Non avevo mai vissuto un luglio (e la prima decade di Augusto) di temperature così fresche, con punte di freddo notturne. Mai era accaduto che dormissi con una coperta, tutt’altro, salvo quando salivo in quel paesotto che i meridionali asburgici chiamano Sterzing. E tutto ciò mentre gli orsi bianchi fanno la sauna e ai loro antipodi i pinguini si sentono mancare il ghiaccio da sotto le zampe. Chi sono i responsabili e quali le cause, spartite in percentuale, lo sa solo quella parte di umanità che coltiva nelle sue serre climatizzate delle certezze assolute, mentre, per converso, il fenomeno è negato in radice da chi vede complotti anche nella precessione degli equinozi. Se ti posizioni in un limbo di scetticismo equidistante, per gli uni passi da eretico (se ti va bene) e per gli altri per uno sciocco che non vuol vedere ciò che a loro appare così chiaro.
Siamo degli esseri straordinariamente strani noi umani, e dunque sarà per questo, penso, che gli alieni, ossia quelli che ci scrutano dai loro oggetti volanti, si tengono ben distanti e ci snobbano. Temono d’invischiarsi in una faccenda che potrebbero non sapere più come gestire, sfuggire loro di mano, sebbene a sei dita e nonostante la loro ovvia superiorità tecnologica e sociologica.
Ahimè, dobbiamo morire per rincontrare della gente decente. Tutto s’affretta a scomparire, e già dirlo suona banale. La vita non mi ha quasi mai offerto l’opportunità di confrontarmi con dei bei sepolti, ma con qualcuno di loro è stato possibile. Tutti gli altri solo attraverso i loro libri. Il mio cimitero domestico ne contiene abbastanza per distrarmi.
Parlare di scrittori che non fanno più parte del mondo, dal momento che sono morti. Così sfuggono a questa commedia odierna. A Henry James non piacevano le commedie di Cechov. Lo racconta Somerset Maugham, che ebbe l’avventura di conoscere James a teatro a Londra, quando il romanziere americano non era ancora naturalizzato britannico. Come poteva uno scrittore romantico scaltro come James non apprezzare un drammaturgo scaltro come Cechov? Gli autori che amiamo a volte sono come gli amici che abbiamo: dobbiamo rinunciare a mescolarli.
Ed è esattamente ciò che accadrà lunedì sera, la vigilia di ferragosto. Tizio non vorrebbe esserci alla cena perché c’è Caio, e Sempronia è indecisa se venire perché ci sarà Tizia. Ogni anno la stessa storia. Per poi ritrovarci tutti a tavola, e sentire Sempronia dire a Tizia: “Ti trovo benissimo, cara, come ti dona questo vestito, ma dimmi dove l’hai acquistato”. Eccetera.
Edith Wharton conobbe bene James e lo celebrò. Edith morì oggi del 1937. L’autrice di The Age of Innocence, che molti ricorderanno per aver visto il film di Scorsese con la vera contessa Ellen Olenska, ossia Michelle Pfeiffer. Gli americani si fanno carico della nostra educazione cinematografica e non solo di quella. Del resto c’è chi crede che Truffaut e Antonioni siano calciatori.
Il salotto di Regina e Julius Beaufort, con il Tissot e lo scandaloso Bouguereau in bella vista. Lo stesso artista dal quale ho preso in prestito un dipinto per il layout di questo blog. In genere oggi si preferisce Ikea, delle sculture a forma di stronzo. Tutti devono fingere di vedere quello che dicono bisogna vedere. Altrimenti è tutta colpa tua. Tempi di perversione dei linguaggi e regressione generale. Date le premesse, ci si poteva aspettare qualcosa di diverso?
sono i padroni che non vogliono parlare di inquinamento ma di temperature
RispondiEliminaUna teoria complottista vuole che gli alieni attendano pazienti la nostra auto-estinzione per colonizzare il pianeta blu. Neanche loro vogliono partecipare alle nostre cene ferragostane.
RispondiElimina(Peppe)
Ascoltai una intervista a Shirley mclean attrice americana nota per i suoi incontri ravvicinati del 3 tipo. Disse che gli "alieni" erano si preoccupati di cio che sta accadendo al nostro mondo, a causa dei cambiamenti climatici, ma ancora di piu per cio che questo significa per l'intera galassia. Vista l'origine interdipendente dei fenomeni
RispondiElimina