L'Europa sta vivendo la crisi sociale ed economica più
profonda dalla fine della seconda guerra imperialistica. Il 2012 ha registrato
il più alto numero di disoccupati negli ultimi venti anni, soprattutto nei
paesi dell'Europa meridionale e orientale ove si registrano dei record storici. Finora,
solo le guerre avevano avuto un impatto così devastante quanto le misure
economiche e fiscali imposte dell'Unione europea – con a capo la Germania – a
carico delle sue province.
Ma nonostante la catastrofe sociale provocata dalle misure
di austerità imposte dagli Esecutivi europei, i quisling nazionali continuano a
insistere sulle stesse misure. Nuovi piani di tagli draconiani non riguardano
solo l'Italia, ma anche la Francia e la classe operaia tedesca dovrà fare i
conti con la chiusura di intere aziende nel settore auto. Il cancelliere
tedesco ha annunciato nel suo discorso di Capodanno un contesto economico “più
difficile” per il 2013. In Gran Bretagna, quasi un quarto della popolazione vive
in condizioni di povertà e il governo Cameron sta smantellando il sistema
sanitario nazionale, quello dell’istruzione pubblica e dell’assistenza sociale.
Tra i partiti europei, siano essi nominalmente a sinistra
o a destra, non ce n’è uno che offra una via d'uscita dal circolo vizioso di
austerità, recessione e degrado sociale. Sono tutti concordi sul fatto che
non ci sia altro modo di ottenere il consolidamento fiscale, quindi la
soddisfazione dei mercati finanziari, ossia dei veri padroni della situazione.
Tanto è vero che nelle elezioni previste quest'anno in Italia e in Germania, i
partiti fanno a gara per dichiararsi totalmente aderenti ai dettami dei mercati
finanziari.
La lotta di classe scatenata dalla borghesia sta
raggiungendo – con la complicità di partiti, sindacati e uno strato ancora
prospero della classe media – nuovi vertici, inediti da molti decenni. E tutto
ciò è reso possibile non solo dalla crisi del capitalismo, ma anche dal
tradimento spudorato della canaglia intellettuale che si accompagna alla crisi
della razionalità quale riflesso della nuova dimensione tecnologica.
L’unica razionalità vigente è quella capitalistica,
l’estorsione del plusvalore. Lo Stato svolge il compito assegnatogli, ossia
quello del controllo. Un’azione psicologica che è una tecnica militare di
guerra e opera secondo lo schema binario "noi/loro", laddove il "noi" è l’insieme
degli schiavi volontari e obbedienti e il "loro" è chiunque si chiami fuori.
Facendo leva su meccanismi psichici selezionati, l’azione psicologica induce
suggestioni e stati d’animo che da un lato consolidino la coesione del “noi” e
dall’altro provochi reazioni di ansia, smarrimento, sfiducia e paura.
Il bersaglio sociale (classe, strato, gruppo) viene
ridefinito giorno dopo giorno in connessione con il ritmo travolgente degli
eventi. La flessibilità dei media di adeguarsi ai mutamenti di fronte e di
obiettivo – l’azione specializzata di mercenari (non del tutto consapevoli ai
più bassi livelli) – si può misurare nella capacità di far susseguire alla
rinfusa, caoticamente e rapidamente, dei cambiamenti degli stati d’animo, finendo
per lasciare alle loro spalle una bava di confusione
e smarrimento che non consente alcuna ipotesi di mobilitazione attiva delle
masse. Questa sfiducia di prospettiva indotta è il risultato massimo cui
punta tale strategia e il cui pieno successo si può rinvenire nella
comunicazione interpersonale, così come si può leggere nei social network. Il
lavoro interdisciplinare degli specialisti è in definitiva quello di mettere in
costante sintonia i nostri stati d’animo con gli scopi pensati dai cervelli
degli Esecutivi.
Dovrebbe commentare questo signore di cui al link:
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/10/crisi-juncker-disoccupazione-in-eurozona-a-livelli-drammatici/466072/
mi aiuti, lo commenti lei
Elimina"Secondo Juncker, bisogna ritrovare la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria, con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx."
RispondiEliminaCazzari. Cazzari a oltranza. Marx non ha mai scritto né detto cose simili. Il Marx che vi piace è quello accademico, borghesotto, filtrato dalle vostre cazzate. Ma la Storia si prenderà la sua rivincita.
di che stupirsi?
EliminaE' solo per paura. Cominciano a stare un po' in apprensione.
RispondiEliminaCominciano a temere che a forza di massacri sociali prima o poi le vittime si ribellino e non stiano più al giochetto della falsa democrazia.
E adesso abbiamo perfino i capi in testa del regime bancario internazionale a parlare di salario minimo garantito. La spudoratezza è pari all'improntitudine salottiera con cui nominano Marx per ammiccare agli indignados dall'alto del cinquantesimo piano del loro grattacielo.
mauro