lunedì 28 agosto 2023

Anche i carcerati mangiano meglio

 

Estate rovente anche per i prezzi. C’è chi a Porto Cervo si vede chiedere 50 euro per un caffè e una bibita. Chissà cosa costano le patatine fritte e l’agnello cotto nel latte materno! Sarà meglio bere e mangiare serviti sul proprio yacht. Per chi fosse momentaneamente sprovvisto di natante, vi sono località e fornelli molto più abbordabili di quelli sardi. Posso offrire indicazioni utili al riguardo.

Per esempio: InGalera è l’unico ristorante in Italia realizzato in un carcere, aperto al pubblico sia a mezzogiorno che alla sera, in cui lavorano gli ospiti del carcere di Bollate, in cucina lo chef Davide.

Un critico gastronomico una sera cenò lì, trovò il cibo buono e osservò che “per ottenere prezzi giusti bisogna andare in galera”.

Dunque, non solo in casa dei poveri, ma anche in galera si mangia bene (4,5 stelle su 5 per TripAdvisor). Cibo preparato e servito dagli stessi detenuti, selezionati con cura, i quali riconoscono “nel food un elemento determinante per la cultura e lo sviluppo del nostro Paese”.

Diceva Feuerbach che l’uomo è ciò che mangia. Soggiungo a proposito di ministri e certi giornalisti: non sono mai stati così tanto quello che cagano.

L’idea del ristorante gestito da detenuti nacque da un’ex maestra d’asilo ed ex ristoratrice che aveva fondato un’associazione per favorire il reinserimento degli ex detenuti.

Iniziativa più che lodevole, però a mio giudizio il menù è pretenzioso, i prezzi non proprio economicissimi se una cotoletta costa come tre ore di salario minimo (semmai sarà), ma c’è anche il menù a prezzo fisso.

In questi giorni InGalera è chiuso per ferie, per cui non resta che cenare in masseria o a Montecitorio.

2 commenti:

  1. Io InGalera ci mangerei volentieri ma vorrei sapere chi c'è ai fornelli: un 5stelle sarebbe una garanzia di qualità ma un comunista potrebbe servirmi arrosto di bambino. Inoltre i meloni non mi piacciono.

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  2. Io al ristorante in galera ci ho mangiato veramente, qualche anno fa. Cucina discreta, menu un po' pretenzioso, ma non si scappa dall'alta cucina, servizio ottimo. Prezzi nella media di milano. La cosa che ricordo di più però è entrare in carcere e passare per la sala per gli incontri con i bambini.

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