martedì 4 settembre 2012

Lo conferma l'Istat



Vorrei riflettere un attimo su questo titolo de Il Sole 24ore di oggi, il giornale della confindustria, ossia l’associazione dei padroni italiani.

Accetto di discutere della questione del lavoro in termini idealistici, democratici e liberali, come se fossi in un salotto dove si legge il quotidiano confindustriale prendendo il tè delle cinque. Perciò consideriamo il titolo de Il Sole 24ore di oggi e facciamolo commentare a Pietro Calamandrei, un azionista del quale tutto può essere detto ma non che fosse un fomentatore d’idee sovversive:

«L’art.34 dice: “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Eh! E se non hanno i mezzi? Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il più importante di tutta la costituzione, il più impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E’ compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. primo – “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” – corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.
E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà […]».

Ecco quanto. La nostra costituzione lo afferma esplicitamente che esistono ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Nel mio piccolo eccepisco che tali ostacoli non solo limitano, ma impediscono totalmente la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Quali sono in concreto questi ostacoli? Anzitutto la proprietà privata dei grandi mezzi di produzione, quindi l’esistenza dei padroni. Lo so che il termine padrone non si usa più, che non è considerato politicamente corretto, ma come chiamare altrimenti i proprietari dei mezzi di lavoro ai quale si deve, per necessità, vendere la nostra forza-lavoro e dai quali dipende dunque il nostro destino, la sopravvivenza nostra e delle rispettive famiglie? Datori di lavoro? Non sono loro che ci danno lavoro, viceversa siamo noi che diamo il nostro lavoro a loro in cambio di una piccola parte del prodotto, cioè di un salario. Li chiamiamo allora “imprenditori”? È un termine neutro che nasconde la realtà, la mistifica. Come del resto quello di “operaio”. Sappiamo bene che l’operaio è uno schiavo, non una persona libera. È libero di vendersi, non può non farlo (è l’unica libertà effettiva concessa), ma può anche non trovare chi gli offre un lavoro. Perché non è un suo diritto, se non, come abbiamo visto, sulla carta.

Il lavoro, sul quale dicono fondarsi questa repubblica, è un diritto formale col quale i padroni e i sequestratori della democrazia si puliscono il culo. Lo scrisse Calamandrei e lo conferma oggi l’Istat.


2 commenti:

  1. E’ compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana:

    Manca sicuramente una parola. Controlli.

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    1. grazie, ho aggiunto "della repubblica", ma nell'originale non c'è, è sottointeso perché è presente nella frase precedente

      comunque apprezzo l'attenzione!!

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