Gli
elettori del Pd saranno chiamati a eleggere, nelle cosiddette “primarie”, il
leader che li porterà a vincere le elezioni, nelle intenzioni almeno, e poi a
governare il paese. Osserva Valentino Parlato sul manifesto che il residuale Pd
non è riuscito ancora a proporre neppure il suo programma. Domanda: ferma
restando la pregiudiziale dell’“agenda Monti”, in base a quale programma i
candidati alle primarie si presentano agli elettori? Verranno quindi eletti
sulla base della simpatia?
E di quale programma potrebbero parlarci i partiti posto
che ogni sorta di mafia finanziaria può decidere per noi? Non sono riusciti a
ridursi gli stipendi di un solo euro e stabilire la misura effettiva dei loro
emolumenti (nonostante l’incarico a una commissione ad hoc!), figuriamoci se c’è
la volontà di cambiare effettivamente qualcosa e la capacità di gestire
l’attuale situazione economica e sociale.
Questi non sono in grado di condurre senza danno nemmeno
un orto condominiale, sono dei falliti. Scrive Alberto Burgio, sempre su il manifesto di oggi, «fare politica» è ormai, per molti,
una carriera: il mezzo per conquistare uno status e fare bella vita, tra case
di lusso e vacanze pagate, vitalizi e tesoretti in banca.
Bene, tutta questa critica vale poco o nulla. E non ho più voglia di rispiegare perché.
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