“Promuovere la dignità d'una persona significa riconoscere che essa
possiede diritti inalienabili di cui non potrà essere privata ad arbitrio di
alcuni. Occorre però prestare attenzione per non cadere in alcuni equivoci e in
un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una
rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali che cela una concezione
di persona umana staccata da ogni contesto sociale. Al concetto di diritto non
sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere.
Così si finisce per affermare i diritti del singolo senza tener conto che ogni
essere umano è legato ad un contesto sociale in cui i diritti e i doveri sono
connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa”.
Parole sante quelle del Papa
pronunciate al parlamento europeo questa settimana. Se le ficcassero bene in
testa i cosiddetti imprenditori e i politici d’accompagno: precarizzare il
lavoro, imporre orari impossibili, schiavizzare i lavoratori, licenziarli a
bischero sciolto, in tal modo si finisce per affermare i diritti del singolo padrone
senza tener conto che ogni essere umano è legato ad un contesto sociale.
*
Scrive Scalfari:
“I sondaggi danno in testa Tsipras che guida il suo partito Syriza, ma
una sua vittoria porterebbe con sé una situazione di estremo pericolo per
l'Europa e per la moneta comune perché Tsipras è deciso a ripudiare sia l'euro
sia l'Europa”.
Non c’è nessuna formazione
politica in Europa che sia più europeista di Tsipras. La Grecia di Tsipras vuole solo più soldi
dall’Europa, per il resto allineati e coperti. Scommessa vinta in partenza.
*
Il prezzo del petrolio è diminuito
in poco tempo del 35 per cento e la tendenza non sembra arrestarsi. I prezzi
alla pompa invece sono sostanzialmente stabili, con variazioni di ribasso
ridicole. E il libero mercato, la famosa legge della domanda e dell’offerta? In
un sistema monopolistico?
E però se si tratta di un sistema
monopolistico, per quale motivo a livello internazionale è crollato il prezzo
del petrolio? Perché l’Opec non ha voluto ridurre la propria produzione, si
sostiene. Ma la produzione, per esempio del più grande produttore mondiale di
petrolio aderente all’Opec, cioè l’Arabia Saudita, non è aumentata rispetto al
2012, e, altro esempio, è diminuita quella della Libia.
Complessivamente la domanda mondiale
di petrolio si attesta in 91,19 mb/d per il 2014, cioè non molto superiore a
prima e comunque non tale da giustificare un crollo del prezzo del 35 per cento.
La domanda di greggio OPEC è stimata a 29,5 mb/giornalieri nel 2014 e nel 2015
è stimata in 29.2 mb/d. Per il 2015, le previsioni di crescita della domanda
mondiale di petrolio dei paesi Opec si attestano a 1,19 mb/d, in linea con gli
aumenti degli anni precedenti, con un consumo totale mondiale di petrolio
dovrebbe raggiungere 92,38 mb/d.
La fornitura di petrolio non-OPEC
è stimata in una crescita del 1,68 mb/g nel 2014. Nel 2015, la fornitura di
petrolio non-OPEC è destinata a crescere da 1,24 mb / d. Gli Stati Uniti,
Canada, Brasile e Cina sono visti come i paesi chiave per la crescita
dell'offerta non-Opec del prossimo anno.
E dunque per quale motivo crolla
il prezzo del petrolio? C’è dietro qualche complotto, una determinata strategia
dell’Arabia Saudita contro gli Usa, come si chiacchiera in giro, oppure la
risposta è molto più semplice, quasi banale? Rinvio la risposta a un prossimo
post, con numerosi ed eloquenti grafici.
Sono ansioso di conoscere la risposta.
RispondiEliminaMichele
Mi metto in attesa della sua risposta, con numerosi ed eloquenti grafici.
RispondiEliminaSaluti.
ho anticipato che si tratta di una risposta semplice, quasi banale, perciò non aspettatevi fuochi d'artificio. saluti
RispondiEliminaQuelli li conserviamo per fine d'anno!
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