quelli razziali che possono riaffiorare in qualsiasi momento, ma nel caso della fiorella, proprio no. mi dava fastidio nella sua intervista l'aria snob. pregiudizio di classe? probabile

    ciao davide

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  5. Grazie per il chiarimento, e mi scuso per la deviazione della discussione dal punto centrale.
    Concordo pienamente sul capire la provenienza delle persone, ma mi preoccupo quando questo può fornire a dei lettori per così dire "meno preparati" materiale per alimentare disdicevoli pregiudizi.
    Saluti

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  6. nessuna scusa ci mancherebbe. anzi, la cosa ha sollecitato in me l'interrogativo se per caso, inconsciamente, vi fosse stato del pregiudizio, cosa che, come ho detto, può capitare. e invece è stata la solita curiosità di scavare di andare a fondo delle vicende biografiche. ora c'è internet e tutto è più facile, ma un tempo servivano enciclopedie e libri, settimane e mesi. trovo affascinante questo tipo di attività di tipo "archeologico".
    prova per es. a cercare Cesare Pettorelli Lalatta (anche lui ebreo, infatti assume il nome della madre, Finzi) un agente segreto, ha a che fare con la faccenda di Carzano (un episodio poco noto ma che avrebbe potuto benissimo cambiare le sorti della I guerra) e del capitano Pivka. oppure la vicenda di Eugenio di Beauharnais (ne ho scritto nel blog) e delle tre grazie del canova.

    altro esempio recente:
    Oscar Terry Crosby 1861-1947 (Citato da Francesco Saverio Nitti, Rivelazioni, 1948, pp. 480-82). Secondo una fonte era ingegnere secondo un’altra laureato in legge. O forse entrambe?

    Nitti cita anche il genereo: Mario Caracciolo di Mileto ( Napoli 15-5-1883 – Roma 3-12-1958) che ne sposò una delle figlie, Miriam (New Orleans 1888 – Roma 23-8-1966). Dall’unione naque Ludovico Caracciolo di Castagneto (11-1-1920 - caduto in Tunisia il 13-12-1941).

    e via di questo passo si scoprono cose curiosissime e spesso connesse (la teoria dei sei gradi di separazione forse non è bislacca).

    un bel gioco, insomma.
    ciao

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  7. Sono qui per caso, il post è vecchio ma voglio dire lo stesso la mia, specie dopo aver visto la suddetta ospite frequente di Ballarò, segno evidente che con il governo Monti è tornato in auge qualche amico della stessa.
    Posso testimoniare che nell'ambiente universitario è tutt'altroche stimata. A frequentarla si scopre subito che ha un pessimo carattere (a dir poco!) e che non ci sta con la testa.

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  8. prendo atto della sua testimonianza. grazie

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