Questa è la lettera che un lettore
del Corriere ha scritto a Sergio
Romano e pubblicata oggi:
Il presidente Putin, il 24 ottobre, ha tenuto un interessante discorso
programmatico.
Mi sembra che nessun giornale italiano ne abbia parlato. Lei certamente
lo ha letto.
Perché non ce lo commenta?
Ettore Visca, rimmaettore@yahoo.it
Questa la risposta di Sergio
Romano:
Caro Visca,
Il discorso è stato pronunciato a Sochi in occasione di uno dei
periodici incontri del Club Valdai, un foro russo di analisi e discussioni,
simile per molti aspetti a quello svizzero di Davos e creato per iniziativa di
Vladimir Putin nel 2011. Hanno partecipato a questo appuntamento alcuni uomini
politici (fra cui un ex premier francese, Dominique de Villepin, e un ex
cancelliere austriaco, Wolfgang Schüssel), giornalisti, direttori di
istituzioni accademiche e di centri di studio sulla politica internazionale.
Putin ha colto l’occasione per uno sguardo d’insieme al mondo dopo la
fine della Guerra fredda. È convinto che gli Stati Uniti, autoproclamandosi
vincitori, si siano altezzosamente sbarazzati di tutti gli strumenti che erano
stati costruiti nel corso degli anni per garantire, nei limiti del possibile,
l’equilibrio del potere e la convivenza di sistemi politici diversi.
L’America impone unilateralmente le sue regole, fa un uso egemonico
della propria moneta, sorveglia e ricatta amici e nemici con una rete globale
di ascolto e intercettazione. I nemici contro cui deve battersi, come il
fanatismo islamico, sono spesso quelli creati dalla sua stessa politica.
All’origine di Al Qaeda vi sono i generosi finanziamenti garantiti dall’America
alla resistenza antisovietica in Afghanistan negli anni Ottanta.
Il vertiginoso aumento del commercio della droga sarebbe collegato alla
lunga guerra contro i talebani nello scorso decennio. Gli Stati Uniti
sostengono di essere i paladini della libertà dei mercati, ma impongo sanzioni
che contraddicono i loro presunti principi liberali. L’America, secondo Putin,
vuole un mondo unipolare, ma deve disporre, per meglio giustificare il proprio
potere e la propria leadership, di un «centro del male».
Oggi il nemico potrebbe essere la Cina, l’Iran o la Russia. Nelle parole
di Putin il processo all’America è molto severo, ma l’analisi non è priva di
passaggi interessanti e persuasivi.
Il discorso di Sochi merita di essere letto integralmente.
Resta però una domanda, per quale motivo nessun giornale italiano ne ha parlato?
Resta però una domanda, per quale motivo nessun giornale italiano ne ha parlato?
qui se ne è parlato: http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/24/news/ucraina_l_affondo_di_putin_contro_gli_usa_mettono_a_rischio_equilibrio_mondiale-98926129/
RispondiEliminaed anche qui il 28/10 (???):
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/politica/1063116.html
sì, e l'avevo pure letto ma l'avevo scordato. ne hanno parlato e però la sintesi di Romano , secondo me, la migliore. grazie
EliminaNon ne parlano perchè è troppo pericoloso esporsi su questo argomento.. Putin, che non dimentichiamoci rimane una sorta di dittatore, rappresenta uno dei pochi stati potenzialmente in grado di resistere all'imperialismo capitalista-totalitarista portato avanti dagli Stati Uniti. Da noi non si può parlare di certi argomenti, magari al bar sì, magari su un blog, magari in un talk show, ma nessun uomo politico europeo potrebbe esporsi in esternazioni ufficiali (peraltro ragionevolissime nella loro ovvietà) del calibro di quelle fatte da Putin
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