sabato 19 gennaio 2013

La più bella e inutile



Il Parto democratico, erede della tradizione comunista – pur disconosciuta e rinnegata – e della storia del movimento operaio e contadino – splendidamente ignorata –, ha deciso che dopo le elezioni si alleerà con quella borghesia reazionaria assieme alla quale ha recentemente sancito che i vecchi – donne e uomini – debbano lavorare in fabbrica, nei cantieri, in agricoltura e nei servizi fino a settant’anni (vedere tabelle per credere), per poi ricevere una pensione da fame; stabilendo con ciò che l’enorme e inusitata ricchezza prodotta fino allo spasimo da quegli stessi salariati nelle fabbriche, nei cantieri e nei campi, debba andare ad appannaggio esclusivo del profitto e delle rendite, della speculazione, corruzione e dissipazione.

Quello stesso partito che si richiama alla “sinistra” – qualificandola senza vergogna con l’aggettivo “liberale” – continua a votare a favore delle missioni “di pace” in Afghanistan e per il riarmo; perciò vota i tagli al welfare e l’aumento delle imposte per i redditi medio-bassi, ma non riduce le spese e gli sprechi, così come ha votato compatto anche una legge che – modificando uno dei caposaldi dello statuto dei lavoratori – dà la libertà ai padroni di licenziare i propri schiavi senza giusta causa. E se la causa non è giusta, significa solo che essa è vessatoria e iniqua, alla faccia della richiamata Costituzione più bella e inutile del mondo (e che tanto costò).

Si dirà che si tratta di un’alleanza dettata dalla necessità, dal pragmatismo, dal fatto che senza i voti della fazione della borghesia dei grandi interessi che convoglia anche il capo del defunto partito neofascista, la fazione liberale di “sinistra” della borghesia – incarnata nel Pd e in altre derive opportunistiche dell’ex sinistra – non può governare. E invece non è così, perché i massimi dirigenti del partito neoliberale hanno chiaramente ed espressamente annunciato che – se anche vincitori al senato – essi cercheranno comunque un’intesa con i fratelli muratori più reazionari e le più ammuffite tonache.

Questo è lo stato dell’arte, la deriva e l’approdo di ciò che la sinistra parlamentare in Italia fu e non è più. Non aspettiamoci nulla di buono per noi dunque. L’esperienza insegna che il tono della storia si alza e s’abbassa secondo il coraggio del tempo. Un coraggio e una volontà di cambiamento che si porrà – almeno negli auspici – quando le masse di questo miserabile paese conservatore e cattolico – schiacciate dalla cogente necessità – si desteranno dal lungo sonno in cui sono condannate dagli ipnotizzatori politici e mediatici e decideranno – con i mezzi a ciò idonei – di farla finita con questo sistema di succhiasangue e dei loro galoppini. Sempreché le nuove generazioni non si facciano convinte – per contro – a seguire le promesse di qualche arruffapopolo.

5 commenti:

  1. Non se se "in topic", ma secondo me si.
    Grillo dice, in modo forse paradossale: "eliminiamo i sindacati, sono vecchi come i partiti", e via discorrendo.
    Ora, che i sindacati in Italia non fanno proprio il loro dovere è pacifico, ma la colpa non è del sindacato ma dei lavoratori, ma questo è un altro discorso.
    La cosa divertente è che i vari elettori di Grillo, tra cui ci sono ex di sinistra, applaudono convintamente perché dato che questi sindacati non fanno il loro dovere allora adesso basta, i lavoratori devono "compartecipare" con le aziende alle decisioni e agli utili, riassumendo alla fine in una frase:
    "le aziende devono essere di chi lavora".
    Con la compartecipazione alla tedesca, così dicono. Anzi qualcuno dei tifosi dice che è prassi americana la "compartecipazione".
    Cioè le "aziende devono essere di chi lavora" si traduce nelle loro menti in "compartecipazione". Mi sto divertendo a sfruculiare in un blog gli adepti (con riferimento alla teoria/legge del valore ad esempio), ma rispondono o che Grillo viene frainteso, o se ne escono con il reddito di cittadinanza, col quale non c'è più bisogno dei sindacati, basta la sola legge dello Stato per tutelare i lavoratori, senza gli intermediari dei sindacati. E via di questo passo, guarda, mi sto scompisciando dalle risate, per questi basta semplicemente "lo Stato".
    Siamo arrivati ad un livello di confusione per cui non so cosa pensare di quello che uscirà da queste "nuove" leve.
    Saluti,
    Carlo.

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  2. Grillo ha parlato dell'inutilitá della triplice CGIL CISL UIL che in cambio di favori e privilegi per loro firmano qualunque abolizione contrattuale dei diritti dei lavoratori. Hanno firmato di tutto negli ultimi 20 anni a danno prima delle nuove generazioni ( pensione contributiva, contratti flessibili o di schiavitù ) ed adesso hanno iniziato a svendere i diritti di tutti gli altri. Questa è la deriva.
    Non a caso questo paese ( p minuscola) ha il record per morti sul lavoro. Potete scompisciarvi quanto vi pare, ma l'unico che dice queste cose e che paradossalmente può sperare di cambiarle è proprio Grillo. Gli amichetti della sinistra hanno già pronto l'accordo con quel reazionario di Monti che insieme all'amichetto Ichino hanno già pronto il nuovo contratto modello della Confindustra schiavi in mano. E se stiamo ad aspettare la rivoluzione cari tastieristi, con il popolo che si legge Il capitale e capisce di colpo i rapporti di forza che stanno dietro il modo di produzione capitalista stiamo freschi.

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    1. Cioè senza un sindacato, i lavoratori saranno più tutelati...
      La logica è lampante.
      Manca però un particolare al ragionamento...i sindacati, le lotte non piovono dal cielo.
      Se i lavoratori non fanno lotte, sbattendosene dei dirigenti sindacali, se si dividono in tante sigle, se in piccole aziende hanno paura di iscriversi a un sindacato, o se ne fottono, se insomma aspettano il ducetto di turno che gli risolve i problemi....
      come caxxo vogliono migliorare lo stato delle cose? Forse con una magia, o lo spirito santo?
      Ecco dimostrata la mia tesi, le "nuove" leve non porteranno a un caxxo di nulla. Nulla.
      Saluti,
      Carlo.
      Sarà il vate che difenderà i lavoratori?

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  3. Una notizia per Carlo: cgil cisl e uil non sono gli unici sindacati esistenti nè possibili. Guarda caso Grillo ha lasciato fuori la Fiom che le sue brave colpe le ha, ma se non altro, tardivamente qualcosina sta provando a farla.
    Forse (e dico forse) le vecchie leve che ci hanno portato a quello che vediamo (disoccupazione giovanile quasi al 40% e precarizzazione di massa) un bell'esamino prima di essere così definitivi sulle nuove leve lo potrebbero anche fare. Grillo è un mezzo e non un fine. Altrimenti c'è sempre SEL che di sicuro non mancherà di difendere il lavoro alleandosi con il PD.

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