martedì 22 gennaio 2013

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Finora, per diversi motivi, non ho scritto un rigo sulla morte e i funerali di Prospero Gallinari. La canea reazionaria scatenata per l’occasione era – entro certi limiti – prevedibile. E invece – fatta la tara dei grevi idioti che di qualcosa devono pur sporcare – il clamore è andato oltre le più tristi aspettative. In definitiva si è trattato della morte di un uomo, di un comunista non rinnegato, e del suo funerale. Che cosa ha pesato quindi nei giudizi espressi? Il passato dell’uomo, quindi le idee e le azioni? Erano ben note già prima, almeno per taluni aspetti spesso travisati. Il fatto che non fosse un pentito? E di che cosa pentirsi? Sì, un terrorista secondo i vostri parametri, grossolani imbecilli! Anche Spartaco era un terrorista, uno che non accettava il ruolo di schiavo volontario. Oppure ha dato scandalo il drappo rosso sulla bara, la falce e il martello sui quali pure s’è ricamato? È la stessa falce e il medesimo martello con i quali i partiti fino a qualche decennio fa dissimulavano il loro tradimento. Nemmeno la presenza – scontata – di tanti compagni che avevano condiviso con Prospero idee, scelte e percorsi di vita e di lotta, ha dato tanto fastidio quanto la grande e sentita partecipazione ai funerali di molte centinaia di persone che non si possono facilmente etichettare, una moltitudine abilmente occultata dalle immagini trasmesse dai media. Eh sì, non se l'aspettavano.

4 commenti:

  1. @ anonimo : e tu un analfabeta che non sa leggere

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  2. Capisco la nostalgia per un periodo in cui il comunismo non era solo una parola ma una prospettiva: è molto umana.

    Ma credo che per andare avanti servano di più analisi storiche. Un bilancio corretto di un fenomeno che in quegli anni ha avuto conseguenze rilevanti non solo in italia e... ha inciso sulle prospettive.

    Con stima Marco

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  3. SE non l'hai già visto ho trovato questo e te lo segnalo:

    IN "MORTE" DI PROSPERO GALLINARI, IN "VITA" DEL GIUDICE CASELLI

    http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=11384

    Ciao, Marco

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