lunedì 7 agosto 2023

"Non sembravano persone di questo mondo"


Con troppa faciloneria si parla oggi dell’eventuale impiego di armi atomiche, tattiche o strategiche che dir si voglia. Queste armi furono impiegate nell’agosto del 1945 su due città giapponesi. Troppo presto abbiamo dimenticato gli effetti che produssero quegli abominevoli atti. Se fosse stata la Germania nazista a sganciare le bombe atomiche su due città degli Stati Uniti, e avesse comunque perso la guerra, qualcuno può dubitare che allora avremmo definito il lancio di bombe atomiche sulle città un crimine di guerra, e che a Norimberga i tedeschi colpevoli di quel crimine non sarebbero stati giudicati e impiccati?

Questa non è una domanda troppo retorica, e a formularla fu il fisico Leo Szilárd. Non un fisico qualsiasi, tra l’altro fu lui a proporre ad Albert Einstein di inviare al presidente statunitense Roosevelt una lettera confidenziale (la cosiddetta lettera Einstein-Szilárd) che spiegasse la possibilità di sviluppo di un’arma nucleare a fissione e che incoraggiasse la creazione di un programma per lo sviluppo di tale arma.

La prima bomba, quella su Hiroshima, inghiottì la città in un lampo accecante di calore e luce. La temperatura a livello del suolo raggiunse i quasi i 4.000 gradi in meno di un secondo, vaporizzando le persone a centinaia di metri di distanza dall’epicentro dell’esplosione. Almeno 80.000 persone morirono all’istante, il 70% di tutti gli edifici della città furono distrutti, alla fine del 1945 erano morte circa 140.000 persone. I sopravvissuti soffrirono di gravi ustioni, cancro e malattie croniche.

Un sopravvissuto descrisse i dettagli degli effetti dell’esplosione nucleare sulle persone, concludendo: “Li immagino ancora nella mia mente come fantasmi che camminano. Non sembravano persone di questo mondo”.

Tre giorni dopo, prima ancora che le autorità giapponesi avessero avuto l’opportunità di valutare la situazione, Truman autorizzò l’esplosione di una seconda bomba sulla città di Nagasaki (scelta all’ultimo poiché Kyoto era coperta da nubi). “Si stima che tra le 40.000 e le 75.000 persone siano morte subito dopo l’esplosione, mentre altre 60.000 persone hanno riportato ferite gravi. I decessi totali alla fine del 1945 potrebbero aver raggiunto gli 80.000”. Così si legge nel National Museum of Nuclear Science americano. Tra le 200.000 e le 250.000 persone nelle due città morirono direttamente e innumerevoli altre negli anni a venire a causa delle radiazioni.

L’argomentazione secondo cui i bombardamenti nucleari avrebbero salvato “vite americane”, era una balla fabbricata per giustificare quei crimini. Dwight D. Eisenhower scrisse nelle sue memorie dei suoi “gravi dubbi” sull’impiego delle bombe nucleari poiché il Giappone era già stato sconfitto. Anche il generale Douglas MacArthur in seguito spiegò in un’intervista di non aver visto “alcuna giustificazione militare per il lancio della bomba”.

La vicenda politico-militare e i reali motivi che portarono a quelle due esplosioni nucleari l’ho già raccontata in un post di tre anni fa. Il film Oppenheimer racconta come andarono le cose.

Il totale ufficiale di circa 13.000 armi nucleari è condiviso oggi tra Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India, Israele e Corea del Nord, con altre sei nazioni note per ospitarle: Italia, Turchia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Bielorussia.

La totale incoscienza prevale ora nei circoli dominanti e l’idea che si possa arrivare a una guerra nucleare viene veicolata dai media come se si trattasse di una opzione quasi ovvia. Una vasta regressione sociale, politica e morale ci sta portando verso catastrofi su più fronti. 

8 commenti:

  1. Pare che quest'anno nella cerimonia ufficiale Guterres, il sacerdote dell'organismo che discerne le guerre umanitarie da quelle illegali, sia riuscito a non menzionare chi abbia commesso quel crimine del secolo passato. Complimenti per il gesuitismo.
    Oggi come allora i Buoni hanno un vantaggio sui Cattivi, dispongono delle armi nucleari "tattiche", le bombe B61-12, caramelle che porteranno pace e democrazia come stanno facendo in Ucraina le mine antiuomo, le bombe all'uranio impoverito, le bombe a grappolo e gli altri vecchi e nuovi strumenti di morte.
    (Peppe)

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  2. https://www.officinadeisaperi.it/eventi/06-08-1945-vedere-da-vicino-leffetto-che-fa-da-officina-dei-saperi/

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  3. Scusate se sono fuori tema. E' morto Mario Tronti. Per me è stato un maestro e mi ha insegnato molte cose

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  4. Riprendo il riferimento a Mario Tronti, teorico dell’operaismo che nella sua veste di senatore del Pd votò in parlamento a favore del ‘Jobs Act’ e successivamente presentò, in coppia con l'allora ministro Maria Elena Boschi, un libro autobiografico intitolato, con involontaria antifrasi, “Dello spirito libero” (Tronti era infatti un intellettuale vanesio e il ‘cerchio magico’ renziano lo sedusse con estrema facilità). Ma per avere un’idea della statura di questo personaggio della sinistra opportunista basta leggere quanto egli ebbe a scrivere alcuni anni fa in un articolo intitolato “Per la critica della democrazia politica” e metterlo a confronto con il posteriore allineamento politico e intellettuale al Pd: «Noi dobbiamo abbandonare una volta per tutte il principio di maggioranza. […] Noi dobbiamo elaborare un pensiero non dico antidemocratico, perché ciò penderebbe pericolosamente dalla parte di soluzioni totalitarie che sono già state viste: ma un pensiero non democratico, ademocratico». Che dire di un simile ragionamento? Vi sarebbe da non crederci, se non venisse in mente che tra gli ossimori politico-intellettuali generati da questo personaggio funambolesco vi è anche l’attributo, nato dalla sua ammirazione per il papa Benedetto XVI e tale da giustificare la citazione precedente, di “marxista ratzingeriano”. Tuttavia, se una costante vi è in questi salti acrobatici di Tronti, è indubbio che essa vada individuata in una miscela di dannunzianesimo (il vecchio Fortini non si era ingannato a questo proposito), di trasformismo e di elitismo. Tale miscela rappresenta il contributo politico-ideologico che Tronti, svelando la matrice di destra prima dell'operaismo e poi della cosiddetta "autonomia del politico", ha recato al processo di degenerazione in corso.

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  5. Tronti credo che sia un altro dei fallimenti degli intellettuali italiani, servi e proni al potere e pure vanesi! Insopportabile!

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  6. Peraltro è accertato, anche se viene quasi sempre omesso a ogni commemorazione, coperto con la menzogna che fu per risparmiare vite, che di fatto il Giappone aveva, già prima delle bombe, proposto agli USA una resa sostanzialmente identica a quella firmata dopo.

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    1. sono anche è più scaltri. p.es. in un documentario ritrasmesso da La7 ieri sera, viene detto che il giappone aveva già proposto la resa, ma viene detto incidentalmente e solo per cenno, attaccandogli subito un altro argomento.

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