sabato 26 agosto 2023

«Stiamo navigando con le stelle coperte da un cielo nuvoloso»

 

I tassi d’interesse rimarranno elevati e potrebbero essere ulteriormente alzati nonostante la riduzione dell’inflazione. Questo messaggio lanciato ieri da due dei principali banchieri centrali del mondo, Jerome Powell, padrino della Federal Reserve americana, e Christine Lagarde, madrina della Banca centrale europea, nel giorno di apertura del simposio della cupola bancaria nel covo di Jackson Hole, nel Wyoming.

Nel suo discorso programmatico, Powell ha affermato che, sebbene l’inflazione sia scesa dal suo picco, “rimane troppo alta” e dunque la Fed continuerà a mantenere una politica “restrittiva”. Naturalmente s’è guardato bene dal citare tre dei quattro maggiori fallimenti bancari nella storia degli Stati Uniti come risultato diretto degli aumenti dei tassi di interesse della Fed.

Dopo la crisi bancaria del marzo scorso, le agenzie di rating hanno abbassato il rating di numerose banche. Questa settimana Standard and Poor’s ha abbassato il rating di cinque banche regionali statunitensi, motivando “condizioni operative difficili”, in seguito alla decisione di Moody’s all’inizio di questo mese di tagliare il rating di 10 banche di medie dimensioni e di metterne altre sei sotto osservazione.

Lagarde è stata ancora più esplicita sulla questione salari: i salariati continuano a mangiare troppo e in Italia anche troppo bene. Bisogna farla finita con questa eccessiva gioia di vivere. In altri termini, mentendo spudoratamente, sostiene che i salari “continuano a inseguire i prezzi” (che poi, parliamoci chiaro, sarebbe un fatto normale in un mondo che non fosse impazzito).

Il mandato della BCE, stabilito dal Trattato di Maastricht nel 1992, è di limitare l’inflazione al 2%. Perché il 2%? Questa cifra del 2% è arbitraria e lo sanno tutti. Persino il banale Krugman dalle colonne del NYT sostiene che quel 2% è una fissazione del cazzo.

La BCE decide sovranamente il livello dei suoi tassi di interesse, che possono essere sia dello 0% che del 10% o del 15%. Questo prezzo del denaro, che è il prezzo più importante della nostra economia, è fissato, non si sa come (le deliberazioni sono segrete e lo saranno sempre) da persone di cui nessuno di noi conosce il nome (Lagarde è solo una figura di cartone), pagate profumatamente con le nostre tasse.

Puntano a una recessione “controllata”, ad un aumento della disoccupazione, a una riduzione ulteriore del potere d’acquisto. È gente fanatica, pericolosa. I tassi decisi a Francoforte orientano le nostre vite molto più di quanto si possa immaginare. Lagarde pensa che sarebbe bello causare qualche decina di migliaia di fallimenti in più e qualche milione di disoccupati in più.

Ai rappresentanti della grande ricchezza non sfugge che a causa dei contrasti geopolitici e delle nuove politiche industriali decise da Washington e imposte al “mondo libero”, il capitalismo sia entrato in una fase di massima confusione e incertezza. Ne sono consapevoli, e vogliono scaricare gli effetti delle contraddizioni del sistema sulle classi che mangiano meglio, tanto per capirci.

La minore crescita non porta minor deficit e la contrazione della domanda e dell’attività finirà per ridurre le entrate fiscali cui si farà fronte con un ulteriore aumento della pressione fiscale, alla faccia delle promesse elettorali di Meloni. In assenza di una politica economica e fiscale realmente coordinata nell’area dell’euro, non essendo possibile un deprezzamento di una propria moneta in modo da aumentare la competitività delle nostre merci e di compensare la riduzione della domanda interna, così come mantenendo un alto livello del costo del denaro, si va dritti verso una grave recessione.


5 commenti:

  1. Mi sono fatto convinto che la recessione sia voluta, e non già una conseguenza di scelte avventate per insipienza e nemmeno allo scopo di perseguire chissà quale altro oscuro obbiettivo. No no....vogliono proprio innescare una recessione che abbia un effetto strangolante sulla economia.....

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  2. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/quanto-la-cina-e-davvero-vicina-da-il-manifesto/

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  3. E' gennaio. Mi viene l'influenza. La mia temperatura è a 39. Il rimedio? Uscire nudi in terrazzo la mattina presto, approfittando del termometro sotto zero. Follia? no, è il rapporto causa/effetto proposto, anzi imposto, dalla signora Lagarde tra inflazione e tassi di interesse. D'altra parte, anche San Draghi Crisostomo è noto per aver battuto le stesse strade, solo che lui andava in senso inverso, ossia voleva alzare l'inflazione. Per nostra fortuna, in quel caso l'inesistenza del rapporto causa/effetto giocava a nostro favore. Quindi, in ambedue i casi, si dimostra che
    1) La variazione del tasso di sconto non ha effetti sull'inflazione; 2) l'azione della BCE è contro gli interessi dei cittadini europei, indipendentemente da chi sia a poggiare oziosamente il deretano sulla poltrona di governatore.
    Ci sarebbe anche un punto 2 bis, che confiderò sottovoce: i fan di Draghi sono dei c*glioni. Il punto 2 ter ci sarebbe se rilevante, ma non esistono fan della Lagarde, e quindi ti risparmio la parolaccia che ti avrebbe fatto chiudere il blog.

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    1. le parolacce rivolte alle signore non le pubblico. salvo eccezioni :-)

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  4. IL CAPITALISMO DEI DISASTRI

    https://www.worldseye.net/gli-ambientalisti-che-consentono-il-disastro-ecologico-a-fukushima/?fbclid=IwAR06D8C9hf06lZv_YiwzfWqew1P9WAQ93fNMFhCEJe8zjOueft4dTOMEcGo

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