giovedì 27 settembre 2012

Ladrocinio



Martedì sera, in tre ore di trasmissione, nessuno ha chiesto all’ex centralinista se aveva formalizzato o solo annunciato le dimissioni da presidente della regione Lazio. Sarebbe bastata questa semplice domanda per zittirla e ridicolizzare il suo manifesto, affisso in tutto il territorio, dove dice: “Questa gente la mando a casa io”. Avrebbe dovuto aggiungere: “con il vitalizio, al quale si può aver diritto già a 50 anni”. Compresi gli assessori non consiglieri (che sono tanti). E fino alla nomina dei nuovi consiglieri, cioè fino a dopo le elezioni, i vecchi consiglieri continueranno a prendere lo stipendio. Non si possono lasciare i lavoratori in mezzo a una strada.

Il meno sedizioso dei sudditi di questo paese avrebbe di che meditare sulla vita pericolosa di questi coraggiosi, tutti con la licenza dell’obbligo, che vantano lo stile del linguaggio parlato. Del resto chi ha poco da dire poco importa come lo dirà, troverà sempre masse entusiaste disposte a dar credito al nulla.

A considerare poi le cose dal punto di vista della concretezza, questi han studiato una sola delle dotte discipline e han compreso meglio di altri che ci sono due modi per fare i soldi. Il più diffuso è quello di guadagnarli, e questo, di sicura scienza, lo sanno tutti. Ma per guadagnarne molti è necessario rubarli agli altri. E anche questo dicono di saperlo in molti, ma non c’è da credergli seriamente visto il gran numero di derubati.

Ai modi, per lo più legali, di rubare i soldi degli altri, sono stati dati i nomi più fantasiosi e secondo i gusti. Compreso quello latino di “emolumentum”, il quale riguarda tutti coloro che a vario titolo partecipano al governo dello Stato. Però ce ne sono tanti ancora, di nomi, stiamone certi. Ne ometto l’elenco per non far soffrire alcun galantuomo e gentildonna, per non turbare le loro opinioni.

Il secondo modo per fare i soldi è crearli, nel senso di stamparli. A questo ci pensano gli Stati e certe banche. Per chi vuole imitare questi creatori di moneta, è previsto il carcere. In questo settore lo Stato e le banche non vogliono concorrenza, sono per il centralismo monetario e la dittatura di conio. Ma pur sempre di ladrocinio si tratta.


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