La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia
per la condizione inumana nella quale sono costretti a sopravvivere i detenuti
nelle carceri. La magistratura di
Strasburgo ha condannato il paese con la più bella costituzione del mondo per
il trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nell'istituto
penitenziario di Busto Arsizio e in quello di Piacenza, invitando l'Italia a
porre rimedio alla questione entro un anno e a pagare ai 7 detenuti un
ammontare totale di 100 mila euro per danni morali.
Pensavo vi fosse un
accenno di dibattito su questo punto, e invece nulla. Così come non c’è nulla in
materia nei programmi che i maggiori partiti e movimenti vanno vantando e
diffondendo sui media.
E che dire del prefetto Oscar Fioriolli, direttore Centrale Risorse Umane del dipartimento Pubblica
Sicurezza? Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Purtroppo solo per la vicenda di
appalti pubblici che lo vede coinvolto, ma non per questi fatti:
«Separati da un muro,
perché potessero sentirsi ma non vedersi, ci sono Volinia e la Arcangeli. Li
sta interrogando Fioriolli. Il nostro capo, Improta, segue tutto da vicino. La
ragazza è legata, nuda, la maltrattano, le tirano i capezzoli con una pinza, le
infilano un manganello nella vagina, la ragazza urla, il suo compagno la sente
e viene picchiato duramente, colpito allo stomaco, alle gambe. Ha paura per sé
ma soprattutto per la sua compagna. I due sono molto uniti, costruiranno poi la
loro vita insieme, avranno due figlie. È uno dei momenti più vergognosi di quei
giorni, uno dei momenti in cui dovrei arrestare i miei colleghi e me stesso.
Invece carico insieme a loro Volinia su una macchina, lo portiamo alla villetta
per il trattamento. Lo denudiamo, legato al tavolaccio subisce l’acqua e sale».
La differenza tra uno sbirro e un mafioso è che a volte il mafioso ha qualche scrupolo di coscienza
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