Della politica internazionale a
noi italiani in generale frega poco, anzi nulla, tanto ci abbiamo i colli
fatali de Roma, noi. Da parte mia più volte ho rammentato alle anime che
leggono questo blog che invece le questioni che riguardano la politica internazionale,
ossia quelle che vanno sotto la categoria di geopolitica, sono assai
importanti. Da Piazza Venezia il popolo italiano faceva pernacchie alla perfida
Albione, poi, dopo qualche tempo, ci hanno pensato i bombardieri Lancaster a
riportarci all’ordine della cose reali.
Proprio ieri scrivevo: le nuove e
gravi instabilità possono portare in un tempo non troppo lontano e in una
situazione d’escalation incontrollabile, a un conflitto generalizzato nel quale
nessuno è autorizzato a priori di pensare che sarebbero mantenuti validi i
termini della deterrenza nucleare.
Oggi, mi viene agli occhi il
discorso tenuto da Angela Merkel due settimane fa a Sidney, nel quale, tra
l’altro, ella dice:
Signore e signori, com’è potuto accadere questo [il
conflitto mondiale] cento anni fa? Perché
i popoli e le nazioni hanno preso le armi gli uni contro gli altri? […] Non c'era disponibilità ad accettare
compromessi. Non c'era nessuna volontà di risolvere le controversie in modo
pacifico, in parte a causa dell’arroganza delle parti che credevano nella loro
superiorità militare. La convinzione che
le guerre moderne possono essere contenute entro certi limiti si è rivelata un
errore fatale. Quello che era inizialmente una crisi regionale nei Balcani, ha
finito per travolgere il resto del continente nel giro di poche settimane.
Ritengo che questo sia un ammonimento da
non sottovalutare. Solo in un caso nel dopoguerra, e cioè nel 1962, la
situazione internazionale è stata così gravida di minacce per la pace. Ancora un volta le contraddizioni del capitalismo, la necessità di dominare ed espandere i mercati, di controllare gli approvvigionamenti e le vie di comunicazione, insomma la contesa imperialistica può condurre in poche settimane ad un'escalation incontrollata, a far scattare il meccanismo delle alleanze, al conflitto bellico generalizzato.
*
Quando parliamo di monopolio
pensiamo subito a quello economico, e però esiste un altro monopolio che
subiamo tutti i giorni, quello ideologico.
Massimo Gaggi sul Corriere della
Sera oggi scrive:
Obama parla a ripetizione per cercare di calmare la rabbia che sta
tracimando anche in manifestazioni violente qui a Ferguson e in tutti gli Stati
Uniti (ieri ci sono state marce con molti blocchi di ponti e autostrade in 130 città di 37 Stati americani).
Mi chiedo: se ciò avvenisse in
Russia o in Cina, il Corriere
collocherebbe anche in tal caso l’articolo del suo inviato a pagina 15, senza
alcun richiamo in prima pagina, senza un foto, senza un commento del solito
esperto, senza una dichiarazione di un qualche esponente politico nostrano di
primo o di terzo piano?
Tranquillichi oserebbe bomdardare i S.Pontifex..magari una ripassatine a San Lorenzo..
RispondiEliminaCain
Ammonimento o minaccia, quello di Merkel?
RispondiEliminaContinui la buona opera Mme Olympe
uno e l'altra, visto che l'ostpolitik la merkel l'ha sepolta. saluti
EliminaIn un libro che entrambi abbiamo letto il buon Kissinger racconta l'escaltion che portò alla guerra di Corea.. altro da aggiungere?!?!
RispondiEliminaPeperin