lunedì 12 settembre 2011

Bancocrazia



La protesta è robusta e si raccolgono firme referendarie per cambiare l’attuale legge elettorale, la “porcata”, che prevede che il candidato parlamentare sia nominato dai partiti e non invece scelto dagli elettori. Le proposte di modifica riguardano ovviamente anche il premio di maggioranza, la distribuzione proporzionale dei seggi e soglie di sbarramento, ma di questo si tende a parlare assai meno, anche perché si è passati da una proposta referendaria che privilegiava il proporzionale a una che punta sul maggioritario. Pochi di coloro che firmano per il referendum hanno chiari i risvolti tecnici di questa iniziativa gestita dai partiti. Nella vulgata si vuole ritornare alla vecchia maniera nella quale l’elettore poteva scegliere (salvo i collegi uninominali e altri casi di liste bloccate) di votare un determinato candidato (“preferenza”) su una rosa scelta comunque dal partito. Si tratta di questioni per nulla rilevanti rispetto a ben altre che riguardano la gestione effettiva del potere, ma ognuno gode come può. Oltretutto si dimentica che nel 2009 si tennero tre referendum abrogativi su questa materia, ma nessuno ottenne il quorum.

In tema di scelte e di rappresentanza, per esempio, si fa poco caso al fatto che il governo d’Europa, cioè la Commissione europea (che forse conta qualcosa di più dei peones parlamentari; in quanti sappiamo dire chi è l'attuale presidente della Commissione?) è nominata [*] e non scelta dagli elettori. Per non dire della Banca centrale europea (tra poco diretta da Mario Draghi, già vicepresidente della Goldman Sachs) organismo tecnico che nessuno elegge, il quale però ha assunto un ruolo politico determinante, tanto da mandare lettere segrete ai governi con precise istruzioni. Come ai tempi di Richelieu. Così come si fa poco caso al fatto che negli ultimi vent’anni, quando non ha manovrato Berlusconi, hanno governato prevalentemente dei tecnocrati provenienti dalle banche (Dini e Ciampi dalla Banca d’Italia, Prodi dalla Goldman Sachs e advisory director di Unilever) o che vanno a svernare in esse, come nel caso di Amato che, nonostante 31.411 euro lordi di pensione Inps, è senior advisor di Deutsche Bank.

Pertanto, siamo sicuri che con “firmo, voto, scelgo” non ci prendano per il culo ancora una volta?

P.S.:
Il giorno dopo aver scritto post, su il manifesto è stato pubblicato un interessate e illuminante articolo di Gianni Ferrara.
[*] Attualmente, la Commissione è composta da 27 commissari (uno per stato membro, scelti tra le personalità di spicco dello stato membro di appartenenza. Il presidente della Commissione è proposto dal Consiglio europeo che decide a maggioranza qualificata. Quindi viene eletto dal Parlamento europeo e non direttamente dagli elettori.

1 commento:

  1. si siamo sicuri che ci prendiamo per il c...o.
    evidentemente siamo geneticamente programmati per non capire nulla. 50 anni di regime dc\pci hanno costruito bene il percorso per il nulla che siamo diventati.

    RispondiElimina