Chi crede in una determinata religione, vede in essa
la vera religione e fuori di questa non vede che religioni false. Ad Assisi si
possono radunare in preghiera tutti gli sciamani del mondo, ma se chiedete loro
qual è la vera religione non potranno che rispondervi che si tratta della propria.
Ognuno di essi è disposto a dirsi tollerante, ma se messi alle strette, perdono
la facciata buonista e riprendono le antiche sembianze.
Questo non vale solo per le religioni, ma anche per
le idee politiche, economiche e perfino filosofiche. La bontà di queste idee riguarda
solo quelle che abbiamo sposato. A volte ci dimostriamo ben disposti ad
ascoltare le idee contrarie alle nostre, ma in realtà mal sopportiamo le
opinioni che non condividiamo. Del resto, la coscienza individuale può divenire coscienza
soltanto realizzandosi nelle forme ideologiche dell'ambiente che gli vengono
date.
Di quest’ultimo concetto non
sempre siamo pienamente coscienti, ed è perciò che in tema ci comportiamo come
chi vede nella propria religione quella
vera e fuori di questa non vede che religioni false. C’è però un antidoto a
questo atteggiamento, ed è la critica (non intesa come mero esercizio retorico).
Non è un caso che essa sia raramente esercitata nelle scuole, dove anzi il
pensiero deve battere strade assolutamente normalizzate, combattere la
trasgressione che esplora, tocca e guarda ogni cosa da ogni lato, la
desacralizza, e la pone in relazione ad ogni altra cosa, magari muovendosi nei
luoghi interdetti.
Al contrario, l’insegnante (anche quello dotato delle
migliori intenzioni), il prete, l’editorialista, il genitore, svolgono – il livello di consapevolezza non è importante – la
funzione precipua d’inserire negli individui delle nuove generazioni un programma che poi,
automaticamente (inconsciamente), ne determina il comportamento per l’intera
durata della vita. Il medium fondamentale per condizionare la coscienza in
tutte le sue stratificazioni, comprese quelle più profonde, automatiche ed
inconsce, è il linguaggio, ossia i modelli istituzionalizzati del comportamento
linguistico. Cose queste che i manipolatori professionali, compresi i
pubblicitari, conoscono bene.
Più in generale, nella comunicazione sociale – che è
sempre ideologica – più l’ambiente dove avviene è chiuso e autoreferenziale e
più sarà difficile trovare il disaccordo, la polemica, il contrasto e la lotta
veri. È il caso questo delle comunità d’interesse specifico, anche solo
ideologico come appunto lo sono le religioni, ma anche di ambiti “scientifici”,
politici, scolastici. Anche nella comunicazione mediatica ufficiale,
soprattutto in essa, il controllo della classe dominante sui canali di
codificazione e sulle modalità di decodificazione ed interpretazione dei
messaggi, è di massimo livello.
Ecco quindi uno dei motivi per i quali è assente una
lotta vera per una diversa progettualità sociale che combini creativamente le
latenze e le possibilità contenute nella realtà circostante secondo interessi
di autentica liberazione rivoluzionaria. Ci si accontenta dunque della
“protesta”, del “ci vediamo in parlamento”, del pascolare le proprie mucche a
tremila metri di quota e coltivare pomodori o canapa nel proprio orto concluso.
Il potere non teme queste espressioni di malcontento, anzi spesso le favorisce
e metabolizza a proprio vantaggio.
GRANDIOSO!!!
RispondiEliminaForse il miglior post che tu abbia mai scritto. Magari, e sarebbe interessantissimo, sviluppare e approfondire ulteriormente il tema frequentemente.
Ben vengano anche esempi pratici, dalla società come anche quelli "prefabbricati". io penso che questo sia IL TEMA DEI TEMI, prima ancora di parlar dei misfatti del liberismo (in tutte le sue forme).
Ovviamente, questa è una mia opinione personale, ma posso dirti che ne sono sempre più convinto.
ciao
<a href="http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=8500> Tutto ciò è fantastico! </a>
RispondiEliminaNon ci fanno,dunque?Che questi siano interni al proprio gruppo ed alla propria subcultura peggio di una tribù cannibale papuasica?Di quelli estratti dal sotterraneo in Russia perchè nel 2008 la Nube Purpurea(Il capo secondo me l'aveva letto e c'era rimasto)di cianuro avrebbe invaso la Terra?Di una monade Kantiana?Di un Mona nordestino?Insomma dobbiamo credere che se la politica indigena si comporta da oggetto di studio,fremendo per la confermazione assertiva, popperianamente protempore,delle tue tesi,tuttociò,sia in buona fede?
Bellissimo!Facile!7 miliardi di gonzi!Come non ci ho pensato prima?
Franz
la cosa stupefacente è che l'abbiano letto in 370
EliminaScusa,Olympe,mancavano due virgolette,ecco, questa cosa voleva dare un esempio scherzoso(o ridicolo) di ambiente sociale autoreferenziale,un caso da manuale di comunicazione manipolatoria.Tutti loro saranno 4-500 alla fine del ciclo dell'articolo,a meno che non mettano uno stick a beneficio dei futuri simpatizzanti.Duro lavoro buscarsi una pensione da 5000 euri al mese,quando non si ha talento.Elettorato di vecchi pensionati a Cuba,di gente che non riesce proprio a togliersi il paraocchi,nè ideologico,nè storico,forse senile.Comunque troverei scandaloso l'abuso di Lenin(In questo caso senza dubbio strumentale) se non fosse che quel passaggio della partecipazione alle istituzioni borghesi è stata la pezza d'appoggio per generazioni di imbonitori pseudo marxisti.Il culto della personalità ha creato dei totem rozzissimi in sostituzione delle croci,altrettanto rozze se per questo.Ed il leninismo in generale,ridotto ad uso della serva militante, ci ha zappato i piedi,fondando il presupposto di discutibili sottoculture dell'egemonia.Nelle quali il potere ha inzuppato il biscotto con cui formare l'opinione pubblica.
RispondiEliminanon sono un robot
proprio a quell'articolo mi riferivo. grazie
EliminaDovrebbe addurre degli esempi, ai concetti espressi nel post.
RispondiEliminaSarebbe meglio per i lettori di questo blog, non crede?
questo è un post, non un saggio, delle digressioni appunto. confido nell'esperienza e intelligenza dei lettori
EliminaIo però non capisco cosa intende quando dice che "al contrario, l’insegnante (anche quello dotato delle migliori intenzioni)[..] svolge – il livello di consapevolezza non è importante – la funzione precipua d’inserire negli individui delle nuove generazioni un programma che poi, automaticamente (inconsciamente), ne determina il comportamento per l’intera durata della vita." Potrebbe fare un esempio pratico? Non riesco proprio a capire..
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