L’augurio
per l’anno nuovo dovrebbe essere quello di cambiare il mondo e invece ci
accontenteremo di sognare che mutino un poco solo alcune cose molto più
circoscritte. C’è chi invece, almeno per il 2013, anno di elezioni, annuncia il
proposito di cambiare – a modo suo – addirittura l’Italia. Li abbiamo visti all’opera i partiti, i tecnici
e meno tecnici che ora annunciano tale proposito: non sono stati in grado – nel
senso che non hanno voluto – nemmeno di ridursi di qualche euro lo stipendio,
al punto che le spese per il loro mantenimento aumenteranno, come per esempio
quelle per il Quirinale (da 230 a 250 milioni).
Passavo,
nei giorni scorsi, davanti a uno dei tanti ex negozi chiusi per effetto della
crisi e del proliferare dei centri commerciali. È stato adibito a seggio
elettorale del Pd e sulla vetrina erano appese 6 o 7 epigrafi dei candidati con
foto e curriculum. Quasi tutte donne: in sé questo fatto è giudicato un bene.
La prima candidata è laureata in psicologia e non si capisce bene di cosa si
occupi esattamente. La seconda e la terza sono laureate in economia e commercio
e lavorano in banca. Idem anche per il quarto candidato. Segno inequivocabile
che a prevalere in questo paese sono gli aspetti finanziari. La quinta è
semplicemente un funzionario di partito che si è occupata, cito testualmente,
di “welfare”. Ora vorrebbe fare la deputata, così come la sesta candidata che
vanta – a buon titolo – una sola cosa, quella di essere madre di quattro
figli.
Insomma,
nessun candidato che abbia contatto con il lavoro, quello vero. Qualcuno che
conosca a fondo le problematiche del commercio, dell’agricoltura,
dell’edilizia, della fabbrica, delle infrastrutture e dei trasporti, della
sanità pubblica. Non dico della scuola, perché in quanto ex studenti, poi genitori
o insegnanti ci sentiamo tutti espertissimi. Ci fosse un operaio (e sicuramente
in qualche lista del Pd ci saranno pure), un allevatore, un pescatore,
un’infermiera, una commerciante al minuto, una cassiera del supermercato, un
autista di bus, insomma gente davvero “normale”. Vorrò vedere quante di queste
anime comuni (se sono nelle liste) saranno effettivamente elette poi in parlamento.
Leggo
che a Roma il più votato è stato Stefano Fassina, un parlamentare, laureato in
economia, già consulente di una banca e poi dipendente del Fondo monetario internazionale.
Ileana Argentin, seconda, è anch’essa parlamentare. Terza è Michaela Campagna,
funzionario di partito. Il quarto è tale Umberto Marroni, il quale dichiara nel
suo sito di essere fotografo. Bene.
In tale veste, scrive di essere stato eletto (da chi?) consigliere di
amministrazione dell’università La Sapienza e poi di aver svolto, dal 1995,
l’attività di consulente presso l’assessorato alla formazione della regione
Lazio, quindi consigliere del ministro dell’Università e della ricerca
scientifica e tecnologica, carica che lo vede – dice – impegnato nella riforma
del diritto allo studio, del dottorato di ricerca, e nella legge istitutiva
degli assegni di ricerca, oltre a essere stato consigliere comunale. Marietta
Tidei, è anch’essa ex consigliera comunale, mentre Maria Rita Manzo come tale è
in carica. E avanti così.
Il PD, è il partito più europeista che abbiamo in Italia, ma non nel senso di integrazione delle culture europee, ma nel senso come ripeteva un giorno si e l'altro pure, E.Letta: "la nostra agenda politica, è l'agenda di Draghi, ossia l'agenda della BCE". (Draghi era già presidente della BCE). Infatti, hanno voluto fortemente Monti, ed abbiamo visto cosa ha fatto Monti in un anno di governo.
RispondiEliminaMa tutto questo lo sappiamo, mentre che molti non sanno che: l'inizio del processo di precarizzazione del mercato del lavoro italiano è stato introdotto con la legge Treu (1997). E tale legge, secondo l’Ocse, ha inciso in termini di deregolamentazione del mercato del lavoro molto più della Legge Biagi, varata dal governo Berlusconi nel 2003. E l'Ocse, non è certo un organismo ...comunista.
Se lo ricordino tutte quelle categorie da te citate Olympe, e che vengono categoricamente ESCLUSE DAL'ATTIVITA' POLITICA.
Buon Anno!
F.G
http://www.sinistrainrete.info/analisi-di-classe/2458-tutti-sanno-tutti-zitti-unanalisi-sulle-condizioni-di-vita-in-italia.html
buon anno a te!
EliminaLo sai perché non esiste alcun comunismo? Perché sono i comunisti che non lo vogliono! :D
RispondiEliminaSembra uno scherzo, ma non lo è. L’altro giorno, tra una stronzata e l’altra, tra un bicchiere di troppo e una dormita in meno, un compagno mi fa: “ e se fossimo proprio noi quelli che il comunismo non lo vogliono?”.
Non gli risposi alcunché, e non lo fece neanche il resto della “truppa”: come se fosse stata l’ultima battuta dell’ennesima sbornia; invece ieri sera non ho potuto chiudere occhio, perché il quesito era tutt’altro che una battuta.
Ovviamente, non ho la risposta, se non uno spunto di riflessione logico: se siamo, come diciamo di essere, in perfetta sintonia con la classe proletaria, con i loro (nostri) problemi e le storiche risposte (proposte), adesso il vecchio/nuovo PCI avrebbe almeno tanti voti quanti sono i proletari in Italia.
La risposta, ovviamente provvisoria, che mi sono dato non poteva essere che la seguente: il PD prende il 33%. Certo, non sono giusti (VERI), ma sono “REALI”; invece noi siamo contro di loro (contro chi?), contro i nostri simili, proprio contro quelli che diciamo di voler elevare, proprio contro quelli con i quali dovremmo far squadra rivoluzionaria. Buffo no?
Certo che la ragione in questi casi diviene secondaria, se non controproducente. La confusione è notevole, in primis, dentro noi dissidenti: “se la ragione sta (per definizione) nella giustizia proletaria, allora io sono ingiusto perché mi oppongo ad essa”. Sarà che abbiamo sbagliato le definizioni… :D
Buon anno!
Hasta … siempre!
Tony
Tony, il tuo commento si può così riassumere: "molto fumo, poco arrosto".
EliminaF.G
Che ne pensa di questa storia del fiscal cliff, Olympe?
RispondiEliminaOvviamente, considerando la situazione americana nella sua totalità.
Buona notte