Probabilmente la Grande Chambre, chiamata a decidere nel merito della sentenza sui crocifissi, non adotterà una decisione inequivocabile, cioè adotterà una decisione che sarà "interpretata" dalle autorità italiane nel modo solito. Spero di sbagliarmi, ma il punto comunque non è questo.
Stiamo
allo stesso errore che nel 1870 Bismarck commise contro il Partito cattolico
tedesco con il famoso Kulturkampf,
finendo per rafforzare il clericalismo militante dei cattolici. Questo tipo d’iniziative
mettono in campo la divisione religiosa, invece di quella politica e perciò
sono destinate o a fallire, come in questo caso specifico, o ad avere scarso
rilievo pratico.
Questo
vuol dire che la critica delle credenze religiose e delle relative istituzioni è
comunque nociva o inutile? No, significa solo che la propaganda atea non può
camminare da sola, che deve essere accompagnata da una strategia di lotta
politica.
*** Passi per la Padania, la quale gode di una franchigia antropologica più che ideologica, ma anche il Sole24ore titola nella sua pagina on-line nella rubrica norme e tributi: "Corte Strasburgo dà ragione all'Italia sul crocefisso in aula" !!
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