domenica 20 febbraio 2011

Cazzeggiando in un'alba livida di periferia in un giorno di festa



Questo sistema ha bisogno della miseria per sopravvivere. Non un solo salariato sarebbe disposto a lavorare per un padrone se non spinto dalla necessità (salvo gli alienati cronici). Ma se il bisogno è indispensabile per garantirsi l’obbedienza delle braccia, per ottenere la rassegnazione delle teste è necessario spacciare l’idea che questo sistema è definitivo e insostituibile.
Tutto il lavoro d’indottrinamento, in qualsiasi ambito e livello della vita sociale, ha per scopo precipuo e persistente l’affermazione dell’idea che questa società è per sempre; nonostante i limiti e i diffetti che essa presenta, è l’unica forma sociale suscettibile di autoriforma, con possibilità di evolvere in meglio. Ogni individuo, per statuto, è abilitato a collaborare per mezzo del suffragio universale, espressione della sua volontà e sovranità delegata.

L’ideologia del presente perpetuo diventa menzogna totalitaria dichiarando morte le ideologie concorrenti. Riscritto mille volte il passato e lasciato cadere ogni riferimento razionale, il resto è dato in gestione a quello che Marx definì il “cretinismo parlamentare”, ovvero “quell’infermità che riempie gli sfortunati che ne sono vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel particolare consesso rappresentativo che ha l’onore di annoverarli tra i suoi membri”. La massima espressione di tale cretinismo è oggi aggiornata nella versione dei consessi economici internazionali, laddove non si dispone su nulla di essenziale che non sia stato già deciso altrove.
Per contro, i padroni più birbi e i loro lacchè ammoniscono i sognatori impenitenti: ricordatevi che uscire dal bisogno non basta. Costruttori di piramidi e di automobili, leggete bene l’etichetta, ogni merce contiene conoscenza e questa tende a coagularsi, farsi autonoma, occulta e totalitaria. Avrete sempre bisogno di un dentista per la vostra carie. Era l’assillo di Pol Pot, do you remember?
Fanculo, e allora? Già scoraggiato, confuso e soprattutto rassegnato il nostro costruttore di parcheggi e di Hummer pensava che sarebbe bastato un colpo di cannone, quello dell’incrociatore Aurora, per poter mettere a tacere ogni contraddizione. Verrà però un giorno, durante una pausa mensa, che Sergio Marchionne, reimpiegato dall’azienda per scarso rendimento nel reparto presse, spiegherà ai nuovi compagni di lavoro il concetto di negazione della negazione. Fiat lux.

Nessun commento:

Posta un commento