O
vivo in un’altra dimensione oppure stiamo assistendo a cose che non trovano
facili spiegazioni. Non capisco per esempio come delle dichiarazioni di una
banalità sconcertante da parte dei presidenti dei due rami del parlamento
possano trovare i titoli di prima pagina. Tutto ciò, in attesa di vedere se
oggi Grillo, al secolo Beppe, chiederà la diretta streaming per il suo incontro
col presidente della repubblica. Ma già la notizia di quest’incontro, valido
per la formazione del nuovo governo, solo un anno fa avrebbe fatto ridere il resto d’Europa. E a tal proposito, vorrei sentire
uno solo dei protagonisti dello spettacolo politico – trasmesso
ininterrottamente tanto che ormai ho quasi il timore di accendere la Tv
– proporre una qualsiasi soluzione, anche la più strampalata, per far
fronte alla concorrenza senza limiti che l’Italia (ma non solo) sta subendo da
parte di paesi dove la manodopera costa anche venti volte di meno. Perché se
pensano di poter risolvere o quantomeno arginare la crisi economica e di
occupazione in questo paese con interventi fiscali e la distribuzione di un po’
di soldi a debito, vuol dire che siamo in mano a degli sciacalli, comunque si
declinino.
E come
spiegare che un uomo, del quale i più non conoscevano nulla di lui, nemmeno il
nome, in tre giorni sia diventato un’icona mondiale della bontà, semplicità e
dell’attenzione ai poveri? E un campione della pace, of course. Tuttavia
nemmeno Bergoglio papa – che forse meglio di Ratzinger saprà dissimulare
l’ansia di annientare un mondo cattivo – riuscirà a canalizzare secondo la sua
fede gli straripamenti dell’epicureismo capitalistico. E sarà pure il papa dei
poveri eletto per rinfrescare simboli diruti, ma il conclave e la cerimonia
d’intronizzazione (eh sì, abbiamo anche questa) costerà all’erario non meno di
4,5 milioni di euro, cifra già trasferita per decreto (quale celerità) dal
ministero dell’economia al Campidoglio, senza contare i costi dell’apparato di
sicurezza allestito per l’occasione. E speriamo che questo papa duri a lungo, o
che almeno il suo predecessore non crepi tanto presto, poiché i funerali
dell’ultimo papa deceduto sono costati – otto anni fa – ben sette milioni di
euro al comune di Roma.
Innanzitutto, buona primavera.
RispondiEliminaPoi, non certo per spirito polemico, ma solo per capire: da un punto di vista "commerciale" i sette milioni di euro spesi, non sono "rientrati" tramite il considerevole flusso turistico?
A prescindere dal fatto che tali spese le dovrebbe sostenere il Vaticano.
"A prescindere dal fatto che tali spese le dovrebbe sostenere il Vaticano." ma a prescindere un bel niente, il punto è proprio questo.
Eliminasecondo te, i miliardi di euro che lo stato – cioè soldi nostri – spende a vario titolo per il vaticano e i preti non muovono l'economia? certo, ma sai quanti alberghi/alloggi e ristori sono gestiti dai preti a roma? se c'è un ritorno economico LORO ne sono i primi beneficiari. del resto se il ministero deve finanziare il comune è evidente che quei soldi non tornano in cassa e se una parte vi torna viene poi spesa sempre per altre esigenze dei "pellegrini".
quanto costa annualmente la "sicurezza" vaticana allo stato italiano? i musei vaticani non versano un soldo per queste spese. solo per citare un esempio.
Questo fenomeno si può chiamare in un solo modo: parassitismo.
Eliminasulle banalità e soprattutto il pressapochismo della stampa e dalla televisione c'è una solo rimedio ; smettere di cercare l'informazione attraverso questi media e andarsi a cercare siti e luoghi più intelligenti e non condizionati.e tanto per mantenerci sul " leggero andante " proprio ieri inorridivo e nello stesso tempo sorridevo del notizione riportato sul grande Giornale di Sallusti secondo il quale Carmen Russo vive aspettando che Berlusconi baci la sua pargoletta .ancora più avvilente , oggi, la notizia della morte di Pietro Mennea annunciata dal mediocre radiogiornalista con la tipica frase :colpito da un male incurabile...anni e anni di ricerca e lotta contro il tumore frantumati da un dfinitivo e criminale aggettivo "incurabile ".
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