Quanto
incenso per Napolitano, eppure egli è tra i maggiori responsabili della
situazione attale. Impose Monti nel novembre 2011 invece di sciogliere le
camere e metter Berlusconi definitivamente in un angolo. Monti – dissi già
allora – è un incompetente e farà danni. Ci volle un anno e più e anche Eugenio
Scalfari – suo grande sponsor – dovette riconoscere che Monti è “poco sensibile allo sviluppo dell’economia
reale”. Al suo attivo quel governo ha una riforma delle
pensioni iniqua con relativo strascico per quanto riguarda i così detti esodati;
l’abolizione dell’articolo 18 e una riforma del lavoro del cazzo. Il risultato
è che la crisi economica e sociale si è aggravata e sul piano politico oggi ci
troviamo tra i piedi ancora Berlusconi e il fenomeno Grillo.
Grillo, l’ho scritto in tutti i modi, ha mille ragioni: questo sistema è marcio. Ma non è lui – per mille motivi – la risposta che possa condurre a un effettivo cambiamento. E i prossimi mesi, ancor più di quanto avviene ora, lo confermeranno.
Napolitano
può fare una sola cosa per rimediare un poco a questo pasticcio. Una cosa che
però – lo dico subito – non farà, e cioè quella di conferire l’incarico pieno e formale
a Bersani di formare il governo. Bersani – anche se non dovesse ottenere la
fiducia al senato – resterebbe in carica per gli affari correnti che comunque
contemplano un qualche spazio per dei provvedimenti urgenti. Il partito
democratico, nel contempo, dovrebbe presentare una nuova legge elettorale e
cercare un accordo con Grillo. Poi, l’elezione del presidente della repubblica.
Ecco che i giochi si riaprirebbero, avendo però come riserva la carta delle
elezioni con una nuova legge elettorale. E intanto sarebbero passati un paio di
mesi e il tempo, si sa, matura parecchie cose.
QUANDO vedo Berlusconi travestito da agnello pasquale sussurrare che non vede l'ora di fare un governo con Bersani.QUANDO sento quelli che si dichiarano di sinistra (ma di fede intimamente democristiana) sospirare eccitati il nome di Renzi e , infine, QUANDO compaiono sullo schermo i gemelli siamesi Crimi e Lombardi, mi chiedo cosa avrò mai combinato nelle vite passate per meritare tanta sciagura !
RispondiEliminaAnche se non sarà contemplata, mi sembra la meno peggio delle soluzioni. E non capisco francamente questo nuovo tentativo istituzionale che il Pd non dovrebbe accettare perché, come sempre, sarà l'unico partito a rimetterci poi elettoralmente.
RispondiEliminaNapolitano non poteva mettere Berlusconi definitivamente in un angolo.
RispondiEliminaVedere per credere:
http://youtu.be/sAci23iQeh8
Scrivevo il 29 marzo 2011, cioè esattamente due anni fa a proposito di Napolitano:
RispondiEliminaÈ un uomo che può vantare una lunga militanza democratica. Nel 1974 ha biasimato il divieto sovietico di pubblicazione degli scritti di Solgenitsyn, senza peraltro mancare di dire, con la franchezza che l’ha sempre contraddistinto, che lo scrittore russo altri non era che un esponente “della propaganda antisovietica”, uno che approffittava del proprio status di esiliato per fare “shopping per le vie di Zurigo” con le “cospicue somme da lui accumulate, grazie ai diritti d’autore, nelle banche svizzere”. Quindi denunciava quanti vorrebbero “imporre” una “liberalizzazione” all’interno dell’URSS “subordinando in modo inammissibile lo sviluppo del processo di distensione a non si sa quali mutamenti del regime politico e dell’ordinamento giuridico sovietico”. Insomma l’accusa era quella di “diffondere una visione deforme dell’Unione Sovietica e insieme di negare l’originalità della prospettiva che sta davanti al movimento operaio del nostro paese e dell’Europa occidentale”.
Non c’è dubbio quindi che si tratta di un uomo – Giorgio Napolitano – che ha sempre avuto a cuore i diritti umani, la democrazia e la pace. Come quella volta nel 1953 a Berlino, o quell'altra, nel 1956, in Ungheria, o quell'altra ancora, a Praga nel 1968.
Così nel marzo 2011. Poi nel nov. dello stesso anno Napolitano decise, come un monarca, d non rinviare berlusca alle camere per verificare la fiducia, imponendo un governo tecnico nelle facce ma politico nei provvedimenti legislativi adottati. nel dicembre 2012, ha deciso di sciogliere le camere senza rinviare questo stesso governo alle camere per verificare la fiducia. Napolitano è quello stesso che parla a ogni piè sospinto di "irritualità", ma dell'irritualità è esso stesso un campione.
si parla di un governo del presidente, di un ennesimo governo del presidente, è questo non è previsto dalla costituzione. il governo deve essere espressione delle camere, qualunque governo.