martedì 15 agosto 2023

La curiosità, il vizio

 

Un lettore mi ha chiesto a che cosa pensi durante le mie passeggiate mattutine. Beh, posso non soddisfare simili curiosità? Dopo la cena di ieri sera, in cui s’è fatto uso e abuso di cibo e alcol, questa mattina pensavo: mi limito a una tazzina di caffè, oppure le abbino anche uno yogurt? Con più ansia ancora: oggi a pranzo solo un’insalata mista, oppure le affianco un po’ di pesce surgelato? Decisioni importanti per il mio benessere. Poi, mentre imboccavo il sentiero della pineta pensavo di scrivere questa roba qua sotto. Il giorno di ferragosto è follia scrivere di queste cose, ma forse lo è sempre. Ma tant’è, il vizio dello scrivere non te lo togli facendoti una doccia.

*

C’è stato un tempo in cui tutto era più semplice. I padroni erano severi ma giusti, gli operai erano bravi lavoratori, laboriosi e non piagnucoloni per qualche lira. Tutto andava così bene che i dipendenti non avevano bisogno di scioperare per chiedere qualcosa. La legge glielo vietava e tutti erano contenti. A quel tempo, potevamo fidarci dei padroni perché volevano solo la felicità dei loro lavoratori. E i treni, notoriamente, arrivavano in orario.

Tutto sarebbe dovuto continuare così per secoli e permettere all’Italia di diventare una grande potenza, con la sua bella collezione di deserti di sabbia. Non è successo per colpa dei tedeschi, di uno di loro in particolare. Dopo questa parentesi, con il nuovo regime, l’Italia sarebbe diventata ricca e prospera. Non subito, e solo in parte. Infine, sconfitta l’ubbia del comunismo che la minacciava, abrogata la scala mobile per i lavoratori, elevato a vangelo il Libro Bianco sul mercato del lavoro, l’Italia è diventata finalmente un Paese moderno, liberato dalle inefficienze economiche e normative che ne hanno ostacolato “il pieno dispiegarsi delle sue potenzialità”.

Da decenni non facciamo altro che raccogliere le raccomandazioni di padroni ed economisti (l’antico coro), nonché quelle dell’Unione Europea sulla modernizzazione dell’organizzazione e dei rapporti di lavoro, dunque sulla “competitività e valorizzazione del capitale umano”, che si traduce in flessibilità (in entrata e in uscita) della forza-lavoro (part-time, interinale, intermittente, temporaneo, a somministrazione, a tempo determinato, a progetto, in cooperativa, eccetera, eccetera, eccetera) e in politiche per favorire la diffusione di bande di privati “polifunzionali”, nonché raccomandazioni su “coesione e dialogo sociale” (governare il conflitto tra padroni e schiavi).

Per l’evasione fiscale s’è provveduto con la creazione dei cosiddetti “paradisi” all’interno della stessa UE. Per quanto riguarda la svalutazione dei salari è bastato aderire all’euro. Per il divario tra Nord e Sud, il famoso Libro Bianco sul mercato del lavoro (2001) introduceva un’idea rivoluzionaria alla quale nessuno fino allora aveva pensato: “mobilità delle persone stimolata da una più accentuata differenziazione dei rispettivi salari reali”.

La collusione sistemica tra i circoli decisionali europei e il mondo degli affari, non meno di quella che coinvolge i governi nazionali, è cosa nota (Bruxelles è la seconda più grande concentrazione di lobbysti al mondo dopo Washington). Contrariamente a quanto pensano i complottisti, i lobbysti a nome e per conto delle multinazionali non cercano di organizzare il mondo (frega nulla), semplicemente di adattarlo ai propri migliori interessi.

Facendo leva sulle “necessarie riforme”, si sono messi sotto pressione la manodopera e i servizi pubblici. L’Italia è finita dove doveva finire: nella fogna. Sta diventando un paese sempre più sottosviluppato: lavoro precario e sfruttamento a manetta, salari di fame, senza medici e infermieri, senza taxi, senza aerei, senza una rete ferroviaria adeguata, senza speranza e senza distributori di noccioline allo sportello. Questa terra dell’abbondanza dove doveva scorrere il miele, non la vedremo mai.

Tutto ciò lo sappiamo. Era il caso di ricordarlo proprio il giorno di ferragosto? Non è colpa mia, prendetevela con quel lettore tanto curioso.

11 commenti:

  1. Anche se tu lo avessi scritto a settembre o ottobre, non cambiava niente.
    Questo è un blog d'elite che non se lo fila quasi nessuno.
    E la colpa è solo tua!

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    1. Quel "quasi" è una gratificazione sufficiente 😛

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    2. Io me lo filo.
      Tutti i giorni , lo giuro

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  2. https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/15/cercasi-commessa-a-38-euro-allora-charlotte-matteini-e-gli-annunci-da-fame-la-rubrica-lavoro-o-sfruttamento/7258165/

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  3. Il paragrafo su lobby, complottismo etc. mi trova sostanzialmente d'accordo, ma occorre precisare che gli interessi delle multinazionali impattano su una sorta di gradino socioeconomico da superare. Questo gradino ha bisogno del dispiegamento di pseudoideologia (salvare il pianeta, diritti, open society, etc) che prende la forma di riorganizzazione del mondo, che coincide con l'adattamento ai loro interessi.
    La precisazione non mi sembra banale, perché superare questo gradino ha come conseguenza, dal punto di vista sociale, l'eliminazione della classe media. Poiché, verosimilmente, la maggioranza della tua sterminata platea vi appartiene, ecco che una tua eventuale adesione a queste mie considerazioni si porterebbe dietro un movimento di iniziale sgomento, e un successivo afflato rivoluzionario.

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  4. Il miglior compendio della storia degli ultimi cent'anni che abbia letto.
    Pietro

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