domenica 30 novembre 2014

I diritti del padrone


“Promuovere la dignità d'una persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non potrà essere privata ad arbitrio di alcuni. Occorre però prestare attenzione per non cadere in alcuni equivoci e in un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali che cela una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale. Al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere. Così si finisce per affermare i diritti del singolo senza tener conto che ogni essere umano è legato ad un contesto sociale in cui i diritti e i doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa”.

Parole sante quelle del Papa pronunciate al parlamento europeo questa settimana. Se le ficcassero bene in testa i cosiddetti imprenditori e i politici d’accompagno: precarizzare il lavoro, imporre orari impossibili, schiavizzare i lavoratori, licenziarli a bischero sciolto, in tal modo si finisce per affermare i diritti del singolo padrone senza tener conto che ogni essere umano è legato ad un contesto sociale.

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Scrive Scalfari:

“I sondaggi danno in testa Tsipras che guida il suo partito Syriza, ma una sua vittoria porterebbe con sé una situazione di estremo pericolo per l'Europa e per la moneta comune perché Tsipras è deciso a ripudiare sia l'euro sia l'Europa”.

Non c’è nessuna formazione politica in Europa che sia più europeista di Tsipras. La Grecia di Tsipras vuole solo più soldi dall’Europa, per il resto allineati e coperti. Scommessa vinta in partenza.

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Il prezzo del petrolio è diminuito in poco tempo del 35 per cento e la tendenza non sembra arrestarsi. I prezzi alla pompa invece sono sostanzialmente stabili, con variazioni di ribasso ridicole. E il libero mercato, la famosa legge della domanda e dell’offerta? In un sistema monopolistico?

E però se si tratta di un sistema monopolistico, per quale motivo a livello internazionale è crollato il prezzo del petrolio? Perché l’Opec non ha voluto ridurre la propria produzione, si sostiene. Ma la produzione, per esempio del più grande produttore mondiale di petrolio aderente all’Opec, cioè l’Arabia Saudita, non è aumentata rispetto al 2012, e, altro esempio, è diminuita quella della Libia.

Complessivamente la domanda mondiale di petrolio si attesta in 91,19 mb/d per il 2014, cioè non molto superiore a prima e comunque non tale da giustificare un crollo del prezzo del 35 per cento. La domanda di greggio OPEC è stimata a 29,5 mb/giornalieri nel 2014 e nel 2015 è stimata in 29.2 mb/d. Per il 2015, le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio dei paesi Opec si attestano a 1,19 mb/d, in linea con gli aumenti degli anni precedenti, con un consumo totale mondiale di petrolio dovrebbe raggiungere 92,38 mb/d.

La fornitura di petrolio non-OPEC è stimata in una crescita del 1,68 mb/g nel 2014. Nel 2015, la fornitura di petrolio non-OPEC è destinata a crescere da 1,24 mb / d. Gli Stati Uniti, Canada, Brasile e Cina sono visti come i paesi chiave per la crescita dell'offerta non-Opec del prossimo anno.


E dunque per quale motivo crolla il prezzo del petrolio? C’è dietro qualche complotto, una determinata strategia dell’Arabia Saudita contro gli Usa, come si chiacchiera in giro, oppure la risposta è molto più semplice, quasi banale? Rinvio la risposta a un prossimo post, con numerosi ed eloquenti grafici.

4 commenti:

  1. Sono ansioso di conoscere la risposta.
    Michele

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  2. Mi metto in attesa della sua risposta, con numerosi ed eloquenti grafici.

    Saluti.

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  3. ho anticipato che si tratta di una risposta semplice, quasi banale, perciò non aspettatevi fuochi d'artificio. saluti

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