C’è chi azzarda paragoni tra Beppe Grillo e noti
personaggi del passato. Tali accostamenti sono esagerati, Grillo di quei
fetentoni non possiede l’intelligenza politica, ma ugualmente può vantare una
buona dose di fanatismo; non il loro eloquio, ma sicuramente la tecnica dello
spettacolo. Quanto a Casaleggio, più che a un nuovo Goebbels, mi ricorda Ron
Hubbard. Se questi Grillo&C. calcheranno la scena più del tempo necessario
a mostrare il proprio modesto vaglia intellettuale, riusciranno come i loro
predecessori a provocare molti danni a tutti.
Essi cavalcano l’onda della crisi che ha travolto la
vecchia consorteria parlamentare, la repubblica affondata sul lavoro, le
politiche keynesiane che per troppo tempo hanno illuso di poter competere con i
giganti del mondo pur contando l’Italia abnormi storture sistemiche e una
larghissima platea sociale di parassiti di ogni risma. Insomma, il Movimento
grillista raccoglie la protesta e la rabbia contro uno Stato medievale e
malavitoso che ai suoi vertici banchetta con ostriche e champagne togliendo a
molti il pane.
Tuttavia non passerà troppo tempo che anche i più
ottimisti, ossia i meno scettici, andranno a sbattere contro una realtà fatta
di proclami spesso insulsi e proposte inconcludenti. Sono, per esempio, quattro
o cinque anni che Grillo dichiara urbi et orbi che l’Italia è fallita, che le
obbligazioni del debito pubblico sono carta straccia. Questo statista dice alla
stampa estera che tra qualche mese non ci saranno più soldi per pagare stipendi
e pensioni. Nell’ultima settimana gli interessi sul debito sono cresciuti solo
a seguito delle sue dichiarazioni e il peggio sta arrivando.
Non solo non è vero che il movimento cinque stelle ha impedito alla
dittatura finanziaria di governare, come invece sostiene qualche ubriaco, ma
sta favorendo proprio i progetti di chi punta a eliminare un concorrente
scomodo: l’euro. Scriveva un vecchio amico di un secolo e mezzo or sono
che la volontà collettiva della nazione, ogni volta
che si esprime nel suffragio universale, cerca la sua espressione adeguata nei
nemici inveterati degl’interessi delle masse, sino a che la trova finalmente
nell’arbitrio di un filibustiere. Insomma cerca un tizio che, come
scrivevo nel post precedente, sposti l’attenzione dalle contraddizioni
oggettive della crisi verso i fenomeni soggettivi. Un vecchio trucco che
funziona sempre.
Grillo
punta allo sfascio, non gli importa
nulla della vita di decine di milioni di persone, lo dichiara apertamente; e degli
altri, degli esclusi e degli arrabbiati, gli interessa solo la fede, la cieca
obbedienza alle direttive che lui e i suoi accoliti elaborano in penombra. A
farci attraversare il Nilo verso la terra promessa, dopo aver lasciato l’Europa,
ci penseranno dunque lui e il suo compare, ed è certo che se lo seguiremo annegheremo
tutti. Che gl’importa se i suoi deputati non sono preparati per un percorso di
governo, non potranno fare peggio degli altri, dice e pensa.
Ciò che conta sono le idee “giuste”, dice Grillo. Se
ne frega che le idee possono diventare coscienza solo realizzandosi nelle forme
ideologiche che gli sono date e che esse quindi riflettano il mondo secondo una
determinata posizione di classe e i relativi interessi. Troppo complicato per
le menti asciutte del villaggio grillista, né di destra e né di sinistra. Del
resto, tali idee non nascono da un dibattito, da un confronto autentico, ma
troppo spesso dalle fandonie colossali che ci si scambiano in rete. Su questo frangente
il bouquet grillesco è assai ampio, si può scegliere fior da fiore.
Scriveva uno che di queste cose se ne intendeva: L’oratore può vedere nel cambiamento di espressioni dei suoi
uditori se essi capiscono ciò che dice, se possono seguire l’argomentazione
complessiva e se siano persuasi che ciò che sentono è giusto. Se l’oratore si
accorge che non lo capiscono, ripeterà le sue affermazioni in maniera più
facile e precisa, in modo che anche il meno intelligente le possa apprendere.
Se vede che i suoi ascoltatori non riescono a stargli dietro, manifesterà le
sue idee con tanta saggezza e lentezza che neanche il più povero di spirito resti
indietro.
E se gli sembrerà che gli ascoltatori non
siano convinti dell’esattezza di quello che hanno sentito, ripeterà molte
volte, con nuovi esempi i suoi argomenti, dirà egli stesso le repliche non
fatte, e le confuterà e dividerà finché l’ultimo gruppo di scettici dimostri,
col suo modo di fare e col cambiamento delle espressioni, che si è arreso
di fronte alle prove portate dall’oratore
(*).
E ora guardiamoci un video di Grillo, uno qualsiasi
delle decine dei suoi comizi-spettacolo per avere conferma che egli la lezione l’ha
imparata bene.
(*) Mein Kampf, cap. V.
Grande. E grazie.
RispondiEliminaa te
Eliminaci sono due cose che non posso accettare . la prima è che due soggetti, uno di facciata e uno dietro le quinte, possano dare voce e forma ad un una massa incolore e atona di persone .la seconda è la ridicola presunta pretesa di scavalcare destra e sinistra . reclutare voti da entrambe le parti , recuperare i voti dei delusi di Berlusconi è una cosa , per me , inconcepibile , motivo per cui ho interpretato Renzi come un vero politico di maniera . sarà un mio limite ma, aver dato, anche per una volta soltanto , il voto a Berlusconi è come aver commesso un peccato mortale , difficile , quasi impossibile cancellarlo ; una volta impresso nella propria aura troverà il modo per rispuntare di nuovo fuori , prima o poi.
RispondiEliminaE'comprensibile che un movimento che da "voce e forma a una massa incolore e atona" per dirla con la commentatrice Lucilla, possa inquietare.
RispondiEliminaD'altra parte dubito assai che un movimento costituito da centinaia e migliaia di persone, possa muoversi diversamente da come si sta muovendo il M5S: cioé dando fastidio a benpensanti conservatori di ogni parte e colore.
Io non lo so se Grillo combinerà qualcosa. Forse si rivelerà l'ennesima delusione per tutti quelli che l'hanno votato e provocherà gridolini di piacere in chi non vede l'ora di urlare: ve l'avevo detto, stronzi!
Spiace che il Grillo non auspichi, marxianamente, l'espropriazione dei mezzi di produzione, ma più di tanto oggi non si può pretendere ...
A me basta vedere quella faccia da c***o di ex comunista di Bersani diventare verde di bile.
D'altra parte, se nessuno auspica più, marxianamente, la collettivizzazione dei mezzi di produzione, perché pare brutto, bisogna ringraziare gente come Bersani e tanti prima e dopo di lui ...
E' probabile che il M5S sia l'ennesimo buco nell'acqua. Lo sfascio però l'hanno provocato tutti i delinquenti di destra e sinistra precedenti. E se in molti ne hanno piene le p***e di destra e sinistra, è totalmente colpa della sinistra storica.
Sulla questione dell'origine delle idee bisognerebbe fare un discorso più approfondito.
Che la gente cerchi inconsciamente qualcuno come Ron Hubbard, Gesù Cristo, Lenin,Stalin, Mussolini, Hitler, ecc, ecc, è più qualcosa che ha a che fare con la biologia che con l'analisi dei mezzi di produzione ... inutile prendersela con Grillo. La gente si muove per motivi semplici, mica per l'abolizione del saggio di profitto che quasi nessuno sa cos'è. Non lo faceva neanche ai tempi dell'URSS: Marx è insuperabile nell'analisi del capitalismo, ma purtroppo prima viene Darwin ...
E chi ha un po' più mezzi intellettuali degli altri freme di sdegno quando vede la storia muoversi per motivi poco nobili.
Grillo spara cazzate ed è inesatto? Crede alle scie chimiche? Vabbé,Berlusconi e Bersani credono in cose peggiori ...