Scrive Joseph
Stiglitz nel suo ultimo libro Il prezzo della
disuguaglianza edito da Einaudi:
Una misura standard per la disuguaglianza è il
coefficiente di Gini. Se il reddito fosse distribuito proporzionalmente tra la
popolazione – per cui l’ultimo 10 per cento ottenesse circa il 10 per cento del
reddito totale nazionale, l’ultimo 20 per cento il 20 per cento e così via – il
coefficiente di Gini sarebbe zero. Non vi sarebbe alcuna disuguaglianza. Se
invece tutto il reddito andasse al più ricco, il coefficiente di Gini sarebbe
uno, per riflettere in un certo senso la disuguaglianza “perfetta”. Le società
più ugualitarie hanno un coefficiente di Gini paro a 0,3 o più basso. Di questo
gruppo fanno parte Svezia, Norvegia e Germania. Le società più diseguali hanno
un coefficiente di Gini pari a 0,5 o più. Tra questi vi sono alcuni paesi
dell’Africa […] e dell’America Latina, da tempo noti per la loro divisione (e
spesso disfunzionalità) sociale e politica. L’America [gli Usa] non è ancora entrata a far parte di questa
compagnia d’«élite», ma e sulla buona strada. Nel 1980 il nostro coefficiente
di Gini arrivava a 0,4, oggi è 0,47. Secondo i dati delle Nazioni Unite, il
nostro livello di disuguaglianza è leggermente superiore a quello di Iran e
Turchia e molto superiore a quello di qualunque paese dell’Unione europea.
[…] La disuguaglianza in America potrebbe in realtà
essere molto più grave di quanto quei numeri suggeriscono. Negli altri paesi
industrialmente avanzati, le famiglie non devono preoccuparsi di come
pagheranno il conto del dottore, né chiedersi se potranno permettersi le cure
mediche per i loro genitori: l’accesso a un’assistenza medica decente è
considerato un diritto umano fondamentale. Anche in questi paesi la perdita del
lavoro è una cosa seria, ma almeno esiste una rete di protezione migliore. E in
nessun altro paese un numero tanto elevato di persone teme di perdere la
propria casa. Per gli americani che si trovano in fondo e a metà della scala
sociale, l’insicurezza economica è diventata un fatto della vita. Questo è un
dato reale, è importante, ma non è colto da quegli indicatori. Se lo fosse, i
confronti internazionali getterebbero una luce ancora peggiore su quel che sta
accadendo in America.
Per l'Italia il coefficiente di Gini è circa 0,3, sostanzialmente nella media europea. Espresso con la curva di Lorenz, è 31,9 (2011), ben al di sotto degli Usa.
Per l'Italia il coefficiente di Gini è circa 0,3, sostanzialmente nella media europea. Espresso con la curva di Lorenz, è 31,9 (2011), ben al di sotto degli Usa.
Nessun commento:
Posta un commento