giovedì 17 febbraio 2011

Caro Giulio T.


Proviamo, noi salariati e pensionati a vario titolo, sempre per via del nostro solito qualunquismo che ci contraddistingue, l’invidia che ci rode, scrivere due righe a Giulio Tremonti:
Egregio Signor Ministro, le comunico che mi avvarrò di una sola delle mille proroghe contentute nel noto  e omonimo decreto. A causa “di temporaneo peggioramento” delle mie disponibilità economiche, ovvero un mutuo ipotecario per l'acquisto dell'appartamento dove abito con la mia famiglia, ho deciso di avvalermi dell’articolo 19 del Dpr 602/1973 e succ. modificazioni e di non versarle più un cazzo nulla delle imposte a cominciare dal mese in corso e per i prossimi 72 mesi (6 anni). Nulla di straordinario, chiedo semplicemente e per la prima volta lo stesso trattamento di favore che lo Stato applica agli evasori ai sensi del suddetto Dpr, prorogato dal Suo nuovo decreto. Dalla mia, Caro Ministro, ho anche il fatto che, diversamente dai predetti evasori, finalmente pizzicati e dopo diversi gradi di giudizio costretti a pagare, io le imposte le ho sempre pagate puntualmente e maledettamente tutte, senza opporre resistenza (né avrei potuto fare altrimenti).
Se la presente richiesta non fosse accolta, Le rammento che molto di quello che c’è scritto nella Costituzione, andrebbe, ancor più, a farsi fottere benedire. Tale è l'evidenza che non ci sarebbe neanche bisogno che Gustavo Zagrebelsky scrivesse un nuovo libro per spiegarcelo in dettaglio.
Ah, dimenticavo. Ho già provveduto ad oblare il dovuto per via di quella canna fumaria non conforme al progetto che ho realizzato sul tetto della mia casetta. Accolgo invece con favore la notizia che le case, ville e villette costruite totalmente abusive sulla costa campana possono stare tranquille fino al prossimo anno. E poi, viste le eventuali prossime elezioni, anche per gli anni a venire. 
Con l'occasione, on. Ministro, voglia gradire l'espressione della mia stima e della più alta considerazione per l'opera Sua indefessa e di questo illuminato Gobierno.
O.d.G.

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