Ieri sera ho ascoltato un’intervista di Tullio De Mauro nel
corso di una delle puntate di Why poverty
su Rai storia (l’hanno trasmessa di
sabato alle 23 perché sanno che milioni d’italiani non aspettano altro). Che cosa
ha detto d’interessante il linguista? Ha citato degli studi condotti in Canada
e negli Usa, poi presi a modello anche da altri paesi tra i quali il nostro, sui
livelli di dealfabetizzazione tra la
popolazione adulta. I risultati non sono stati incoraggianti, e tuttavia
l’Italia può vantare rispetto agli altri paesi considerati un primato, ossia livelli
di analfabetismo e di dealfabetizzazione almeno doppi. Dice De Mauro: “fenomeni di regresso
appartengono alla fisiologia, entro certi limiti naturalmente, ma noi siamo
alla patologia, i dati sono impressionanti”.
Questi i dati forniti da De Mauro: un 5% della
popolazione adulta in età di lavoro – quindi non ottuagenari, ma persone tra i
16 e i 65 anni – non è in grado di accedere neppure alla lettura dei
questionari perché gli manca la capacità di verificare il valore delle lettere
che ha sotto il naso. Poi il 33% (ripeto in lettere: trentatré per cento) identifica
il valore delle lettere alfabetiche ma non legge; ancora un altro 33% invece sa a malapena “computare” (testuale), ma se le frasi si
complicano un po’, si perde e si smarrisce: è la fascia definita pudicamente “a
rischio di analfabetismo”. Totale, rileva il professore, un 71% di persone che non leggono
mai un giornale o un libro, la loro quasi
unica fonte d’informazione è la televisione.
Dico quasi perché
non pochi di quelli che fanno parte della seconda fascia del 33% navigano in
internet con i risultati che conosciamo. Di quel complessivo 71% di analfabeti
e dealfabetizzati, circa il 70% si reca alle urne. È un loro diritto. Non pochi
di costoro hanno la pretesa che i cosiddetti extracomunitari – per poter
accedere alla cittadinanza italiana – debbano sapere parlare e scrivere
correttamente la nostra lingua, conoscere a menadito la costituzione e avere
infine una bella voce intonata per cantare l’inno nazionale. Ma il dato che
dovrebbe allarmare – a mio avviso – è quel 70% del rimanente 29%, cioè quelli
che sanno leggere e compilare un questionario, che vanno a votare ugualmente.
Tutto vero, però....
RispondiEliminaNon per provocazione, ma quando non si aveva, o si aveva meno, possibilità di andare a scuola per "alfabetizzarsi", beh, un'idea di cambiamento radicale c'era e condizionava eccome la politica e la società.
Ergo, in Italia e altrove, il problema sembra ben più dell'"alfabetizzazione", purtroppo. Forse anche come ha funzionato e funziona il sistema scolastico e in generale della conoscenza ha creato e crea i presupposti di questo disastro.
Saluti,
Carlo.
questione molto complessa, al solito.
Eliminain questo momento rai storia sta ritrasmettendo il programma con l'intervista a de mauro: il lunedì mattina e il sabato sera tardi. anche questa è una scelta. purtroppo nel sito della rai questa puntata non è ancora disponibile, mentre sono visibili puntate precedenti.
insomma, cosa dice de mauro? testualmente: solo circa "il 20% della popolazione italiana è in grado di orientarsi nella società attuale". per il resto manca o del tutto la capacità di leggere, scrivere e FAR di CALCOLO, oppure si tratta di persone che nella migliore delle ipotesi riescono a comprendere solo frasi e concetti molto elementari.
de mauro fa anche un'altra osservazione: sono le classi dirigenti che MOTIVATAMENTE (usa proprio questa espressione) sono ostili ad una maggiore alfabetizzazione delle classi sociali subalterne. si tratta insomma di una classe dirigente REAZIONARIA (il mite professore usa testualmente tale espressione).
naturalmente la questione alfabetizzazione è importante, ma non esclude aspetti di grande e diverso rilievo. noi vediamo come nei paesi dell'est che hanno ereditato un'eccellente sistema educativo-formativo il livello economico e le conseguenti contraddizioni determino profonde disuguaglianze.
ciao
Per ironia della sorte, proprio oggi ho citato gli stessi dati per confutare l'esilarante affermazione di un grillino secondo cui il fascismo e l'omofobia si sconfiggono... con internet e l'informazione. Lasciamo stare va, che è meglio. L'unica cosa positiva è che per il blog è stata la giornata con più traffico da sempre.
RispondiEliminasì, c'è stato parecchio traffico, ma il record è del 2010
Eliminaciao