mercoledì 12 settembre 2012

Spigoli




Ieri sera ho preso sonno non appena sentito Crozza (un disoccupato che crede di essere un comico e non trova nessun deficiente all’altezza di scrivergli dei testi decenti). È stato un bene, il sonno, così ho potuto scrivere un post all’una e mezza sulla crisi della Ruhr negli anni Venti di cui frega un cazzo a nessuno.

Oggi leggo che hanno ucciso l’ambasciatore Usa a Bengasi. Ho chiamato, come mia abitudine, il numero telefonico pubblico della Cia (basta riempire un modulo) e ho chiesto se l’operazione Bengasi rientra nel budget della campagna elettorale. L’incaricato mi ha detto gentilmente che s’informerà.

272 morti in Pakistan. Già negli anni 1970 c’erano degli idioti che sostenevano l’estinzione del lavoro operaio. Gli operai, quelli che sopravvivono, ci sono ancora e purtroppo anche gli idioti per i quali continuano a produrre capi firmati.

La produzione industriale a luglio è crollata del 7,3% rispetto al luglio 2011. Mario Monti, invece di dimettersi, se ne vanta: “Io penso che in parte le nostre decisioni abbiano contribuito ad aggravare la situazione congiunturale”. Sulle motivazioni gli imbecilli plaudono convinti.

2 commenti:

  1. Un pensiero anche per le operaie, o meglio le schiave, vietnamite morte a Mosca nell'incendio della fabbrica in cui erano chiuse a chiave.

    Ma il ritorno ai bei vecchi tempi non è ancora completo. Quando manderanno l'esercito a sparare ad alzo zero sui lavoratori e sui disoccupati, ah, allora sì che saremo tornati al futuro.
    mauro

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    1. A Mauro, e a chiunque voglia leggere, segnalo sullo stesso tema (purtroppo):

      PAKISTAN: STORIE DI ORDINARIO PROFITTO.

      Storie di ordinario profitto. Se mai dovessero fare un libro o un’inchiesta su quanto accaduto questi giorni in Pakistan potremmo suggerire questo titolo. A Lahore è andata a fuoco una fabbrica di suole per scarpe e 25 lavoratori hanno perso la vita, sono bruciati vivi. La stessa orrenda sorte è capitata alle operaie e agli operai di una fabbrica tessile a Karachi, dove un incendio durato diverse ore ha devastato lo stabile di proprietà della “Ali Enterprises”. Al momento i vigili del fuoco hanno recuperato 247 corpi, ma la macabra conta è purtroppo destinata a crescere con le ore.

      (continua al link)

      http://www.militant-blog.org/?p=7648#more-7648

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