lunedì 3 settembre 2012

Dov'è la differenza?



In genere, siamo disposti ad ammettere molte o poche cose, ma mai di avere dei pregiudizi. Del resto siamo ben disposti a credere anche più di quanto ci viene detto dalla seduzione mediatica, inconsapevoli della trance ipnotica alla quale veniamo sottoposti. In fondo si tratta di linguaggi paranoici, come doveva ammettere, suo malgrado, un mezzobusto televisivo questa mattina su La7 nel dar conto dell’infinita serie d’impegni che aspettano in queste settimane il governo Monti. Troppo di tutto, per non pensare al delirio e alla mistificazione. Per un paio di settimane siamo stati impegnati sull’introduzione di una tassa sulle bibite gasate. Nemmeno Goebbels avrebbe puntato su un simile azzardo.

I linguaggi della comunicazione sociale parlano chi li parla, bloccando così ogni possibilità di autentica comunicazione sociale. Siamo gregari della notizia del giorno, della polemica montata ad arte, perfino del cordoglio per un gesuita grande elettore di un papa ultraconservatore, prigionieri di una determinata modellizzazione del mondo, delle sue gerarchie e subordinazioni. Non ne usciamo, non ne siamo capaci, non ne abbiamo la possibilità, soprattutto non vogliamo.

Scrive il solito Eugenio Scalfari a proposito di Carlo Martini: È stata una presenza ancora più toccante e inquietante: è stato un riformatore che si era posto il problema dell’incontro tra la Chiesa e la modernità, tra il dogma e la libertà, tra la fede e la conoscenza.

Un riformatore? Uno che sosteneva che i risultati della matematica, dell’astronomia, della fisica, della biologia, nonché della stessa filosofia, sono “scritture dell’uomo”, mentre le scritture ebraico-cristiane, la Bibbia, sarebbero “Scritture di Dio” (ovviamente con la maiuscola)? Chiedo: dove cogliere la differenza tra un cardinale e un āyatollāh?


2 commenti:

  1. Ormai ci siamo atrofizzati di fronte a queste sciorinate di cordoglio, la quinta colonna del capitale ci fa quasi venire voglia di accorrere in ginocchio al Sacro Feretro. Non ho idea di quel che succederà quanto dovremo incensare la mummia di Scalfari...

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