La denuncia della Rete laica bolognese: «Don Andrea Agostini dopo la condanna è stato promosso a nuovo incarico». Di questo apostolo di Cristo avevo già scritto qui.
La Curia felsinea rifiuta ogni commento e attacca i giornali: «Scrivete solo falsità». Don Agostini gestiva un asilo cattolico e nel 2008 subì una condanna a 6 anni e 10 mesi di reclusione per atti di pedofilia «Voi giornalisti scrivete solo bugie, falsità, imprecisioni. Non abbiamo alcuna intenzione di parlare con voi». Clic. Adriano Guarnieri, portavoce del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, non ha proprio alcuna intenzione di confermare [...]
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Dipartimento per l’Istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica.
prot. n. 101/R.U.U
[…] l’elevata concentrazione nelle scuole e nelle classi di alunni con culture, condizioni, vissuti familiari e scolastici, situazioni di scolarizzazione e di apprendimento fortemente differenziati, impone il superamento di modelli e tecniche educative e formative tradizionali e l’adozione di metodologie, strumenti e contributi professionali adeguati alle nuove e diverse esigenze.
[…]Perché l’erogazione del servizio scolastico ottenga l’effetto di un reale coinvolgimento e di una crescita positiva per tutti, occorre innanzitutto che le scuole, con la collaborazione degli Enti locali e dell’Amministrazione scolastica, si impegnino in uno sforzo sinergico e partecipato finalizzato alla elaborazione di criteri di equa distribuzione della popolazione scolastica e, per quanto possibile, di ponderata assegnazione degli alunni alle classi.
[…] Un’analisi attenta dell’intera questione mette in evidenza alcune criticità che possono così essere riassunte:
[…]la presenza di culture diverse all’interno delle comunità straniere e il loro impatto con la cultura italiana.
[…]In questa prospettiva si impongono, di conseguenza, alcune nuove e specifiche misure organizzative a sistematica integrazione di quelle già sperimentate, anche con successo, da singoli Uffici scolastici territoriali, da singoli Comuni, da singole Istituzioni scolastiche e da reti territoriali.
[…]In particolare, è necessario iniziare a programmare il flusso delle iscrizioni con azioni concertate e attivate territorialmente con l’Ente locale e la Prefettura e gestite in modo strategico dagli Uffici Scolastici Regionali. Questo richiede la definizione delle condizioni per assicurare a tutti opportunità di istruzione, fissando dei limiti massimi di presenza nelle singole classi di studenti stranieri con ridotta conoscenza della lingua italiana.
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Le classi che quest'anno fanno registrare una presenza di alunni di origine straniera superiore al 30 per cento sono oltre 10mila: 7.279 nella primaria e 3.122 nella scuola media. Il record assoluto tra le regioni è della Lombardia dove il limite del 30% è superato in 2.955 classi. Il ministro ha precisato, in un secondo tempo, che nel calcolo della percentuale devono essere inclusi solo i ragazzi di cittadinanza straniera non nati in Italia. Di conseguenza, il numero delle classi interessate dal "taglio" si riduce a poco meno di 3.000: 2.893 per la precisione (la Repubblica).
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Questa è una società che ha bisogno di riconoscersi ideologicamente come una società senza contraddizioni. Partendo da un problema reale, alla fine, si è arrivati alla discriminazione. Non è semplicemente fascismo, c’è anche una buona dose di pura idiozia burocratica. Bastava lasciare i tre insegnati per classe, dotare le scuole di ausili pedagogici e psicologici adeguati, di risorse sufficienti, e la questione si sarebbe potuta affrontare e risolvere in gran parte per questa strada, ponendo peraltro le basi per una più stabile e coesa convivenza.
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